SPINAZZOLA – Delle due Terre solo sulla carta, in realtà la Marathon Città di Spinazzola ha vinto protagonista ben tre regioni. Alla Puglia e alla Basilicata, titolari del percorso, si è aggiunta la Calabria, ovvero la terra del vincitore Francesco Favale, che da Rocca Imperiale ha portato i colori della CMQ Carbon Hubo sin sui ruderi del castello di Spinazzola. È così che, forte di 200 ciclisti al via, si è conclusa la Marathon delle 2 Terre, nona e penultima tappa dell’Iron Bike 2019 sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana, al termine di una corsa in mountain bike tirata e incerta, decisa solo dall’ascesa finale sotto un cocente sole settembrino.
Dalla città di Papa Innocenzo XII alla vicina Lucania, con ritorno. Un viaggio speciale quello della seconda Marathon delle Due Terre che ha visto pedale i biker sin nell’amena riserva del bosco e del laghetto di Palazzo San Gervasio. Un percorso innovativo, fresco, dedicato agli amanti della velocità, disegnato per sintetizzare lo spirito di tutta l’Iron Bike: unire più territori, paesaggi e scenari mozzafiato sotto l’unica regia del Team Bike Spinazzola, offrendo una visione d’insieme, in sella a una bici, delle bellezze di Puglia e Basilicata. Bello il paesaggio ma impegnative anche le salite: la prima, percorsa in realtà in entrambi i sensi in andata e in ritorno ha portato a valicare il confine regionale, mentre è sulla seconda ascesa che si è decisa la corsa, nella ripida ascesa a tornanti verso il borgo antico di Spinazzola.
Disegnata su due percorsi, rispettivamente di 60 km (“il lungo” con 1200 metri di dislivello e valido per la classifica dell’Iron Bike) e 42 km (Mediofondo con 800 metri di dislivello), la Marathon delle 2 Terre ha goduto del patrocinio dei tre comuni, Palazzo San Gervasio, Banzi e Spinazzola e il fondamentale ausilio del SER Spinazzola “Guglielmo Marconi”.
DECISIVA L’ULTIMA SALITA – Altamente spettacolare per quel che riguarda le posizioni di testa, la corsa è rimasta a lungo blindata nelle prime otto posizioni di testa, un gruppetto con tutti i migliori del circuito, da Bongermino a Di Cosola a Favale passando per Diaferia, Belgiovine, Tagliente, Notarpietro e Fittipaldi che non ha trovato terreno favorevole per una ulteriore selezione. Copione iniziale simile a Gravina, dunque, con qualche foratura in meno e una velocità media molto alta (si è chiuso sfiorando i 25 km/h). Certamente i fantastici 8 il tempo per godersi il paesaggio e il laghetto proprio non lo hanno avuto, ma certamente avranno sentito nelle gambe la durezza dell’ultima, interminabile salita. È qui, sugli ultimi due chilometri di gara tutti col naso all’insù che è esplosa la corsa. All’ennesimo affondo di Francesco Favale ha retto solo Luigi Maria Di Cosola (Team Eurobike), così si è deciso tutto in volata. E il breve sprint sul lastricato spinazzolese ha regalato al calabrese un successo di grinta e di carattere. Da applausi la prestazione di Di Cosola, che meriterebbe la vittoria già solo per i progressi fatti da inizio stagione. Podio completato dalla giovane promessa Angelo Tagliente (Ciclisport 2000). Alle loro spalle Bongermino, Belgiovine e Notarpietro sono giunti esattamente con lo stesso ordine della classifica generale, mentre Michele Diaferia (Pro.Gi.T Cycling Team) è 7° e primo degli Elite, precedendo la maglia verde Fittipaldi (Ciclisport 2000). Favale ha chiuso in 2 ore 14 minuti e 14 secondi e tutti i migliori otto sono stati racchiusi in appena due minuti. TRa le donne ottimo successo di Simona Quarta (MTB Martano), che al traguardo precede Rosa Di Nunno (Pedale Elettrico) e Miriana Dirutigliano.
Per tutti i partecipanti l’organizzazione del Team Bike Spinazzola ha allestito il pasta party finale con prodotti tipici, in una atmosfera di festa che è l’elemento distintivo della città ospitante. E per concludere ricche premiazioni grazie anche al supporto di Cruel Components.
LE DICHIARAZIONI – Per Francesco Favale della CMQ Carbon Hubo «È andata alla grande perché dopo un periodo sfortunato oggi ho dato il melio in una corsa combattuta. Eravamo sempre in gruppo e l’ultima salita è stata decisiva. Sono super contento e complimenti ai colleghi e agli organizzatori. L’ultima salita era difficile, per questo avevo già pensato di imboccarla per primo per poter dettare il mio ritmo».
«Abbiamo preso bei punti importanti, vengo da due gare con due bei terzi posti e oggi è un bel progresso – gli fa eco il barlettano Luigi Maria di Cosola, in forze al Team Eurobike Corato, che ci ha creduto sino all’ultimo pur non essendo la volata nelle sue gambe – sull’ultima salita Francesco Favale ha accelerato e stargli dietro è stata difficile. Dopo un lungo periodo di guasti tecnici adesso sembra che la gamba inizi a girare e che la fortuna sia dalla mia parte».
LE CLASSIFICHE – Nel folto gruppo di cicloamatori, divisi per categorie in fasce d’età, i migliori sono stati Giacomo Scardigno (ELMT – New Bike Andria), Luigi Maria Di Cosola (M1 – Team Eurobike Corato), Gianfranco Bongermino (M2 – New Cycling Team Alberobello), Ermanno Laneve (M3 – New Cycling Team Alberobello), Alessandro Fittipaldi (M4 – Ciclisport 2000 Grottaglie), Maurizio Luigi Carrer (M5 – Team Eurobike Corato), Pasquale Piemontese (M6 – ASD Team 20 Miglia Foggia), Giuseppe Lazzazzara (M7 – GC Fausto Coppi Acquaviva), Tommaso Barbaro (M8 – ASD Baser Matera).
Nella speciale classifica per le E-Bike, biciclette con pedalata elettricamente assistita, torna alla vittoria il veterano Donato Grossi (Free! MTB), che bissa così il successo di Gravina davanti al leader della classifica Emanuele Losacco (Amicinbici Losacco Bike) al termine di una corsa ricca di forature e colpi di scena. Sul terzo gradino del podio Giuseppe Divella (Gasparre Cicli liberi e forti).
PISICCHIO IL DEBUTTANTE – Come da tradizione, anche l’edizione 2019 della Marathon delle 2 Terre ha proposto un percorso dedicato agli escursionisti non tesserati che per le prime volte si affacciano al mondo delle competizioni in mountain bike. Il tracciato, di ben 42 km, gli stessi della Mediofondo, hanno visto la prima vittoria nella giovane carriera del coratino Dario Pisicchio, che dal prossimo anno vestirà i colori nero-verdi del Team Eurobike nella categoria Allievi.
Sul terzo percorso, 42 km e non valido per la classifica generale dell’Iron Bike, ha concesso il bis il portacolori della New Bike Andria Davide Mastrorillo. Secondo Biagio Bellacicco e terzo Roberto Lacitignola, che precede di un soffio il compagno di squadra Francesco Acquaviva.
LE MAGLIE IRON BIKE – L’unica certezza forgiata nel caldo di Spinazzola è che Simona Quarta ha vinto matematicamente la classifica femminile dell’Iron Bike. Con la quinta vittoria stagionale la leccese in forze all’ASD Team Martano ha chiuso i conti con le rivali con una gara d’anticipo e quella di Ruvo si prospetta come un’agile passerella. Conoscendola, però, sappiamo che non sarà così. Tra gli uomini over 45 certezza matematica sfiorata per una manciata di punti per Alessandro Fittipaldi, al quale basterà portare a termine l’ultima tappa per garantirsi la maglia verde del primato su Gaetano Soriano. Quasi in cassaforte, alle stesse condizioni, la maglia delle E-Bike per il gravinese Emanuele Losacco, mentre incertissima è adesso la lotta tra gli juniores. Il leader Giuseppe D’Amico resiste a denti stretti, ma il margine si assottiglia e su di lui pendono i 210 punti della gara peggiore che saranno scartati al termine del circuito, come regolamento. E alle sue spalle incalzano Cristian Roberti e Angelo Tagliente.
Sfida aperta nella classifica regina, quella degli uomini under 45. I giochi non sono ancora fatti per Gianfranco Bongermino, anche perché si attende di conoscere l’entità dello scarto. Alle sue spalle incalza, a debita distanza, Giuseppe Belgiovine, mentre rimonta la classifica Luigi Maria di Cosola.
CHIUSURA A RUVO DI PUGLIA IL 20 OTTOBRE – Sarà un appuntamento inedito a sancire i verdetti definitivi dell’Iron Bike Puglia 2019. La Mediofondo “Masseria Coppa” si svolgerà infatti in territorio di Ruvo di Puglia domenica 20 ottobre con la regia dell’Avis Bike Ruvo. Sarà dunque la Murgia lo scenario delle ultimissime sfide di stagione, un appuntamento a lungo atteso in cui non si potrà far gareggiare solo la matematica. Serviranno testa, sì, ma anche e soprattutto gambe e cuore per l’ultimo assalto alla maglia Pronti a godervi lo spettacolo?