Granfondo

La Giant al fianco della Cicli Copparo

Cicli Copparo e Giant hanno stipulato un accordo a lungo termine. Ne parliamo con Andrea Leo (responsabile marketing e vendite) e Daniele Parnigoni (responsabile amministrativo e credit manager) che ci spiegano i contenuti della sinergia oltre a motivazioni e aspettative riguardanti la partnership.

«La credibilità del presidente Raffaele Consolani e la notevole visibilità a livello mediatico ci hanno spinto a intraprendere un progetto a lunga scadenza con la Copparo. Siamo ancora alla fase iniziale e ci sono aggiustamenti in corsa da effettuare, ma se il buongiorno si vede dal mattino entrambe le parti potranno raccogliere frutti importanti da questo accordo». Descrive così la partnership tra la Cicli Copparo e l’azienda da lui rappresentata Andrea Leo, responsabile marketing e vendite della Giant, da questa stagione al fianco della società ciclistica anconetana che si prefigge di recitare un ruolo da protagonista assoluta.

Leo, come descriverebbe la sua azienda?

«A livello globale siamo la il primo produttore di biciclette al mondo. In Italia siamo invece una realtà nata tre anni fa: da un ufficio vuoto siamo diventati nove persone che lavorano al suo interno, dieci agenti e 240 rivenditori in tutta Italia».

E a livello agonistico quale risultati avete raggiunto?

«Abbiamo vinto un Giro d’Italia nel 2017 con Tom Dumoulin che ha usato le stesse biciclette ora utilizzate dalla Cicli Copparo. Quel trionfo ci ha regalato un riscontro mediatico incredibile e adesso cavalchiamo l’onda a livello amatoriale. Per lo sviluppo della nostra azienda ci teniamo ad operare anche a livello locale».

Come è nata la sinergia con la Cicli Copparo?

«Ho conosciuto a un’assemblea il presidente Consolani, la cui credibilità è più che conosciuta a livello nazionale. Lui ha una passione incredibile che aiuta a coinvolgere sponsor e atleti: abbiamo altre squadre a noi legate, ma la sua è un discorso che va oltre. Non guardiamo solo le vittorie, ma il rapporto umano tra le persone. Gli atleti hanno accettato la chiamata del club non per gli onori personali, ma per l’unità d’intenti, emersa in modo nitido fin dalla splendida serata di presentazione».

Quanto durerà?

«Abbiamo studiato un programma a lunga scadenza. Siamo molto fiduciosi perché la prospettiva è molto buona. Vedere le Giant davanti è sempre una gran bella soddisfazione».

La prima gara a Loano è subito coincisa con un trionfo…

«Godiamoci questa settimana di onori e applausi grazie al primo posto di Federico Pozzetto e al terzo di Fabio Cini, in grado di mettere in mezzo un campione del mondo amatori come Tommaso Elettrico, ma restiamo con i piedi per terra consapevoli che il bello deve ancora arrivare. Aspettiamo tutti con ansia i risultati di Stefano Cecchini che avrà comunque bisogno del supporto dei compagni per ottenere risultati di rilievo».

Ha sentito le voci di un ingresso della Cicli Copparo nel professionismo?

«Certi discorsi dovreste affrontarli con il presidente Consolani. Noi siamo umili partner e fornitori tecnici, progettiamo sul lungo periodo, ma viviamo alla giornata».

DANIELE PARNIGONI

«Oltre al business abbiamo valorizzato il rapporto umano. Il presidente Raffaele Consolani è una persona seria e professionale, ma dietro le quinte esistono spirito sportivo e passione profondi che alimentano la crescita della sua società. Per questo abbiamo deciso di seguire i suoi programmi che sposano in pieno i valori dello sport». Secondo Daniele Parnigoni, responsabile amministrativo e credit manager della Giant, la partnership tra l’azienda da lui rappresentata e la Cicli Copparo si fonda su aspetti come dedizione, visibilità e impegno che vanno al di là del semplice risultato sportivo.

Come è nata l’idea di supportare il club anconetano?

«Ci ha convinto l’abnegazione e la professionalità con cui la Cicli Copparo gestisce ogni dettaglio. Molto ha inciso anche la competitività dell’organico, composto da molti atleti che hanno un nome affermato a questi livelli».

Perché la Giant ha deciso di abbracciare il mondo amatoriale?

«Ci aiuta a crescere, essendo nati in Italia nel novembre del 2015 e avendo fatto in tre anni quello che altre aziende raggiungono in dieci. Vantiamo un team di professionisti, la Ccc, ma avevamo l’esigenza di aprirci su un altro fronte. Abbiamo vinto un Giro d’Italia con Tom Dumoulin nel 2017 e conquistato un secondo posto al Tour de France e un secondo al Giro la scorsa stagione. Non ci manca la visibilità, ma avevamo la necessità di spingerci fino all’amatore».

E perché avete scelto proprio la Cicli Copparo?

«Ci ha affascinato la professionalità del club nel gestire l’attività, l’organizzazione e i nomi che compongono l’organico. Si tratta di un matrimonio a lungo periodo: la supportiamo non solo nella gestione del team ma anche nel discorso di business con l’obiettivo di creare un Giant Store nel negozio Copparo Bike Store di Ancona. In tal senso il prossimo biennio sarà decisivo».

Sareste affascinati da un salto di qualità della Cicli Copparo nel professionismo in prospettiva futura?

«Certi argomenti vanno trattati dal presidente Consolani, al quale auguriamo di avere successo con Giant al suo fianco per realizzare i suoi sogni. Se sarà professionismo da qui a cinque anni o proseguirà a svolgere attività amatoriale ad alto livello le nostre valutazioni nei suoi riguardi non cambieranno perché vogliamo esclusivamente massimizzare il valore dell’attività oltre al messaggio onesto di serietà e professionalità».

Domenica scorsa a Loano la partnership è scattata con una vittoria…

«I primi risultati positivi trasmettono stimoli e motivazioni per migliorarsi ulteriormente. La Cicli Copparo dispone di un parco ciclisti di spicco, ma ciò che determina la differenza è l’unità d’intenti e l’amalgama tra tutti i componenti».

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