Carmine Catizzone ci racconta un’altra bella pagina di ciclismo invernale: il Memorial Giovanni Gariglio organizzato a Santa Maria della Cella da Gianni Riconda
Borgo D’Ale (Vercelli) – Ci sono competizioni che dopo un iniziale successo si eclissano e non riescono a rinnovarsi a confermarsi come punto di riferimento per gli appassionati. Il Memorial Giovanni Gariglio, diventato un classico del panorama crossistico, appartiene alla categoria delle gare da partecipare perché ha mantenuto nel tempo un fascino particolare nonostante il cambio di location che una volta era nelle cave di Borgo D’Ale e ora si svolge a Santa Maria della Cella.
Merito del lungimirante Gianni Riconda e del suo Pedale Pazzo che ha predisposto l’interessante percorso già teatro di gare di livello nazionale, una sorta di festa popolare con enorme potenzialità di crescita dove gli attori protagonisti , oggi ben 104, hanno un unico obbiettivo, divertirsi e tagliare il traguardo, non importa in che posizione, ma solo per il gusto di poter dire” io ce l’ho fatta”, battendo prima di tutto i propri limiti mentali, le proprie paure, prima ancora i propri avversari.
Il migliore dei giovani oggi è stato indubbiamente il veterano 1 Ivano Favaro, un ragazzo introverso che basta guardarlo negli occhi per capire che è uno di quelli che la vittoria ce l’ha nel sangue. Oggi è partito in sordina, lo capiamo, è un diesel, ma poi quando il suo potente motore ha raggiunto la giusta carburazione, ha macinato tutto e tutti, persino il fenomenale Simone Favaro e solo il veterano 2 Orlando Borini ha contenuto il distacco in una ventina di secondi che gli consentono di primeggiare sullo specialista della mtb Gabriele Tacchinardi e Alessio Bertolotti.
Ottimo anche lo junior Manuel Ballini, un attaccante di razza al quale sarà dura ai campionati italiani togliergli i favori del pronostico e intanto vince agevolmente per poi dedicare la vittoria a Nonno Battista che non sta bene. Il gentleman 1 Angelino Borini è capace di sostenere per lunghi tratti un buon ritmo e si trova anche a proprio agio nel corpo a corpo anche al cospetto di avversari tosti come Mauro Sedici e Patrizio Di Stasio che alla lunga devono arrendersi allo strapotere del folletto valsesiano che … sente odore di maglie titolate.
Nei gentleman 2 vince, e bene, il cuneese Fabrizio Strobino ma il granfondista Riccardo Acuto c’è e quando si convincerà che è adattissimo alla pratica del ciclocross, a patto che si prepari da crossista con continui e rapidissimi cambi di ritmo, potrà dire la sua e lottare con chiunque e per ora si … accontenta del secondo posto che vale oro. Divertirsi è d’obbligo, anche se l’agonismo ti conquista.
Questo il fotogramma della gara del super A Claudio Biella che anche a Borgo D’Ale mantiene l’imbattibilità e aumenta l’autostima in vista del campionato italiano che potrebbe regalargli un’inebriante emozione, la stessa che vive da anni Lucio Pirozzini, il baffo più veloce d’Italia che senza troppo penare travolge sia Gianni Fedrigo che Vincenzo Vezzoli. Una gara che non ha avuto storia, quella del senior 1 Roberto Busatta che ha praticamente dominato dalla prima all’ultima curva dove il solo Stefano Missiaggia ha tentato una seppur timida reazione, un po’ più combattuta la sfida fra i senior 2 dove ha vinto il funambolico Stefano Martinotti ma ha penato a liberarsi di Andrea Mora.
La crescita del ciclismo femminile del nostro circuito non è mai stata così significativa come oggi, una crescita verticale se si pensa che fino a poco tempo fa erano poco più della metà ma, la vincitrice delle donne B, Simona Etossi c’è da anni e domina da par suo ai danni di Rosella Bazzarello mentre Lauretta Vecchio ci ha scoperti due/tre anni fa ma già si è ritagliata uno spazio importante e non solo come ciclista, ma anche come artista ma, anche Ilaria Rocca, seconda classificata, gode di ottima salute.
Ansia, dolore, combattimento e infine gioia, questa in estrema sintesi la gara dei debuttanti che ha visto Jacopo Barbotti confrontarsi con Gioele Binello che hanno un obbiettivo in sospeso, la leader chip nella generale. Oggi ha vinto Barbotti ma Gioele ha lottato fino agli ultimi duecento metri ed è stato bello vederli abbracciati una volta tagliato il traguardo, insomma, due gran bravi guaglioni. Il sole che tiepidamente ha scaldato il percorso e i cuori di tutti, finisce per lasciare il posto alla nebbia ma non offusca per nulla la bellezza di questa gara che ha voluto ancora una volta ricordare Giovanbattista Gariglio e, Gianni Riconda, gran cerimoniere, rifocilla e premia tutti non prima di augurare buon anno a tutti, un anno che si annuncia ricco di novità ed eventi