Più forti di tutto – pioggia, intemperie, fatica e acciacchi – questi aficionados sono riusciti a essere sempre presenti all’appuntamento e sempre in grado di coprire gli impegnativi percorsi, mostrando un notevole attaccamento alla manifestazione. Un rapporto quasi affettivo che l’organizzazione della Granfondo Gimondi
Più forti di tutto, o quasi, perché chi è stato travolto da un’automobile a venti giorni dalla gara e si trova in ospedale per le conseguenze subite, può solo rammaricarsi e maledire la sfortuna, dopo diciannove edizioni sempre in prima linea nel gruppo. E’ il caso di Carlo Rota, uno dei 36 “Puntuali”, che era riuscito a riprendersi alla grande da un delicato intervento e, con l’ok dei medici, a rimettersi in sella per preparare la sua ventesima Granfondo Gimondi Bianchi. Più che le ferite, è l’assenza forzata a Bergamo il prossimo 15 maggio a causargli il dolore più grande.
Una storia di fedeltà e abnegazione che non poteva lasciare indifferente Felice Gimondi. E dall’iridato di Barcellona ’73 arriva un messaggio speciale per Rota: “Sentiremo la tua mancanza, Carlo – le parole di Gimondi – ma non vediamo l’ora di goderci il tuo ritorno. Se non c’è nulla che ti abbia fermato fino a quest’anno, siamo sicuri che tornerai più forte di prima anche stavolta. Ti aspettiamo”.