Con l’apertura delle iscrizioni la macchina organizzativa della Granfondo Campagnolo Roma si è rimessa in moto. Oltre Gianluca Santilli, presidente del Comitato Organizzatore, è il veneto Ivan Piol che ha la maggiore responsabilità generale. Fu proprio lui ad accettare per primo la sfida lanciata di Santilli per l’organizzazione di un evento ciclistico internazionale in una città affascinante ma altrettanto complicata come Roma. Una scommessa vinta visto che la Granfondo Roma è entrata nel novero delle migliori granfondo italiane sia per qualità dell’offerta che per numero di partecipanti.
Abbiamo chiesto ad Ivan Piol di parlarci un po’ della sua esperienza capitolina. Ecco di seguito le sue interessantissime risposte:
Da poco più di due mesi si è svolta la quarta edizione della Granfondo Campagnolo Roma. Che giudizio si sente di dare all’evento nel suo complesso? “Senza dubbio è stata la migliore delle edizioni fin qui organizzate. La macchina organizzativa si sta perfezionando e con l’esperienza maturata evita gli errori di gioventù che avevano caratterizzato le prime edizioni. Quando nel 2012 Gianluca Santilli mi propose di dirigere l’organizzazione della Granfondo Campagnolo Roma accettai con entusiasmo. Penso sia il sogno di ogni ciclista pedalare nella città eterna e sulle colline dei Castelli Romani in un periodo dell’anno in cui Roma è molto accogliente”.
Qual è stato l’aspetto che più l’ha soddisfatta? “Senza dubbio la chiusura al traffico di 3 ore, un fiore all’occhiello che solo la Maratona delle Dolomiti può vantare. Quello della sicurezza è un argomento sempre molto delicato perché bisogna trovare il giusto equilibrio fra le istanze dei ciclisti e quelle del territorio. Credo che tre ore di chiusura al traffico siano la risposta giusta per un percorso come quello della Granfondo Campagnolo Roma”.
Cosa c’è ancora da migliorare l’anno prossimo? “Alcuni aspetti di gestione organizzativa, ovvero, l’individuazione di responsabili per alcuni settori in cui quest’anno c’è stata una gestione “promiscua” che non ha ben funzionato. Io e Gianluca Santilli ci stiamo lavorando. Devo dire che è un piacere trovare tanta disponibilità a Roma; sapremo individuare le persone giuste”.
A Roma ormai si è costituito un solido gruppo di lavoro veneto-romano; un connubio che funziona? “Direi proprio di si, il gruppo si è amalgamato al meglio. Io ho condiviso da subito il progetto della Granfondo Campagnolo Roma; una scommessa vera e propria che abbiamo vinto coinvolgendo molte associazioni, creando un programma intenso ed interessante, in una location di fascino assoluto. Oggi come oggi Roma Capitale ed il CONI ci individuano come uno degli eventi più importanti della città, candidata all’organizzazione delle Olimpiadi 2024. Noi vogliamo che da Roma si diffonda un’immagine bella della capitale d’Italia”.
Quanti sono i collaboratori che dal Veneto raggiungono Roma per dare sostegno agli organizzatori capitolini? “Aseconda degli anni da un minimo di quattro fino a un massimo di quindici. Sono tutti molto motivati ed entusiasti dell’esperienza romana”
Quali sono le principali differenze ambientali fra il Veneto e Roma ed il suo hinterland? “Diciamo che in Veneto se viene decisa una cosa quella rimane; a Roma è un pò più incerta…..nel senso che non sempre vengono rispettate le decisioni. Ma ormai siamo abituati e sappiamo come muoverci”.
Ci faccia entrare nelle pieghe dell’organizzazione. Quali sono le principali voci di costo della Granfondo Campagnolo Roma? “…..ritengo che l’allestimento del villaggio sia senza dubbio la voce che più assorbe energie economiche. Le aspettativa sull’evento sono molto alte e quella del villaggio è una voce che non va assolutamente trascurata”.
Quante persone sono coinvolte nell’organizzazione? “Tra le seicento e le settecento; un numero considerevole che rivela l’amore che c’è per il ciclismo un po’ ovunque in Italia”.
Quando inizia l’iter burocratico e quanti passaggi organizzativi vanno affrontati prima del via? “Una quantità industriale, che comincia con i sopralluoghi ai comuni del territorio attraversato dalla granfondo e finisce con la conferenza dei servizi in Campidoglio. Anzi degli interventi sono sempre necessari anche in corso d’opera”.
E’ già al lavoro per l’evento del 9 ottobre 2016? “Ovviamente, una manifestazione di tale portata richiede un impegno di dodici mesi all’anno; quindi siamo già al lavoro. Posso già dire che, come sempre, ci saranno piacevoli novità”.
Ivan Piol è Amministratore Delegato di Xevents srl, presidente Pedale Feltrino, Presidente del Comitato Organizzatore Sportful Dolomiti Race, della 24 Ore Feltre. Già Presidente Hockey Club Feltre, Responsabile nazionale FCI per le Gran Fondo, Responsabile Comitato Tappa Giro D’Italia a Feltre nel 2000 e a Treviso nel 2013. E inoltre Direttore generale della Granfondo Pinarello