Dolegna del Collio (Gorizia) – La seconda tappa del 43° Giro ciclistico del Friuli Venezia Giulia Amatori, Dolegna del Collio – Maniago, in programma Giovedì 4 Agosto, rappresenta un’ulteriore ghiotto appuntamento per le ruote veloci, dopo quella di apertura, che partecipano alla manifestazione a tappe che si tiene sotto l’egida di C.S.A.In. Ottantotto chilometri, senza particolari difficoltà altimetriche che permetteranno a coloro che ambiscono alla conquista della maglia ciclamino, simbolo del leader della classifica generale a punti.
La seconda tappa prenderà il via da Dolegna del Collio, comune che diede i natali al poeta Pietro Zorutti che è sempre stato considerato come il miglior raffiguratore letterario della vita della gente friulana e per questo è uno dei poeti friulani più conosciuti ed imitati. I suoi componimenti partivano da un’ambientazione pre-romantica, perché Zorutti era affascinato dai poeti del romanticismo e questo gli valse da un lato l’elogio di letterati come Tommaseo e Carducci, dall’altro l’aspra critica degli esponenti della nuova poesia friulana del secondo dopoguerra, fra cui Pier Paolo Pasolini che lo considerava uno scrittore vecchio ed incapace di un proprio carattere poetico; un’altra critica che gli è stata rivolta è stata quella di aver sempre considerato il friulano una lingua di basso livello, buona solo per piccole cose.
Al nome del poeta è legata anche l’Azienda Agricola Zorutti, le cui cantine sono state create nei sotterranei del castello, un tempo dimora del poeta. Dopo la partenza ufficiale i partecipanti attraverseranno i centri di San Giovanni al Natisone (parte del comprensorio del distretto industriale della sedia, importantissimo polo artigianale ed industriale ad alta densità di insediamento nel settore del mobile), Codroipo, Spilimbergo, Sequals comune che ha dato i natali al celebre pugile Primo Carnera prima dell’epilogo finale a Maniago.
La cittadina è nota per l’arte fabbrile, che assegna a Maniago il nome di città del coltello: sono molte le coltellerie impiantate artigianalmente a partire dall’età medievale. Fin dal Quattrocento gli abili coltellinai maniaghesi forgiavano coltelli e lame, che andavano a fornire anche le truppe della Serenissima. Nel 1998 è stato aperto al pubblico il Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie.