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Gf Noberasco 108: un’ottima scusa per gustare la cucina ligure

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Albenga (Sv)“Una cucina nata dal popolo”, si definisce così la tradizionale cucina ligure. Fu la natura e il lavoro dell’uomo a consentire al popolo ligure non solo il sostentamento, ma anche lo sviluppo di una cultura gastronomica tra le più ricche del Paese. Nel corso degli anni la popolazione ha imparato a cogliere i frutti che la terra e il mare erano in grado di fornire, come ad esempio le castagne e funghi oppure il pesce azzurro.

La Liguria ha anche una sua immagine costruita attraverso l’attivo commercio d’olio d’oliva. La presenza dell’olivo in Liguria risale al 3000 A.C., ma la specializzazione dell’olivocoltura nel ponente ligure fu avviata tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.  L’olio Riviera Ligure DOP si distingue per il gusto fruttato e delicato di oliva matura, quasi per nulla amaro, con sentori di mandorla e pinolo.

Lo stretto legame che questa terra ha con il mare, ovviamente, ha portato ad avere piatti a base di pesce come: ilcappon magro (un’insalata di pesci, frutti di mare e crostacei combinati alle verdure), la frittata di bianchetti, lostoccafisso, la buridda e lo zimino. Anche il brodetto di pesci di scoglio, il guazzetto di bianchetti, i ravioli di pesce o la zuppa di cozze alla marinara si fanno ricordare per fantasia e bontà di gusto.

Non solo il mare, ma anche la terra sa giocare un ruolo da protagonista nella cucina ligure. Tra i piatti principali bisogna necessariamente citare una specialità tipica pasquale, ovvero la torta pasqualina, che con le sue sfoglie e il ripieno di bietole, carciofi, parmigiano e uova rappresenta una delle prelibatezze che la terra sa offrire; da non dimenticare sono sicuramente la mesciua (misto d legumi), la sbira (trippa in umido). Un altro piatto tipico nato dai contadini e allevatori liguri è la cima genovese, una sacca di vitello ripiena di verdure, formaggio e pinoli, creata per non sprecare la carne. Nell’entroterra invece, sono i funghi che da sempre hanno rappresentato la base di svariati piatti. Carattere distintivo della cucina ligure è l’uso, quasi generalizzato, di erbe aromatiche, di verdure, di odori e di olio d’oliva. La Liguria è, infatti, anche la terra dove spontaneamente crescono erbe aromatiche profumatissime. Prevalgono basilico, timo, maggiorana, rosmarino, salvia, borraggine, che insieme ad altre erbe di campo, vengono utilizzati nelle più svariate maniere per dare ad ogni piatto un tocco di originalità. Sono ben rappresentate anche le salse in questa grande cucina sensibile ai profumi: tra queste primeggia l’entusiasmantepesto, famoso in tutto il mondo, e che risulta essere uno dei componenti più famosi di questa cucina.

Altre specialità gastronomiche derivano dalla pasta e dalle farine. Semplici ma saporitissime sono la farinata di ceci, la focaccia con tutte le sue varianti e la Sardenaira. Da non dimenticare il Pane di Triora, un prodotto casareccio di montagna, ottenuto da farine integrali, dalla forma tonda e larga. La storia della cucina ligure deve molto anche ai primi piatti ottenuti da paste fresche come: le lasagne, che vengono servite con il pesto versato sopra, i corzetti(palline fatte di una pasta ricchissima di uova), le piccagge (tagliatelle), le trofie e i pansotti con la salsa di noci.

In una cucina così ricca e varia, ovviamente, non potevano mancare i dolci. Canestrelli, Gobeletti,  Amaretti, biscotti Lagaccio, il Pandolce e il Chinotto di Savona rappresentano i principali dolci tipici liguri.

Ecco che partecipare alla Granfondo Noberasco 108 il 18 settembre rappresenterà un momento in cui scoprire la terra ligure in tutte le sue sfaccettature, nonché apprezzare queste numerose prelibatezze, senza i sensi di colpa viste le calorie bruciate sul percorso.

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