SuperOp porti più benefici rispetto ad altri elementi tecnici della bicicletta sicuramente più effimeri ma meno efficaci».
Condivide l’approccio tecnologico anche Baldissarri che aggiunge: «Io sono per un ciclismo 2.0 e sono a favore della applicazione della scienza nello sport, ma non dobbiamo scordarci il trascorso storico della bicicletta: uno sport fatto di duro e impegnativo lavoro povero, basato su valori importanti».
DALLA PARTE DEI BIKER
Ma cosa pensano gli atleti di questo strumento? «Lo hanno accolto con entusiasmo, reagiscono bene – spiega Baldissarri, che ha portato Maria Cristina Nisi a salire sul podio della massacrante HERO Südtirol Dolomites, definita la più dura gara di mountain bike al mondo – hanno solo il timore di vedere il responso di SuperOp la mattina della gara perché naturalmente questo influirebbe sulla loro condizione psicologica, ma una giusta interpretazione aumenta le percentuali di successo».
Il problema Jarno Calcagni lo ha risolto in modo pragmatico: «Gli atleti si misurano con SuperOp al mattino, ma inseriscono i dati nella app solo dopo la gara, ottenendo così un riscontro sulle sensazioni durante la competizione – ricordando quanto il coinvolgimento dell’atleta sia basilare – una volta spiegato agli atleti come utilizzarlo e leggerne i risultati, è facile capirne le grandi potenzialità!».
SUPEROP A COSMOBIKE
Gli sviluppatori di SuperOp, Maurizio Binello e Paolo Gambini, coglieranno l’occasione della partecipazione a CosmoBike per una presentazione del prodotto nella mattinata di venerdì 16 settembre, alle 11.00 presso lo stand Born to Run (E2-2 padiglione 7). Nell’incontro stampa verranno spiegati nel dettaglio tutti i benefici che SuperOp può portare alla programmazione degli allenamenti, nel ciclismo e in tutte le altre discipline.