Strada

“Cicloturismo in Valle d’Aosta. Sicurezza, problemi immediati e prospettive future” tavola rotonda venerdì 23 agosto ad Arvier

Arvier – “La strada statale 26 della Valle d’Aosta, attraversa tutta la regione e in direzione Courmayeur presenta tre gallerie non illuminate che rappresentano un grosso pericolo per i ciclisti che percorrono giornalmente questa arteria per allenarsi. Ci sarebbero dei passaggi esterni idonei alle bici ma ci dicono che le pareti rocciose sono instabili e quindi nessuno si prende la responsabilità rendere agibili tali accessi che eviterebbero ai ciclisti l’attraversamento delle gallerie prive di illuminazione. Già nel 1996 quando ricoprivo l’incarico di presidente regionale della FCI ho sollevato il problema – sottolinea Natale Dodaro – mi avevano garantito che erano disponibili i fondi per intervenire, ma non si è fatto nulla”.

Nasce da questo impegno di Dodaro Natale e dalla passione di altri ciclisti valdostani Champvillair Carlo, Visconti Lorenzo, Carbone Domenico e Fabrizio Bertholin l’idea di dar vita venerdì 23 agosto, ore 21,00, presso la Sala Polivalente di Arvier, la tavola rotonda “Cicloturismo in Valle d’Aosta. Sicurezza, problemi immediati e prospettive future”.

La sicurezza stradale è un tema importante per coloro che amano il ciclismo e per gli automobilisti. Due categorie che si trovano in ogni momento della giornata a condividere lo stesso nastro d’asfalto che non può rappresentare un pericolo o addirittura la fine dell’esistenza terrena. Un tema che coinvolge tutti, per questo il comitato organizzatore dell’iniziativa invita appassionati ciclisti, corridori, automobilisti a partecipare e portare il proprio contributo ed esperienza. Parteciperà all’iniziativa anche Marco Scarponi, fratello di Michele, in rappresentanza della Fondazione Michele Scarponi. Durante la serata, verrà proiettato il film documentario inedito “Gambe”

• Passaggi ciclabili gallerie Arvier, Leverogne e Avise

• Utilità di creare una rete ciclabile (diverso dal costruire una pista ciclabile) che possa essere mappata da servizi come Google maps (evitando il rischio di omettere la Valle dal poter essere un’offerta turistica in questo senso)

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