Strada

Cicloscalata Oulx – Vazon: pedalando sulle strade della grande guerra

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Oulx (Torino) – Due ore di chiusura totale al traffico e dunque l’occasione per i ciclisti di pedalare in tutta sicurezza lungo i sette chilometri di gara della prima edizione della Cicloscalata Oulx – Vazon in programma Sabato 30 Luglio (Partenza ore 15 da Via Cotolivier). Una manifestazione destinata ad entrare negli usi e costumi degli appassionati di ciclismo che ha quale obiettivo primario quello di far conoscere l’Alta Val di Susa e il territorio comunale di Oulx, dominato dal Monte Seguret, che per la sua posizione sull’itinerario che attraverso il Monginevro collegava la pianura del Rodano con quella del Po, sin dalla preistoria fu luogo d’incontro delle genti e centro di scambio con le culture di passaggio.

Il percorso della cicloscalata si sviluppa lungo una strada militare, usata nel primo grande conflitto mondiale per raggiungere le trincee utilizzando i primi mezzi meccanici a disposizione degli eserciti e le biciclette del glorioso corpo dei Bersaglieri in bicicletta. Paolo Perino, ciclista tesserato per la società torinese Cusatibike Racing Team e abituale frequentatore di Oulx ci presenta il percorso della manifestazione che si tiene sotto l’egida di C.S.A.In ed è valida quale prova del campionato provinciale della Montagna C.S.A.In Torino: “Il percorso presenta una pendenza media del  7 – 8 %. Il primo chilometro di gara è il meno ostico da affrontare – afferma Perino – ma attenzione a non gettare al vento energie preziose in questi primi mille metri, perché la salita verso Vazon è costante e in alcuni punti raggiunge anche la doppia cifra. Invito tutti gli appassionati delle due ruote a partecipare a questa manifestazione e conoscere i luoghi che hanno segnato la storia della nostra regione e nazione, oltre ai prodotti dell’Alta Val di Susa. Al termine della prova verranno premiati tutti i partecipanti”.

Terminata la fatica i ciclisti potranno lenire il peso della fatica osservando il panorama che Vazon offre affacciandosi sull’Alta Val di Susa, mentre i famigliari avranno l’opportunità di visitare luoghi e monumenti storici nel territorio comunale di Oulx.

Lago Borello. Partendo dal centro di Oulx, e seguendo un piccolo sentiero sterrato che porta poco fuori dal paese, si giunge al lago Borello. Questo lago in realtà è mezzo artificiale e mezzo naturale: quando, alla fine del 1800, da una delle torbiere di Oulx vennero prelevate grandi quantità di materiali per creare il traforo ferroviario del Frejus, l’area così svuotata si riempì in breve tempo di acqua, arrivata dalle vicine sorgenti del monte Cotolivier. Da allora il lago si è andato via via caratterizzando ospitando vegetazione particolare e fungendo da “tappa” per le migrazioni degli uccelli locali.

Villaretto. Appena sopra Oulx, addentrandosi nel bosco per una facile passeggiata di appena 15 minuti, si può arrivare in località Villaretto e visitare un albero monumentale, un tiglio selvatico secolare, censito dal CFS del Piemonte. Imponente, ha resistito per secoli al logorio del tempo. Ascoltatelo mentre immobile vi parla nel suo maestoso silenzio.

Museo all’aria aperta. Il Museo all’Aria Aperta nasce nell’anno 2001 per volontà dell’amministrazione comunale, che con questo progetto vuole portare per le strade e nelle piazze testimonianze artistiche del nostro tempo, firmate da alcuni degli esponenti più noti della cultura figurativa piemontese. Il pioniere del Museo all’aria aperta è stato lo scultore Mario Molinari ed è infatti presente una sua monumentale opera alta 15 metri in Piazza Garambois. L’autore con le sue opere continua a farconoscere in Europa anche Oulx. Si tratta di una esposizione permanente all’aperto che, snodandosi lungo le strade, sui muri di edifici pubblici e case private, si offre alla vista del visitatore ma anche e soprattutto di chi vive ad Oulx.

Sentiero dei Franchi. Il sentiero dei Franchi è uno stupendo itinerario che parte da Oulx e che percorre l’intera Valle di Susa fino a raggiungere la Sacra di San Michele, passando per molte tappe nel verde. Si narra che il sentiero fu percorso la prima volta nel 773 dalle armate di Carlo Magno per sorprendere alle spalle le truppe del re longobardo Desiderio, padre di Adelchi. Nella sua totalità il percorso è lungo oltre 60 kilometri ed è percorribile a piedi attraversando il Parco del Gran Bosco di Salbertrand e quello dell’Orsiera Rocciavrè. Del Sentiero dei Franchi fa anche parte l’ecomuseo di Colombano Romean, realizzato e gestito dal Parco del Gran Bosco, con l’intento di mantenere in vita la cultura del passato. Il sentiero è principalmente segnalato tramite indicazioni di colore bianche e rosse

Casa Des Ambrois. Costruito nel XV° secolo, diede i natali a Luigi Des Ambrois de Nevache, ultimo rampollo dell’antichissima e nobile famiglia degli Ambrois di Bardonecchia. Luigi Des Ambrois fu ministro del Re Carlo Alberto, presidente del Senato del Regno d’Italia e redattore e sottoscrittore dello Statuto d’Italia.

Torre Delfinale. La Torre Delfinale (o, detta impropriamente, “Torre Saracena”) è forse uno dei monumenti più rappresentativi di Oulx, risalente intorno al XIII/XIV secolo. Sorge nel Borgo Vecchio del Paese, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria Assunta, raggiungibile percorrendo il vicolo della Torre (da via Des Ambrois) oppure risalendo la scalinata del Jardin d’la Tour.

Chiesa di Santa Maria. L’edificio si erge sulla sommità di un poggio nel Borgo Vecchio del paese di Oulx. La chiesa, isolata dal centro abitato, è delimitata da un muro a nord, sino ad includere l’abside e definendo un’area attualmente adibita a prato (antico sito cimiteriale). L’attuale chiesa di Santa Maria Assunta a Oulx venne edificata, nella seconda metà del XIX secolo (la chiesa antica fu abbattuta nel 1861), su un sito in passato occupato da un edificio religioso più antico (citato in un documento databile tra il 1050 e il 1061). La chiesa antica non è stata però completamente abbattuta, ad ha mantenuto la sua originaria consistenza muraria nella Cappella del Rosario e su tutto il lato nord, sul quale si sono aggiunte le opere di ricostruzione ottocentesche.

La pianta dell’edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate, e presenta tre cappelle laterali a cornu epistulae. L’ingresso è centrato sull’asse mediano della navata principale, che si conclude in una grande abside poligonale, raccordata al blocco della navata laterale destra da un corpo di fabbrica utilizzato come sacrestia. La navata centrale è coperta da un soffitto ligneo a lacunari, le navate laterali sono invece coperte da volte a vela. Il fronte principale sul sagrato è caratterizzato da un portico massiccio, che si configura come un avancorpo rispetto al blocco unitario dell’edificio; presenta inoltre una scalinata di accesso in pietra ed è costituito da tre arcate ribassate. L’ingresso principale alla chiesa è caratterizzato da un portale in pietra, sormontato da uno scudo recante a rilievo una croce greca polilobata (lo stemma d’Oulx), inserito in un fregio sostenuto da due angeli, ed una data incisa: 1676. Alla destra del portale di ingresso se ne scorge un altro, oggi murato, caratterizzato da due colonnine in tufo che si raccordano in un arco a tutto sesto al disopra del quale è stata murata una chiave di volta che nel centro rappresenta l’Agnus Dei. Questi elementi potrebbero essere un’ulteriore traccia dell’impianto architettonico del complesso prima degli interventi di trasformazione Ottocentesca. L’attuale torre campanaria (1821-22), come già ricordato precedentemente, sorge sul sedime del vecchio campanile demolito nel 1790. Il campanile ha una pianta quadrata e si sviluppa su quattro livelli definiti da lesene angolari e fasce marcapiano in tufo a vista. La torre è conclusa da un ampio cornicione in tufo, al disopra del quale si imposta un tamburo ottagonale chiuso da una guglia in rame.

Tra gli arredi di particolare interesse si segnalano il portone intagliato a losanghe risalente al XVII secolo e il terable dell’altare maggiore, prestigiosa opera di intaglio ligneo dipinto e dorato uscita dalla bottega di Jaques Jesse di Embrun tra il 1670 e il 1676 e dorata nel 1678 da Peter Milander. Di notevole interesse, sia per l’impianto composito che per l’ornamentazione scolpita e dipinta gli altari dell’Annunziata e del Rosario. L’edificio conserva una significativa serie di dipinti seicenteschi che testimoniano dell’evoluzione locale della pittura tardo-manierista, attenta sia a modelli in auge presso la corte torinese che nell’immediato oltrape: si va dalla Madonna con Bambino tra i Santi Francesco e Lorenzo datata 1630, all’Assunzione della Vergine all’altare maggiore del 1626, al Cristo di dolore tra i Santi Luigi di Francia e Lorenzo, alle già citate pale dell’Annunciazione della Vergine e della Madonna del Rosario circondata dai Misteri.

 

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