La Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, a seguito dell’appello proposto dall’Ufficio di Procura Antidoping contro la decisione del 5 luglio 2016 emessa dalla Prima Sezione del TNA nei confronti dell’atleta Carlo Calcagni (Tesserato FCI e per il Comitato Italiano Paralimpico), ha accolto l’appello squalificandolo per 4 anni a partire dal 27 giugno 2015 con scadenza il 26 giugno 2019.
Abbiamo contattato il Col. Carlo Calcagni che ha affidato allo studio legale Avv. Felice Angelo Grassi la risposta alla squalifica, che di seguito riportiamo.
Nel pomeriggio di ieri la Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping (TNA), dopo quasi un mese di gestazione, ha comunicato alle parti la sentenza con la quale, in accoglimento dell’appello proposto dalla Procura, ha annullato la sentenza di primo grado che aveva assolto il Col. Carlo Calcagni dalla contestazione relativa al presunto utilizzo di Mesterolone Metabolita.
La detta Seconda Sezione dopo aver operato un excursus della intera vicenda si è limitata a ritenere che il Col. Calcagni non sia stato in grado di dimostrare la “… non riconducibilità della positività del campione da lui fornito all’assunzione di una sostanza vietata, ovvero l’assenza di colpa e negligenza …” laddove il Tribunale in primo grado era stato di parere diametralmente diverso.
Dispiace che in presenza delle particolari ed uniche condizioni di salute del Col. Calcagni, notoriamente affetto di gravissime patologie multiple riconducibili alla riconosciuta massiva contaminazione dovuto all’uranio impoverito, il Tribunale non abbia valutato possibile la produzione endogena del Mesterolone Metabolita come certificato dal Prof. Genovesi, specialista in Endocrinologia, in Psichiatria ed in Immunologia, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale, sezione di Fisiopatologia Medica, del Policlinico Umberto I° dell’Università di Roma “La Sapienza”:
“il Signor Carlo Calcagni è affetto da ipopituitarismo, con conseguente ipogonadismo, ipotiroidismo e iposurrenalismo, da una Sindrome Immuno Neurotossica ambientale tipica della Multiple Chemical Sensitivity o Sensibilità Chimica Multipla, definibile anche come intolleranza a xenobiotici ambientali classificabile come “disturbo respiratorio non specificato in relazione all’esposizione ad agenti chimici, gas fumi vapori” (ICD 10 J 68.9 ), complicata da Fatica Cronica o Encefalomielite Mialgica (secondo la nuova nomenclatura, ICD 10 G93.3), Sindrome Fibromialgica, con sindrome demielinizzante. Il signor Calcagni, a causa del particolare lavoro svolto in passato, è stato esposto ad enormi quantità di polveri sottili, riportando una massiccia contaminazione da uranio impoverito, nitrosamine e benzoati, tutti altamente tossici dal punto di vista fisico-chimico, oltre che cancerogeni. Inoltre, prima di partire per la Bosnia-Erzegovina è stato sottoposto a vaccinazioni, somministrate nel corso di un breve periodo (4-5 giorni), con conseguente maggior stress sul suo sistema immunitario.
Il paziente è stato in cura dalla dott.ssa A. J. Monro, presso il centro Breakspear Medical group Wood Ln, Hemel Hempstead, Hertfordshire HP2 4FD (Regno Unito) e dalle analisi effettuate sono emerse: alterazioni del pannello di metilazione con alterazione dei livelli di s-adenosilomocisteina; presenza di addotti sul DNA leucocitario (nitrosamine); presenza di nanoparticelle di alluminio, cromo, ferro, nichel, mercurio, piombo, rame, zinco. Presso il centro inglese il paziente è stato sottoposto a terapia chelante (EDTA), per rimuovere i metalli pesanti assunti in seguito all’esposizione bellica. Il Signor Calcagni, presenta un sovvertimento metabolico che include fenomeni quali lo sviluppo di sensibilità chimica multipla, la cancerogenesi, l’infiammazione cronica, nonché alterazioni del catabolismo di molecole endogene ed esogene, tali da rendere possibile la formazione di prodotti finali affatto diversi da quelli attesi in condizioni di normalità.
A seguito delle sue patologie, il Signor Calcagni ha ottenuto esenzione per fini terapeutici per l’utilizzo di Testosterone undecanoato. Pur non essendo stata né prescritta né assunta dal signor Calcagni terapia con 1α-metil-17βidrossi-5α-androsta-3-one (Mesterolone), è stata rilevata traccia urinaria di questo metabolita che, considerando il particolare quadro clinico, e soprattutto i deficit di metilazione riscontrati e il grado di tossicità a cui il paziente è stato esposto, potrebbe essere spiegata dalla metilazione del diidrotestosterone, a sua volta, derivante dal testosterone assunto regolarmente dal paziente sotto forma di testosterone undecanoato (preventivamente autorizzato con TUE). A sostegno di quanto detto, è bene notare che il Mesterolone è un androgeno con scarsi effetti anabolizzanti, per cui un soggetto in terapia autorizzata con testosterone undecanoato che presenta un’azione anabolizzante tripla rispetto al Mesterolone non avrebbe motivo di assumerlo. Mentre sono note le ripercussioni sulle indagini anti-doping dei polimorfismi genetici degli enzimi coinvolti nel metabolismo del testosterone, meno studiati sono gli effetti che le alterazioni epigenetiche possono produrre sui processi metabolici, in termini di falsi positivi e falsi negativi. In questo caso è ipotizzabile che l’assunzione di testosterone undecanoato, visti i polimorfismi genetici, ma soprattutto le interferenze epigenetiche del soggetto, possa aver favorito la formazione di metilati del diidrotestosterone rilevabili nelle urine”; questa tesi era stata ritenuta possibile in primo grado dallo stesso consulente della Procura, che solo a seguito della detta assoluzione ed in fase di appello ha cambiato opinione.
Il Col. Calcagni che quotidianamente assume oltre 300 compresse, che ogni mattina deve effettuare 7 iniezioni di immunoterapia (7 cocktail di 25 sostanze ognuno per complessive 175 sostanze a cui sensibile), che effettua obbligatoriamente ossigenoterapia per almeno 18 ore al giorno, che pratica ossigenoterapia in camera iperbarica, che deve mantenere l’ossigenazione notturna con il costante supporto del ventilatore meccanico polmonare, che deve praticare quotidiana terapia infusionale, che deve effettuare sauna ad infrarossi per almeno 30 minuti al giorno e sottoporsi una volta a settimana a plasmaferesi e trasfusioni ematiche al bisogno, al fine di dissipare ogni dubbio aveva dato la sua totale disponibilità, alla Seconda Sezione del TNA, di sottoporsi anche a perizia e a qualsivoglia indagine biochimica e clinica ove ne esistesse una prevedibilmente in grado di riprodurre le sue condizioni di salute e la situazione organica esistente al momento dei fatti che gli si contestano.
Purtroppo, il Tribunale ha ritenuto di poter decidere una vicenda tanto unica, complessa e delicata solo rifacendosi all’opinione del consulente della Procura.
A nulla è valso sottolineare che non esisteva, altresì, una convenienza logica all’utilizzo, da parte del Calcagni, del Mesterolone Metabolita, visto che lo stesso è autorizzato ad utilizzare altro medicinale tre volte più potente del Mesterolone.
Degno di nota, inoltre, è il fatto che la Procura antidoping ha svolto un anno di indagini tutte con esito negativo.
Il Col. Calcagni, in base a quanto appena esposto e ad altre considerazioni che verranno proposte, comunica che sicuramente impugnerà la sentenza di appello, sicuro della sua totale innocenza ed estraneità alla vicenda e fiducioso negli esiti di quello che sarà il giudizio di terzo grado.