La più antica Granfondo del Meridione d’Italia va in archivio con un bilancio positivo; non parliamo di quello economico ancora in fase di elaborazione, ma di tutto il resto. Parliamo dell’ottima organizzazione nel suo insieme, ma parliamo anche di singoli aspetti. La segnaletica, unica in tutta la Sicilia, che pure vanta una ventina di Granfondo ; mai come quest’anno possiamo essere soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati raggiunti; ben 90 frecce direzionali e tutti i tornanti segnalati sia con la tabella verticale sia con la segnaletica orizzontale hanno dato sicurezza ai ciclisti.
Il servizio di controllo agli incroci: pressoché perfetto e non solo per la presenza degli addetti dei Falchi d’Italia, ma per la presenza di Vigili e Carabinieri come non li avevamo mai visti. In particolare, nella salita per Ficarra non abbiamo incontrato una sola autovettura, il traffico veniva deviato sulla vecchia strada di Rinella. La parte alta, Serro, Crocevia, Matini è praticamente priva di circolazione domenicale, questo è stato uno dei motivi che ci ha indotto ad abbandonare il vecchio tracciato per inventarcene uno completamente nuovo.
Il capolavoro si è ottenuto nella discesa da Lacco a Brolo, in pratica non è salita una sola auto; questo è stato un successo. L’unico inconveniente si è avuto nella discesa di Galbato, ma non già per la presenza di circolazione automobilistica locale, quanto per l’arroganza di molti accompagnatori che dovevano assolutamente scendere con i loro ciclisti come se in discesa potessero rifornirli d’acqua o parlargli; ovviamente i ciclisti scendono più veloci, specie nelle curve ed in particolare nei tornanti per cui le auto facevano solo da tappo; il prossimo anno cercheremo di attuare un blocco per tutte le auto al seguito e siamo certi che la situazione migliorerà.
Il resto del percorso sul lungo è stato quasi senza circolazione perché essendo già l’ora di pranzo tutti avevano già raggiunto la loro destinazione prima del nostro transito. A tutto questo si aggiunga che avevamo messo sul percorso ben 120 locandine montate su cartone per avvisare tutta la popolazione del passaggio della manifestazione; in pratica fra segnaletica verticale locandine vi era un segnale ogni 500 metri in media.
La Scorta Tecnica, insufficiente in questa occasione, è stata ben spalleggiata dalla presenza della Scorta d’Onore della Polizia Stradale che non si è risparmiata. Due ristori completi di carboidrati, frutta, acqua e sali minerali più un terzo di sola acqua sono stati sufficienti a soddisfare fame e sete dei ciclisti; un solo difetto il rifornimento di Ficarra, pensato in una situazione di normalità, doveva essere spostato più avanti per via della frana a Gioiosa Marea che fa fatto partire la gara più avanti di oltre 10 Km. Il ristoro finale è stato abbondante e soddisfacente sia per i ciclisti che per i loro accompagnatori, ma qualcosa sarà modificato in futuro accettando i suggerimenti dei ciclisti. Infine la premiazione è stata apprezzata e lodati da molti.
La cronaca della gara: si parte in perfetto orario, ore 9,45 secondo programma, da Patti in turistica a scavalcare il colle de Galbato; l’andatura è volutamente lenta per far si che anche i meno allenati possano salire senza difficoltà; alle 10,25 entriamo nella circonvallazione di Gioiosa Marea per la prevista sosta, 18° Km; tutti ne approfittano per rifornirsi e per far pipì.
Purtroppo la sosta dura un po’ di più del previsto perché, nonostante l’andatura lenta, molti si staccano; ripartiamo quando giunge la il carro scopa alle ore 10,45 con circa 10’ di ritardo. Ed è subito gara; il GS Napoli vuole fare la gara per tenere nelle prime posizioni della Classifica Generale del Campionato i propri atleti; parte subito il 263 Fabio Fiorenti che nella zona pianeggiante riesce ad accumulare circa 30” di vantaggio sul gruppo.
Appena comincia la salita per Ficarra sul fuggitivo si portano altri due compagni di squadra del GS Napoli, il 208 Scarantino ed il 453 Andrea Scirè; ma dura poco perché arrivano altri ardimentosi, fra tutti vediamo un ardimentoso Alessio Calabrese, Pol Explorer Patti, giovane pattese da noi scoperto circa 10 anni fa in una semplice escursione a Librizzi; con lui Nino Calabrò della Ciclistica Terme e Salvatore Randazzo ASD Fiamma di Palermo.
Calabrese fa tutta la salita in testa facendo perdere le ruote a Calabrò ed ad altri; nel falso piano fra le frazioni di Serro, Crocevia, Matini, Sellica restano in tre: Calabrese (il più attivo), Randazzo e Scirè. Anche la discesa viene condotta in testa da Calabrese, ma i suoi compagni di fuga lo tengono nel mirino e nel piano fra Gliaca di Piraino e Gioiosa Marea il gruppetto si ricompatta.
Ai piedi della salita di Galbato il gruppo con tutti i gran fondisti si riporta sotto; i tre in testa si parlano e, quando il gruppo inseguitore è a 100 metri Scirè prende l’iniziativa, ma Calabrese lo marca stretto; anzi quando la strada comincia a salire con decisione, al primo tornante, prende lui stesso l’iniziativa a stacca tutti; i suoi avversari lo vedranno solo al traguardo dove giunge con oltre 3’ di vantaggio su Scirè ed il compagno Giorgio Chifari che conquista la vetta della Classifica Generale del Campionato per il ritardo di circa 1’ di Matteo Salute.
Nel frattempo gli atleti del percorso lungo continuano la loro marcia; ai piedi della lunga salita di Moreri sono in 16 tutti assieme, con loro il vincitore della passata edizione Riccardo Formica, il leader del Campionati Barbera e tanti altri. Al primo tornante è ancora Randazzo a prendere l’iniziativa, lascia il gruppo ma ci sembra poco convinco, ogni tanto si volta quasi a cercare collaborazione; e poco dopo è il suo compagno di squadra del GS Fiamma di Palermo ed attuale leader del Campionato Baldassarre Barbera a raggiungerlo; i due vanno su in accordo anche se ogni tanto Randazzo si attarda di alcuni metri, in questi caso abbiamo visto più volte Barbera incitare il compagno a non mollare.
Dopo il rifornimento di Braidi Randazzo sembra essere andato in riserva di energie e si stacca, ma è ancora Barbera a richiamarlo a gran voce ed i due scollinano assieme a Santa Maria. La discesa su San Piero Patti e poi Colla di Librizzi viene condotta all’unisono; a Santa Nicolella, quando la strada ricomincia a salire, ancora Randazzo cede nonostante gli incitamenti di Barbera; all’inizio del Muro di Santo Pietro Barbera non può più tergiversare e dopo un parlottolare con il compagno Randazzo si alza sui pedali e va via.
Barbera sale con regolarità, sia alza solo dove le pendenze superano il 15%; poi la discesa su Patti senza brividi e l’arrivo solitario; Randazzo, nonostante la crisi, resiste al secondo posto a poco più di un minuto e mezzo, mentre per aspettare il terzo, Giorgio Castelli, passano ben 4,40. Già detto della premiazione ci resta solo da segnalare che la gara, essendo Prova Unica del Campionato Interregionale di Granfondo CSAIn per le Regioni Sicilia e Calabria, ha assegnato le maglie, nelle varie categorie a:
Junior Vacante Francesco ASD Madone Scillato PA
Senior 1 Bonfiglio Alberto ASD Ciclo Tyndaris Patti ME
Senior 2 Leone Francesco ASD Bio Ape Maia Ragusa
Veterani 1 Guarrera Antonino ASD Enerwolf Santa Teresa Riva ME
Veterani 2 Dolce Vincenzo GS Mediterraneo Palermo
Gentlemen 1 Longo Salvatore GS Mediterraneo Palermo
Gentlemen 2 Liuzzo Salvatore ASD Madone Scillato PA
Super Gentlemen Brigandì Antonino ASD Ciclo Tyndaris Patti ME
Donne A Ficilia Maria Chiara Amici del Pedale Scicli RG
Donne B Sicurezza Michela ASD Enerwolf Santa Teresa Riva ME
A cura di Salvatore Giordano