Strada

A 23 anni dalla sua scomparsa è ancora vivo il ricordo di Domenico “Bibi” Pazzaglia

Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questo articolo scritto da Maurizia Corradetti, che ricorda la figura di uno straordinario “condottiero”: Domenico Pazzaglia. Maurizia ha raccolto le testimonianze e i ricordi di Daniele Cignali, Vincenzino Speca, Mauro Sandroni e di molti altri ciclisti che hanno militato nelle formazioni guidate da “Bibi”, durante un momento conviviale che ha visto la partecipazione di una quarantina di persone, tra ex ciclisti e appassionati di ciclismo che hanno conosciuto questo indimenticabile uomo di sport.

Piobbico (PU) – Dopo 30 anni, il 5 gennaio presso lo storico ristorante Montenerone di Piobbico si sono ritrovati gli ex corridori della S.C. Audax Piobbico oltre a collaboratori, simpatizzanti e alla Famiglia Pazzaglia.

È stato un incontro di grande intensità e forte coinvolgimento, una giornata all’insegna dei ricordi di una società fortemente voluta e guidata da Domenico Pazzaglia, alias Bibi, a cui ha applicato i valori ed i principi che caratterizzano una famiglia.

Valori che insieme ad uno spiccato senso di umanità ed al suo saper promuovere un clima accogliente, armonioso e cooperativo hanno caratterizzato fortemente la sua personalità ed hanno fatto sì che praticamente quasi tutti gli ex corridori abbiano risposto all’appello.

Sapeva muoversi Bibi, anche nelle situazioni più importanti, prestigiose, era pragmatico, tenace ed affidabile ed aveva un profondo rispetto della persona, della sua dignità e dei contesti. Possedeva una percezione realistica delle proprie capacità ed anche delle proprie criticità per cui, ben saldo ed orientato al risultato, sapeva confrontarsi, organizzarsi, collaborare. Questo era Bibi. Un saggio, degno di motivata fiducia e che la fiducia sapeva manifestarla nelle capacità di tutti, riconoscendo il valore dei singoli e del collettivo, chiaro nel definire i ruoli e non tralasciando la condivisione di tutti, come nel raggiungimento di un traguardo. “Bibi dimostrava un grande controllo emotivo ma con lui ci siamo sempre sentiti sostenuti, difesi, siamo stati e siamo ancora “suoi corridori”. A trent’anni di distanza, “dietro la curva del tempo che vola” il suo gruppo è ancora unito e così, tra aneddoti e fotografie, sabato è trascorsa una bellissima giornata protrattasi poi fino a tardi nonostante molti provenissero da località distanti da Piobbico.

L’Audax Piobbico nasce nel 1970 tesserando vari ciclisti dell’entroterra, ma gli anni di maggior prestigio cominciano nel 1989 quando Domenico Pazzaglia decide di allestire una compagine dallo spessore importante nella categoria dei dilettanti.

Il primo anno, l’avvio col blocco abruzzese dell’Interbags oltre a qualche ragazzo locale.

Per il ciclismo dell’entroterra è una svolta storica.

Fino al 1995 è un avvicendarsi di ciclisti di spessore che portano l’Audax alla ribalta del ciclismo nazionale con vittorie di valore anche internazionale.

Da ricordare la vittoria corale della squadra al Giro dell’Umbria 1993 con Cignali, già in evidenza il mese prima al giro d’Italia con il tappone conquistato davanti ad importanti campioni.

Alcuni risultati di prestigio internazionale da rammentare:

– Montappone 1991: Arlotti trionfa con 7 minuti su Speca;

– Giro della Valle d’Aosta 1994: Sandroni 3° nella classifica finale;

– Giro dell’Umbria 1994: Cignali 2° in classifica finale;

– Giro del Casentino 1994: Sandroni 3° in classifica finale;

– Trofeo Salvatore Morucci 1994: vittoria di Mauro Sandroni;

– Giro d’Abruzzo 1993: Falcinelli sfiora il successo con una fuga ripresa con difficoltà nell’ultima tappa;

– G.P. Comunità di Capodarco 1993: 2° Mauro Sandroni;

– Giro d’Italia dilettanti 1993: Cignali 5° e Ragni 10° in classifica finale.

Tenuto conto del livello agonistico di quel momento, si può tranquillamente affermare che “Bibi fece l’impresa”. Grazie alla sua esuberanza ed alla sua intelligenza riuscì a fare qualcosa di veramente eccezionale per il ciclismo dell’entroterra e proprio per ricordare i fasti di quegli anni, ma soprattutto la figura di Bibi, sabato c’è stata la prima di una, speriamo lunga, serie di “rendez-vous”.

 

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