Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Luigi Fortuna, presidente di CSAIn, ha inviato in data odierna al presidente del CONI Giovanni Malagò e al presidente della FCI Renato Di Rocco, per esprimere l’opposizione di CSAIn al documento redatto nei giorni scorsi da FCI che sancisce la sottoscrizione della Convenzione FCI/ EPS soltanto con Acsi Ciclismo e Uisp
Mi è pervenuta oggi la lettera di protesta del CSI, in merito a quanto intercorso in questi giorni tra FCI ed EPS. Altro che giorni di Pace e Serenità, ma agitati per una incomprensibile insensibilità della FCI che per fretta, evidentemente operata da pressioni di interlocutori privilegiati, si è premurata di fare uscire un comunicato a ridosso dell’inizio del nuovo tesser amento, rompendo di fatto, senza alcun accenno, il tavolo congiunto da lei stessa convocato che invece sarebbe dovuto servire a condividere e rafforzare le norme e i regolamenti sui sani valori. Cosa che negli anni passati venivano affrontati, dapprima tramite la Consulta, poi tramite la stessa FCI che fattasi garante come da ruolo demandatole dal CONI ci sembrava avesse assunto un atteggiamento super partes.
Di queste norme il nostro Ente, oltre ad esserne da sempre promotore e sostenitore, ne ha fatto il punto di forza operando sempre con trasparenza, le 850 asd che praticano il ciclismo iscritte al registro Coni con CSAIn e le circa 700 manifestazioni certificate nel 2017, nonché le altrettante in programma per il 2018, sono la testimonianza del lavoro fino ad ora svolto .
CSAIn è da sempre attento sui principi della sicurezza, dell’ordinamento sportivo e di quanto sancito dal regolamento degli EPS, la sua storia ne è tangibile testimonianza ed è questa la strada che intendiamo proseguire, dando continuità all’esistente rapporto di convenzione bilaterale tra CSAIn ed FCI, stipulato in data 1 1/04/2017 prot. n° 9636-E, e teniamo a ribadire: mai disatteso.
Ciò ribadito anche nelle precedenti mie, stando così le cose, non ho che da associarmi a nome dei Centri Sportivi Aziendali Industriali, ad una pari indignazione espressa dal CSI sui metodi e su conclusioni che non vanno sicura mente nella direzione del bene dello sport e della sua vera e reale promozione.
Come già a Voi scritto, Gentilissimi Presidenti, ci sentiamo usati in modo strumentale, lesi nella professionalità, nell’onestà intellettuale ed operativa, profusa attraverso la grande opera del V.P. Biagio Nicola Saccoccio che da sempre ha coordinato il ciclismo di CSAIn a favore di FCI e degli EPS. Tutte le bizzarrie sono consentite, ma non che ad “usum” solo di due amici, che a detta di corridoi hanno imposto un veto di esclusione sugli altri colleghi, si stravolga il ciclismo amatoriale in Italia. Perpetrando questo modo di fare, se provato, si andrebbe ad ridiscutere la funzione e validità di mantenere l’intero tavolo degli EPS, con risonanze amplificate.
Condurre i propri tornaconti non è costume sicuramente del CONI del quale ci sentiamo parte attiva e propositiva, e non credo si possa consentire ad una Federazione pur blasonata come la FCI di mettere tutti i principi in discussione.
C’è da chiedersi, visto che di svista non pare trattarsi, se eseguire bene il proprio ruolo, se non essere legati a potentati partitici o non fare incetta di tessere per tramutarle all’ occorrenza in voti elettorali, se utilizzare l’ente sociale per quello sportivo e viceversa, si venga ad essere calpestati in spregio all’Ordinamento Sportivo nel quale, ribadiamo, abbiamo sempre depositato i nostri passi, facendo così venire meno le certezze che provengono dall’ indipendenza del CONI.
Appare chiaro che la CARD messa in atto è il fulcro su cui ruota maliziosamente il tutto creando una sperequazione tra i pratica nti, e conseguentemente pilotando il tesser amento verso gli enti privilegiati dalla FCI.
Se questo è il ragionamento, è conseguenza che si apriranno nuovi scenari con la possibile naturale coalizione tra gli EPS esclusi che, pur nel rispetto dalle norme che regolano le attività degli stessi, si attiveranno per fronteggiare l’arbitrio dichiarato; noi dovremo salvaguardare in ogni caso le aspettative poste d ai nostri associati in merito alla nuove opportunità, prima stabilite e poi disattese dalla FCI che ci ha immotivatamente esclusi, senza parla re della convenzione unitaria ancora vigente.
La promozione dello sport e dei sani principi sono la nostra ragion d’essere, la collaborazione e la condivisione con chiunque persegua gli stessi fini ci hanno da sempre contraddistinto, giudicare e processare non rientra nei sani principi da noi promossi, siamo pronti a qualsiasi confronto paritario. Tutti i grandi movimenti possono non essere esenti da difetti, sarebbe il caso però di usare trasparenza e, soprattutto lo stesso metro di giudizio.
Auspichiamo che, senza clamori, la questione venga riportata, alla pari, nei giusti canali a tutela degli associati che ci onoriamo di rappresentare e che, hanno il diritto di godere, senza distinzioni quindi, degli imprescindibili diritti sanciti dall’ordinamento sportivo.
Viva lo SPORT
f.to Luigi Fortuna
Roma 27/12/2017