Veronica Pardini vive ad Oneglia, la località che prima di essere accorpata a Porto Maurizio e altri nove comuni nella città di Imperia, diede i natali ad Edmondo De Amicis. Domenica ha scritto la sua pagina da Libro Cuore conquistando il primo successo assoluto in una granfondo.
Imperia – Una storia, quella di Veronica Pardini, che avrebbe, probabilmente, ispirato la fantasia del suo celebre concittadino Edmondo De Amicis che nacque ad Oneglia, oggi Imperia, nell’ottobre 1846.
Ieri a Laigueglia la trentenne infermiera che veste i colori della Rodman Azimut Squadra Corse, ha conquistato il suo primo successo assoluto nell’attività granfondistica, tagliando in perfetta solitudine e braccia al cielo il traguardo della Granfondo La Rosa Laigueglia, manifestazione riservata alle sole donne e valida come prova del Campionato Nazionale Ciclismo Femminile per sole donne.
Una vittoria dedicata alla famiglia che la segue sempre e a sua figlia Alice, otto anni: “Il sostegno della mia famiglia è fondamentale, sono mamma single di una meravigliosa ragazzina di otto anni che mi riempe la vita e senza il loro supporto sarebbe impossibile conciliare allenamenti, trasferte, gare. Un grazie lo devo anche alla Rodman Azimut Squadra Corse, una società che crede molto nell’attività femminile e i suoi dirigenti ci sono vicini ogni domenica. L’ambiente ideale per svolgere questa affascinante attività”.
Dieci anni fa, Veronica decide di dedicarsi al ciclismo e dopo le prime uscite insieme ad alcuni amici decide di confrontarsi con le altre e partecipare principalmente alle cronoscalate sfruttando le sue doti da scalatrice, si difende in qualsiasi tipo di salita.
All’inizio di questa stagione approda alla Rodman Azimut Squadra Corse e decide di misurarsi nelle granfondo. Domenica la prima vittoria assoluta. “Il successo conquistato alla Granfondo La Rosa Laigueglia rappresenta per me un trionfo. E’ un vero e proprio successo assoluto, ho tagliato il traguardo per prima, senza il supporto di una gregario e ho vinto una gara riservata soltanto alle donne”.
- Ci racconta come si è svolta la gara?
Ho pedalato per metà del percorso nel gruppetto di testa. Lungo la salita di Caso ho allungato insieme a Sabrina De Marchi che è rimasta con me fino alla fine della salita. All’inizio della strada panoramica che porta a Testico ho forzato di nuovo il ritmo e sono rimasta da sola. Da lì è iniziata la fuga solitaria di circa trenta chilometri che mi ha portato al traguardo . Sono arrivata sola con le inseguitrici a circa 20 secondi”.
Poi se me lo permette vorrei esprimere un mio giudizio su questo tipo di gare: “Dovrebbero esserci più gare così dedicate a noi donne . Si corre senza gregari . Un modo per confrontarsi ad armi pari diciamo. Il ciclismo femminile ha preso piede e nel mondo amatoriale siamo tantissime, sarebbe bello ci fossero più manifestazioni dedicate soltanto a noi”.
Domenica ultima gara ad Alassio: “Domenica si chiude una stagione ricca di impegni, ma anche di soddisfazioni. Il mio lavoro mi porta a sostenere turni lavorativi anche notturni e non è sempre facile poi allenarsi. Comunque devo dire che le soddisfazioni superano ampiamente i sacrifici, per questo continuerò a pedalare”