Soelden/Austria Alle ore 6.45 il via alla gara. Anche se l’incognita tempo ha tenuto tutti in apprensione, i 4112 temerari ciclisti non si sono fatti di certo intimorire, l’importante per loro era una partenza all’asciutto, e così è stato. Temperatura non eccessivamente fredda e nubi basse hanno accompagnato il plotone sulle due ruote, che in 11 minuti ha tagliato il nastro di partenza, dando vita alla gara, la più temuta granfondo ciclistica d’Europa. Concorrenti a numero chiuso e provenienti da 36 nazioni con 845 italiani in sella.
Giunta alla sua 38. edizione gode sempre di una forte attrattiva con oltre 19.000 richieste di partecipazione a sorteggio. Il percorso è uno solo e lungo 238 km con 5.500 m di dislivello, chiuso in gran parte al traffico veicolare. La partenza alle ore 6.45 da Sölden nella valle tirolese dell’Ötztal, ha visto il serpentone di sportivi sfrecciare verso il fondovalle dell’Ötztal per poi affrontare il Kühtai (2.020 m), il primo passo dopo una discesa di circa 20 km. Il percorso poi si snoda in direzione Brennero (1.377 m), sconfinando in Italia a Vipiteno, scalando successivamente i passi Giovo (2.090) e il temutissimo Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden in Tirolo. I 5.500 m di dislivello sono suddivisi su 40,5 km di percorso pianeggiante, 95,7 km di salita e 101,9 km di discesa. I partecipanti della „Ötztaler“, provenienti da 36 nazioni, sono prevalentemente di sesso maschile, mentre solo ca. il 6 % è rappresentato dalle donne in gara (290). Ai tedeschi spetta il primato con il 48,4 % dei posti, al 21,9 % seguono gli austriaci e con il 17,6 % gli italiani (con 47 donne alla partenza). Dall’Italia arrivano ciclisti da 83 province (su un totale di 92).
La gara
Una gara difficile e dura, che sotto la pioggia del pomeriggio, lo è diventata ancor di più. Amatori ed ex professionisti si sono cimentati in questa lunga maratona sportiva. Sin dall’inizio della gara, sul Küthai ,le teste di serie erano Stefano Cecchini vincitore dello scorso anno e l’esordiente Samuele Porro, campione italiano Marathon, che dalle ruote grasse si è cimentato su quelle da strada. Il colpo di scena sul passo Rombo quando l’austriaco Mathias Nothegger stacca sui due e a 6.34 passa primo mentre Cecchini e Porro cedono il passo e quest’ultimo al secondo posto prende 3.46 di distacco, mentre Cecchini resta lungo e indietro con 11.44 di avanzo.
Il vincitore Mathias Nothegger, stremato al traguardo con 7.04.02 resta a terra per qualche secondo per poi raccontare quanto la gara sia stata dura, il suo ritmo costante e la forza nelle gambe, lo hanno portato a tagliare il traguardo nonostante durante la gara si fosse visto superare ma di più non riusciva ad andare. Ha poi recuperato e vinto.
Per Samuele Porro il secondo posto con 7.09.00, una gara in pole position affrontando la salita del Rombo con 1 minuto di vantaggio seguito da Cecchini. Un salto di catena lo ha costretto a rallentare e mentre anche Cecchini cedeva il passo, l’austriaco senza attaccare ma con il suo ritmo è passato avanti e con la sua gamba, nettamente superiore, ha tirato fino alla vittoria. Il freddo è stato motivo di sofferenza per il campione europeo di MTB.
Terzo l’austriaco Patrick Hagenaars con 7.14.53, diversamente abile, ha ottenuto un grande traguardo personale e di podio.
Per la categoria donne primato della svizzera Laila Orenas da sempre in testa e ormai plurivincitrice delle ultime 5 edizioni che taglia a 8.05.30 “ E’ stata un’edizione difficile, ha piovuto molto durante la gara, per vincere ci vuole molta disciplina durante l’anno, un grande impegno”. Al secondo posto Anna Kiesenhofer con 8.12.56 mentre al terzo Nadja Prieling con 8.21.21.
Le altitudini del percorso di entrambe le competizioni:
Partenza a Sölden – Ötz 800m – Kühtai 2020m – Innsbruck 600m – Brennero 1377m – Vipiteno 960m – Passo Giovo 2090m – San Leonardo in Passiria 700m – Passo Rombo 2509m – Sölden 1377m.