“The solitary hawk” Sebastiano Esposito conquista il suo terzo Everesting 8848

Pago del Vallo di Lauro (Avellino) – “La solitudine, che in un primo momento era un’esigenza, si è trasformata nella più fedele amica delle mie uscite in sella alla bicicletta”. Come un falco solitario, The solitary hawk, così ama definirsi il ciclista di Pago del Vallo di Lauro (Avellino) Sebastiano Esposito, sale in bicicletta e si lancia alla scoperta degli angoli più reconditi che la nostra straordinaria penisola e la sua regione, la Campania, offrono.

La sua storia sportiva potrebbe essere riassunta nel paragrafo “Le imprese del falco solitario. Pedalatore di sogni”. Un’esperienza giovane e intensa quella del quarantenne dipendente di un’ ufficio spedizioni, che ha iniziato a pedalare in MTB soltanto quattro anni or sono, per mantenere uno stato di forma ottimale.

“Trenta, quaranta minuti in sella ad una bicicletta in ferro pagato poche decine di euro, per testare la passione, che con il trascorrere delle settimane mi ha conquistato. Ho deciso così di acquistare una MTB in carbonio da un amico e una delle mie prime uscite è stato il viaggio da Pago del Vallo di Lauro all’Abbazia di Montecassino. Duecentosettanta chilometri in perfetta solitudine, provando le prime indimenticabili emozioni”.

Quello di Montecassino è soltanto il primo di una serie di viaggi che Esposito ha affrontato prima di tentare l’Everesting raggiungendo Monte Gelbison, Pizzo San Michele, la scalata del Vesuvio, Monte Faito e Montevergine in un solo giorno, Campitello Matese.

La prima vera impresa, Sebastiano Esposito la realizza nel mese di settembre 2018, quando lungo la salita di Taurano (Avellino) riesce a concludere il suo primo tentativo di Everesting 8848 con bici da strada. Un anno più tardi, dicembre 2019, decide di ripetere l’esperienza lungo un’altra salita, quella di Casola di Domicella (Avellino). Regalandosi il secondo Everesting 8848.

Sfida in solitudine e sfida a se stesso. Sebastiano Esposito è determinato a alzare continuamente il livello delle sue sfide e a giugno 2019 decide di affrontare lungo la salita di Santa Cristina, il suo primo Everesting 8848 in MTB. A causa di problemi fisici, dovrà rinunciare dopo aver affrontato 4800 metri di dislivello.

Ma il Falco Solitario, non accetta di perdere la sua “preda” e sabato 16 maggio ha tentato di portate a compimento l’impresa in MTB che gli era sfuggita quasi un anno prima. Decide per una salita diversa, non quella di Santa Cristina e sceglie Casola di Domicella dove aveva conquistato il secondo Everesting 8848 con la bici da strada.

Dopo aver scalato per 88 volte l’ascesa che misura 1,8 chilometri e percorso ben 302 chilometri, Sebastiano Esposito può brindare insieme alla famiglia e agli amici che lo hanno supportato, al suo terzo Everesting in quattro anni d’attività.

  • Sebastiano, qual’è stato l’Everesting più impegnativo?

“Il terzo, quello che ho realizzato in sella ad una MTB Wilier 101X del peso di 12 chilogrammi simpaticamente denominata Cristinella, lungo la salita di Casola di Domicella. Sono partito sabato 16 maggio alle ore 13, con un temperatura di circa 40°. Io non amo particolarmente il caldo, ma sono riuscito comunque a superare bene la prima fase. Ho concluso il tentativo alle 19,00 di domenica 17 maggio in 31 ore e 08′ dopo aver scalato 8859 metri di dislivello. Un traguardo che devo dedicare a molte persone. Mia moglie Giuseppina, i miei figli Luigi e Miriam, mio cognato Luigi, mio suocero Amato, i miei cugini Sebastiano e Luigi Lombardi, Mariano Russo, ex presidente della società Randagi Campani in cui milito che ha raggiunto Domicella in bicicletta per supportarmi, Francesco Tagliavini e Lino Caccavale, il mio datore di lavoro, che ha condiviso con me tre scalate della salita di Casola. Ma anche tutti coloro che mi incitava attraverso i social network”.

  • Come ha preparato questo appuntamento?

“Non è stato facile. Avevo programmato l’Everesting per il mese di marzo, poi il governo ha decretato il lockdown e la sospensione dell’attività. Non potevo gettare al vento i sacrifici fatti prima della chiusura e ho continuato ad allenarmi con una vecchia bici da spinning. Pedalavo un’ora e mezza al giorno, seguendo uno schema di allenamento che mi aveva preparato Giuseppe Di Micco, preparatore e coach, oltre a seguire i suoi consigli anche per sul piano alimentare. Poi appena c’è stata la riapertura ho pianificato subito il tentativo”.

  • Quali sono i suoi prossimi obiettivi?

“Dopo i tre Everesting 8848, due con bici da strada e uno in MTB, vorrei tentare il 10K con bici da strada, ovvero il raggiungimento di quota 10000 metri. Proverò quest’anno, ma la data è ancora da definire”.