Centinaia di milioni di telespettatori, 2.303 accreditati da 70 Paesi: i numeri di un Campionato del Mondo UCI 2020 Imola – Emilia-Romagna straordinario, il più veloce della storia.
Oltre a memorabili gesta sportive di grandi campioni e panorami da capogiro sui calanchi emiliano-romagnoli, i Campionati del Mondo di ciclismo 2020 UCI di Imola – Emilia-Romagna hanno mostrato altre immagini agli occhi di centinaia di milioni di telespettatori.
L’Italia e l’Emilia-Romagna, con questi Mondiali che hanno visto 2.303 accreditati provenienti da 70 Paesi, tra cui team, staff, professionisti e volontari, addetti ai lavori e media (200 giornalisti accreditati da 20 Paesi), hanno dimostrato al mondo intero che, nonostante il Covid e le inevitabili restrizioni necessarie a tutelare la salute della collettività, i grandi appuntamenti sportivi internazionali possono svolgersi in sicurezza.
Il pubblico internazionale ha atteso per mesi, con responsabilità e voglia di ricominciare, uno spettacolo come quello andato in scena dal 24 al 27 settembre tra Imola, Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Riolo Terme.
Servono testa e cuore, lucida follia e senso di responsabilità, organizzazioni straordinarie capaci di riportare la normalità: tutto questo è stato incarnato alla perfezione, con una impresa realizzata in soli 20 giorni, da Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia-Romagna, FCI (Federazione Ciclistica Italiana), Comitato Organizzatore di Imola2020, Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, insieme al coordinamento di CON.AMI e con il Main Sponsor Gruppo Hera.
«È stata un’edizione storica dei Mondiali su strada, una grande festa dello sport ai più alti livelli, in una terra che ama il ciclismo e che ha dato a questo sport tanti campioni – ha detto il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini –. Come Regione ci abbiamo creduto da subito, consapevoli di poter contare su strutture all’avanguardia, una diffusa rete ricettiva, un percorso di straordinaria bellezza. Ma non sarebbe stato possibile organizzare una competizione di livello internazionale come questa in tre settimane senza la determinazione e l’impegno di un’intera comunità che si è rimboccata le maniche e si è messa al lavoro. A tutti – al Comitato organizzatore, allo staff tecnico, ai tanti volontari, agli amministratori locali – rivolgo il mio personale ringraziamento. Ancora una volta la voglia di fare, di fare bene e di fare insieme che contraddistingue l’Emilia-Romagna ha fatto la differenza, anche sul fronte della sicurezza e delle misure anti-Covid, garanzie, lo ricordo, che sono state da subito fondamentali nel convincere l’UCI, la Federazione internazionale di ciclismo, nella scelta di Imola e della nostra regione. Per noi si tratta di una grande sfida vinta. E per tutta l’Emilia-Romagna di un’altra importante occasione per raccontarsi, mostrando al mondo i suoi punti di forza, le sue bellezze, la sua tradizione di ospitalità e di accoglienza».
Orgoglio per il Presidente della FCI, nonché vice presidente dell’UCI, Renato Di Rocco: «“L’Italia ha realizzato un nuovo record olimpico”: queste le parole del presidente del CIO Thomas Bach, accompagnato dal Direttore Generale, Christophe De Kepper, e dal Responsabile delle Discipline Olimpiche, Mc Connell, che per la prima volta hanno fatto visita ad un Mondiale di ciclismo. Credo che queste parole esprimano al meglio ciò che è stata la rassegna iridata di Imola: assolutamente straordinaria. Prima di tutto per l’organizzazione, direi perfetta, in grado di assicurare sicurezza, rispetto dei protocolli e delle disposizioni sanitarie e al contempo di regalare un’autentica e partecipata festa di sport ed un modello organizzativo a cui ispirarsi a livello internazionale proprio come ha sottolineato il Presidente Bach: “Un modello sostenibile da utilizzare”. Un esempio di eccellenza assoluta anche in ottica Tokyo2021. L’Italia ha vinto quindi, con la rassegna iridata di Imola, la sua sfida più grande realizzando un nuovo format organizzativo che rispetta i protocolli sanitari e garantisce sicurezza. Se pensiamo che solo sei mesi fa eravamo additati come uno dei paesi più pericolosi, oggi siamo diventati tra i più sicuri, in grado di allestire un mondiale fornendo le massime garanzie. Mondiali straordinari anche grazie agli Enti locali coinvolti e alla regione Emilia-Romagna, che con la determinazione del suo Presidente, Stefano Bonaccini, hanno offerto un’immagine pulita e vincente del nostro Paese acclamata e applaudita a livello planetario. Mondiali straordinari anche perché, come ricordato anche dal premier Giuseppe Conte, hanno offerto l’occasione per mostrare la bontà del modello italiano, non solo nell’ambito sportivo».
«Centinaia di milioni di telespettatori hanno potuto ammirare in questi giorni la capacità di reazione italiana di fronte alle difficoltà – ha ricordato il presidente di Formula Imola Uberto Selvatico Estense –. Riuscire ad organizzare un Campionato del Mondo di ciclismo su strada in tre settimane si può davvero considerare un’opera unica ed irripetibile già entrata nella leggenda. Un riconoscimento alla vera polifunzionalità di una struttura fortemente voluta ed appoggiata da Regione Emilia-Romagna, Comune di Imola e Con.Ami, che insieme sostengono e promuovono il suo utilizzo. Ed il prossimo 1 novembre continueremo nella scia dei campioni delle due ruote a dimostrare la nostra resilienza ospitando il ritorno dopo 14 anni della Formula Uno a Imola con il “F1 Emirates Gran Premio dell’Emilia-Romagna 2020”. Il pubblico dei veri appassionati è già in griglia di partenza».
«Le immagini trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo hanno fatto scoprire agli amanti del turismo in bici un territorio meraviglioso, come quello in cui viviamo e operiamo quotidianamente – ha aggiunto il presidente Con.Ami Fabio Bacchilega –. Se tutti ricordiamo ancora i Mondiali vinti a Imola nel 1968 da Vittorio Adorni, possiamo solo immaginare l’enorme impatto che le nuove e spettacolari immagini ad alta definizione potranno avere per settimane, mesi e anni, grazie alla capacità di penetrazione dei mezzi di comunicazione moderni. I percorsi di gara hanno raccontato paesaggi evocativi, campagne e colline bellissime, Comuni ordinati e puliti, ma anche monumenti, rocche e torri, generando ammirazione istintiva nei confronti dei nostro calanchi, che tanti non conoscono. C’è materiale per mettere a punto prodotti commerciali di valore inestimabile, elevando una esperienza già straordinaria a strumento ideale per promuovere e valorizzare sempre più tutti i luoghi e i territori rappresentati da Con.Ami. Un ringraziamento dovuto a tutti coloro che hanno partecipato a questa impresa, in particolare alla Regione Emilia-Romagna che da subito ha creduto in questa straordinaria opportunità».
«Siamo molto orgogliosi di avere fatto parte di una squadra che è riuscita in una impresa unica – spiega il Presidente Esecutivo di Hera Tomaso Tommasi di Vignano –, e grazie alla quale anche il territorio ha ricevuto un beneficio importante in termini di immagine e reputazione. E facciamo i nostri complimenti ai campioni e alle campionesse che si sono aggiudicati con le loro imprese la maglia iridata. Le strade su cui hanno corso sono le stesse che ogni giorno percorriamo anche noi per garantire a cittadini e imprese i nostri servizi, con la consapevolezza della loro rilevanza per la comunità, mettendoci impegno e dedizione. Anche in questa occasione pensiamo di avere svolto bene il nostro lavoro, potenziando i servizi per accogliere e valorizzare al meglio questo importante evento».
«È stata una quattro giorni da incorniciare – è il saluto conclusivo del sindaco di Imola Marco Panieri – Esprimo grandissima soddisfazione per questo Campionato del Mondo di ciclismo a Imola. Tutto ha funzionato al meglio, dimostrando la grande capacità di fare squadra, nonostante il poco tempo a disposizione, di tutti i protagonisti a livello organizzativo. Per noi è stata una grande occasione di promozione turistica, in concomitanza con la Giornata mondiale del turismo. Un ‘grazie’ sentitissimo al presidente Cio, Thomas Bach, al presidente Uci, David Lappartient, al presidente Fci, Renato Di Rocco, al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Marco Selleri e Marco Pavarini del Comitato Organizzatore, all’Apt Servizi, all’autodromo di Imola, al Con.Ami per il coordinamento e al Gruppo Hera per il supporto».
«Senza il lavoro di squadra, a partire da istituzioni, amministrazioni locali e sponsor, fino ad arrivare a centinaia di volontari, non sarebbe stato possibile mettere in piedi un Campionato del Mondo in soli venti giorni – commentano Marco Pavarini e Marco Selleri, presidente e direttore generale del Comitato Organizzatore, insieme mente e braccio di una impresa senza eguali –. Abbiamo dimostrato di avere, in Emilia-Romagna, progetti a lungo termine, determinazione, capacità, risorse umane e infrastrutture per portare a termine imprese quasi impossibili da immaginare. È ancora difficile crederci, ma rivedere le magnifiche immagini di questi splendidi territori, su cui hanno pedalato per quattro giorni i più grandi campioni, ci aiuterà nei prossimi giorni a renderci conto di cosa siamo riusciti a fare, tutti insieme, con i Campionati del Mondo UCI di Imola – Emilia-Romagna 2020».