La scelta della bici giusta con cui pedalare non è mai semplice, sia si tratti per la pedalate in compagnia o per competizioni. Dimensioni, peso, forma e accessori sono aspetti importanti da tenere in considerazione. Spesso andiamo a sensazioni personali oppure chiediamo a qualche amico o negoziante di fiducia, ma la stessa attenzione che poniamo alla due ruote a volte non la rivolgiamo sempre a noi stessi: pedalare in sintonia con il proprio corpo è fondamentale. Ogni componente della bici dev’essere della giusta misura e viene valutato con l’ausilio di personale qualificato in grado di affiancarsi al ciclista poco esperto o che non conosce ancora bene il proprio fisico.
Sono molteplici gli aspetti da considerare e diversi sono gli studi che possono migliorare le prestazioni ottenibili dall’uso della bicicletta. Tra tutti citiamo la biomeccanica, branca della bioingegneria che applica le leggi della fisica allo studio del movimento e dell’equilibrio umano. Con il test biomeccanico si ottengono le misure corrette del telaio e dei componenti, si ottimizzano le regolazioni della bici, l’altezza e l’arretramento della sella, il dislivello sella-curva e la distanza sella-curva. In pratica, la corretta forma per “vestire” una bici. Per capire meglio abbiamo parlato con un professionista del settore, in particolare con il responsabile di Trim biomenical cycling, Davide Fiorello, da anni impegnato nella biomeccanica applicata al ciclismo.
“La prima fase comprende la conoscenza del ciclista per meglio definire le sue esigenze, che tipo di ciclismo pratica (Granfondo/Gare in circuito/ ecc…) per poi approcciare ad una valutazione fisica legata sia alla sua flessibilità che ad eventuali traumi fisici che possono influenzare la postura in bici. La fase successiva prevede il vero e proprio test con la valutazione degli angoli di spinta grazie al programma Kinovea, ideato e sviluppato per compiere analisi video sopratutto in ambito sportivo. La valutazione umana s’interfaccia con l’aiuto della tecnologia per determinare gli aggiustamenti biomeccanica in funzione del ciclista che si ha davanti” racconta il biomeccanico.
“Si parte con la regolazione delle tacchette delle scarpe in base al riferimento metatarsale del piede per definire poi l’impostazione iniziale sulla propria bici con la prima videoanalisi della pedalata per avere un feeling più realistico ed attendibile riportando le varie angolazioni attraverso la classica pedalata sui rulli. Vengono prese in esame gli angoli del ginocchio come massima e minima estensione e si valuta arretramento con l’ausilio del filo a piombo lavorando a diretto contatto con l’atleta, cosa molto precisa e pratica! Da qui posso emergere le prime criticità. Vengono successivamente fatte le necessarie modifiche in base ai primi dati rilevati e poi provate le correzioni fatte pedalando per qualche minuto ed in contemporanea viene effettuata un’altra ripresa per controllare con l’ausilio del programma le modifiche”.
Conclusa poi la valutazione della pedalata e stabilito il corretto arretramento e relativa altezza sella, si procede con la valutazione del tronco/spalle/collo lavorando sul manubrio e la pipa. “La scelta della posizione più corretta e adatta varia in funzione del ciclista che si ha davanti, non essendo tutti noi uguali non esiste uno standard univoco, ma bensi è possibile ottenere un buon risultato che sia un compromesso tra performance e comfort solo ascoltando e valutando le caratteristiche fisiche del ciclista. Una posizione troppo estrema se non si è in grado di tenerla e sopportarla sarà talvolta peggio che una posizione meno aerodinamica ma comoda, in grado così di farci esprimere al meglio la nostra performance senza incorrere in infortuni” conclude Davide. Al termine di tutte le valutazioni viene effettuato un ultimo video della pedalata del ciclista per compararlo col video iniziale ed in un secondo momento verrà inviata tramite mail la scheda completa del test con tutte le misure e le foto del test.
Davide Fiorello lavora nel settore dal 2013 come biomeccanico applicato al ciclismo su strada, off road, crono e Triathlon. Collabora in diversi punti vendita tra Lombardia Piemonte e Toscana con servizi anche a domicilio. Per anni ha svolto affiancamento diretto con alcuni maestri della biomeccanica tra cui l’ingegnere Biomeccanico Emilio Buzzi famoso per aver costruito un macchinario a pistoni idraulici; ha collaborato con altri Maestri tra cui un biomeccanico delle officine Bianchi di Treviglio ed in seguito ha proseguito con studi individuali ed esperienza diretta sul campo per meglio conoscere le esigenze degli atleti nelle discipline interessate. Davide pratica il ciclismo, in particolare agonismo su strada da 11 anni e da 5 come triatleta.
Per visionare le sue molteplici esperienze e per contatti: facebook ed instagram @trimbiomechanicalcycling