Sportful Dolomiti Race: la grande bellezza delle Dolomiti Bellunesi

Abbiamo pedalato assieme ai circa 4000 ciclisti al via della 29.a edizione della gara con partenza ed arrivo a Feltre e che ha come title sponsor l’azienda veneta Sportful, leader per l’abbigliamento per ciclismo e sci di fondo. Ben 38 le nazioni rappresentate al via con una quota di stranieri del 30%. Festa rovinata in parte dal brutto incidente occorso dopo 1h 30m e che ha coinvolto i 3 ciclisti che erano al comando, tra cui anche Stefano Cecchini vincitore qui nel 2015 e 2016.

Alla soglia del trentennale quest’anno la Sportful Dolomiti Race ha voluto dare un elemento di interesse in piu’ ai partecipanti, proponendo un rinnovato percorso il cui obiettivo era tra gli altri anche quello di promuovere le Dolomiti Bellunesi, quelle sulle cui pendici nel 2026 si disputeranno le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.

Abbandonata quindi la salita del Passo Manghen , che per diversi anni era stata punto cardine del percorso , iconica e lunga salita di 23km e ben 1629m da superare.

Il nuovo percorso lungo sul quale abbiamo pedalato proponeva quindi partenza ed arrivo a Feltre (266mslm) ed in poco meno di 200km e circa 5000m D+ si dovevano superare ben 6 passi: Forcella Franche (990mslm), Passo Duran (1601mslm), Forcella Staulanza (1766mslm), Forcella Aurine (1297mslm), Passo Cereda (1361mslm) e Croce d’Aune (1015mslm). 6 i ristori sul percorso previsti dal C.O. , sempre posizionati in modo strategico in corrispondenza dei passi da superare.

Il percorso medio invece proponeva invece 125Km ed evitando i passi Duran e Staulanza arrivava a un dislivello di “soli” 2600metri.

Nel complesso il percorso lungo sul quale abbiamo pedalato ci è piaciuto per le salite mai con pendenze estreme e gli scenari naturali davvero di impareggiabile bellezza come la valle di Zoldo , la valle del Cadore, lo spettacolo delle Tre Cime sopra Tonadico e nel finale la piu’ aspra e impengativa salita di Croce d’Aune, adatta agli attacchi e duelli finali sopratutto negli ultimi 3km, prima della picchiata finale che riportava a Feltre. Qui al passo Croce d’Aune era anche piazzato il monumento che da 30 anni celebra la scomparsa di Tullio Campagnolo. Questo anche a ricordare che questa granfondo ha avuto proprio l’azienda vicentina Campagnolo come main sponsor dal 1995 al 2008.

Solo un appunto sulle tante gallerie attraversate soprattutto negli ultimi 50km dove si doveva prestare la massima attenzione, dovendo i piu’, noi compresi , procedere con traffico aperto, seppure scortati dalle moto della organizzazione. Gentilissimo il personale ai ristori , sempre ben disposto a riempire le borracce ai ciclisti. Solo in un ristoro (il primo a Forcella Franche) abbiamo visto anche la possibilità di ricevere le borracce già piene, sostituendo la propria. Ottimo l’assortimento sempre ai ristori sia per la parte integratori che cibi solidi come frutta, frutta secca, panini. In nessun ristoro abbiamo visto disponibili gel e barrette.

Anche quest’anno nel pacco gara il C.O. ha proposto la bella maglia celebrativa dell’evento (senza obbligo di indossarla in gara), oltre al buono per il pasta party (completo con anche bibita e caffe’) e altri gadget.

Al via anche diversi atleti di spicco come il campione olimpico Paolo Bettini e i campioni di sci Manfred Moelgg (foto qui sopra) e Dietmar Noeckler.

LA GARA:

l’evento è iniziato alla grande già nella giornata di sabato che ha coinvolto oltre 300 bambini impegnati su un percorso a Pra del Moro di Feltre (di fronte alla area Expo e poco distante dalla zona di distribuzione dei pettorali di gara, presso il Palaghiaccio). Il tracciato, sotto la supervisione dell’ex campione olimpico (2204) e del mondo (2006) Paolo Bettini era da ripetere piu’ volte ed era appunto denominato “mini granfondo Paolo Bettini”.

L’attesa e le attenzioni erano pero’ tutte per l’evento con start alle 7.00 da via Campogiorgio con gli oltre 4000 ciclisti schierati nelle ampie griglie predisposte dal C.O.

Un violento temporale notturno e una temperatura fresca con nebbia non lasciavano tranquilli i ciclisti in griglia, fiduciosi pero’ che le previsioni meteo annunciavano poco dopo il sole, che sarebbe durato per tutto il prosieguo della giornata.

Il caratteristico passaggio ad Alleghe, a fianco dell’omonimo lago

La nebbia delle prime fasi di gara che andava via via diradandosi era pero’ quasi un presagio del gravissimo incidente accorso alle ore 8.30 proprio all’inzio della discesa dopo lo scollinamento a Forcella Franche con 3 ciclisti coinvolti (tra cui come detto Cecchini) che sono in pratica finiti sul cofano e parabrezza di una Peugeot 206 condotta da una signora che non si era fermata all’alt del personale predisposto dal C.O. sul percorso.

Il presidente del C.O. Ivan Piol in cabina di commento

Una bruttissima scena che abbiamo visto praticamente in diretta e che poteva avere conseguenze ben piu’ gravi. Per gli sfortunati ciclisti si parla di un femore rotto, una clavicola e 30 punti di sutura in faccia per Ceccchini. Ora il C.O. adirà le vie legali contro questa signora di 74 anni che, sue testuali parole, “aveva fretta di andare a messa”. La speranza , è di non dovere raccontare mai piu’ episodi del genere, per questa e nessuna altra granfondo.

La gara ha visto grandi protagonisti il vincitore dello scorso anno Manuel Senni (Crainox ) che fino a forcella Aurine era in testa in compagnia della sorpresa di giornata, il 24 enne Giuseppe Orlando.

Nella successiva ascesa al Passo Cereda l’attacco deciso di Giuseppe Orlando (Cycling Explores) gli ha consentito di guadagnare progressivsamente terreno. Per il giovane ciclista salernitano classe 2000 è stata quindi una cavalcata trionfale con l’apoteosi coincisa con l’arrivo a braccia alzate in pieno centro a Feltre col tempo record di 6 ore 6’. Salito fino a 3’ il distacco dei piu’ immediati inseguitori. Alle sue spalle Patrick Facchini (Sildom Garda) è argento in 6h09’49”, Riccardo Michieletto (Zerotest) bronzo in 6h09’56”. Quarto posto per Paolo Castelnovo (Mp Filtri) a 4m52s e quinta piazza per Tommaso Elettrico (CPS) staccato di 6m24s. Crisi nera nel finale di gara per il campione uscente Senni che conclude solo 7. a 9m14s dal vincitore.

Tra le donne è stata una bella battaglia che abbiamo praticamente vissuto in diretta sull’ultima salita di Croce d’Aune e successiva discesa. Infatti tre contendenti sono arrivate molto vicine una all’altra sulla ultima asperità di Croce d’Aune. Come già alla 9 Colli vittoria di spessore per la piemontese Giulia Portaluri (Team De Rosa Santini), piu’ brillante e scaltra nel finale , che ha chiuso in 7h14’43” davanti a Sonia Passutti (Staweld) +52” e Maria Elena Palmisano (Garda Scott) +2’38”. Quest’ultima dopo essere stata a lungo al comando, ha accusato una piccola crisi di fame proprio sulla ultima asperità , che l’ha costretta ad accontentarsi del bronzo.

Il trionfo di Giulia Portaluri nella 29. Sportful Dolomiti Race

Nel percorso Medio Fondo di 125km e 2.600m di dislivello (stesso percorso del lungo senza Forcella Staulanza e Passo Duran) trionfo tra gli uomini di Danilo Celano (Team Go Fast) che ha chiuso in 3h39’ davanti a Marco Rinaldi (Pigarella) +1’13” e Filippo Bianchi (Oop Sport) + 1m15”.

Tra le donne vittoria della trentina Carlotta Uber (Garda Scott) in 4h03’ davanti a Giulia Medri (Mg K Vis) +4’27” e Luisa Isonni (Boario) +5’47”.

Per tutti i finishers la medaglia commemorativa dell’impresa di superare i 6, rispettivamente 4 passi dolomitici, immersi nelle Dolomiti bellunesi, Patrimonio dell’Unesco.

Qui infine il passaggio del nostro inviato in gara a Croce d’Aune , ultima “fatica” di questa Sportful Dolomiti Race, conclusa col tempo di 7h15m10s (128. assoluto)

(MM)

Ph. : C.O. & Sportograf