Pedalare tra i boschi è diventato uno strumento fondamentale per gli allenamenti estivi della discesista bergamasca, che tra il ciclismo e lo sci individua molte analogie. Non solo lavoro e fatica, però, per Sofia Goggia la mountain bike è una vera e propria passione. Ecco perché ha scelto eONE-SIXTY 10K, la mountain bike elettrica più premiata in casa Merida.
Da molto tempo gli allenatori di sci alpino consigliano l’uso della mountain bike ai propri atleti grazie alle numerose analogie tra le due discipline. Solo per citarne alcune, lo studio delle traiettorie e la gestione degli imprevisti, senza dimenticare l’attività aerobica che in momenti lontani dalle gare può giovare al benessere complessivo dell’atleta. E al fascino del ciclismo off-road non si sottrae nemmeno Sofia Goggia, che da sempre ha un rapporto simbiotico con la mountain bike.
«Trovo moltissima affinità tra la bici sui sentieri e le piste da sci: dalla costante lettura del terreno alla capacità di gestire una difficoltà improvvisa, affinando la percezione delle linee e delle traiettorie – commenta la bergamasca – e per me è molto allenante, anche per coltivare l’abitudine alla velocità e alle curve che d’estate, non avendo piste invernali, non si può mantenere, nonostante il lavoro sui ghiacciai».
La campionessa olimpica in discesa libera di Pyeongchang nel 2018 nonché argento ai Giochi a cinque cerchi di Pechino 2022, ha svolto un lungo periodo di preparazione sulle nevi argentine di Ushuaia in vista della prossima stagione invernale, dove tenterà di conquistare la quinta Coppa di Cristallo di specialità, in una annata priva di Olimpiadi e di Campionati Mondiali.
«Ho rimesso in garage la mia nuova mountain bike, che mi ha accompagnato per gran parte dell’estate: ho “lavorato” con una eONE-SIXTY 10K che mi ha guidato sui sentieri della bergamasca, ma che ho portato con me anche nell’ultimo ritiro a Cervinia – ha sottolineato Sofia – una mountain bike elettrica che consente di dosare gli sforzi rispetto a quella tradizionale, e che ha una geometria ideale, tanto da renderla versatile nella tipologia di sentieri, molto agile e divertente per l’enduro».
La scelta di Sofia Goggia è ricaduta sulla mountain bike elettrica più testata e premiata del catalogo Merida: la eONE-SIXTY 10K si contraddistingue per un telaio e-enduro studiato in ogni dettaglio, capace di offrire una guida estremamente stimolante e divertente, senza trascurare fattori come stabilità ed equilibrio anche sui sentieri più difficili, grazie a una combinazione di dimensioni differenziate delle ruote. Il design sviluppato nel laboratori tedeschi di Merida e la componentistica di fascia alta, tra cui la trasmissione Shimano XTR, sospensioni Fox Factory e set di ruote DT Swiss in carbonio, la pongono ai vertici della categoria. Il motore Shimano EP8, infine, abbinato a una batteria ad alta capacità integrata in un telaio in carbonio e alluminio, ha rappresentato una soluzione ideale per una sciatrice come Sofia Goggia che vede nella mountain bike uno strumento di allenamento.
Ma non c’è solo fatica e sudore nelle uscite in eMTB: «Il mio svago preferito, ma anche il momento di sfogo e libertà che mi regalo, è una giornata in bici con gli amici, dove si sta in giro tutto il giorno per i sentieri di montagna – conclude Sofia – e quando vado in bici, infatti, provo un senso di divertimento incredibile. Mi mancherà nelle prossime settimane le mia bici».
Sofia tornerà in Valtournenche il 18 e 19 novembre con la prima discesa libera femminile di Coppa del Mondo, che vedrà la partenza da Zermatt in Svizzera e l’arrivo a Cervinia, sulle stesse terre alte dove si è allenata con la sua eONE-SIXTY 10K, a cui si riferiscono le immagini.
«Siamo estremamente felici di aver dato il benvenuto nella nostra famiglia a Sofia, un’atleta sulle cui qualità non si discute e che vogliamo affiancare nel percorso verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 – ha commentato Paolo Fornaciari, amministratore delegato di Merida Italy – ma siamo certi del successo del nostro incontro, anche per la condivisione dei valori che abbiamo scoperto avere: volersi migliorare sempre e amore per la montagna, con quel pizzico di divertimento che trasforma il lavoro in passione».