Ussana – Dedicata a chi vede oggi, quello che gli altri vedranno domani. A chi con la sua passione riesce a mettere in moto un cambiamento. A chi sa che per essere davanti agli altri deve superare prima se stessa.
Questa è la filosofia di vita della quarantaquattrenne ussanese Simona Puddu, che lo scorso anno insieme ad altre due ragazze (Valentina Puddu e Giorgia Carta) ha fondato l’associazione amatoriale femminile Sardinia Tri Cycling e grazie ad una serie di progetti, di cui alcuni già avviati, cerca di trasformare la sua passione per il ciclismo in attività lavorativa.
La Puddu è la vincitrice della diciassettesima e penultima maglia del photo contest COVID-19 #IOSTOACASA AJOCONTROCOVID19, organizzato dall’associazione Ajò Cycling Team in collaborazione con l’azienda Threeface e patrocinato da CSAIn Ciclismo.
All’età di sei anni, i genitori la iscrivono ad un sodalizio che promuove l’atletica leggera, specialità marcia, in cui conquisterà quattro campionati regionali e la partecipazione a tre campionati nazionali. Lo sport diventerà ben presto il suo stile di vita. A ventun anni si trasferisce a Desenzano del Garda, dove conosce molti corridori e triatleti. Qui nasce la passione per il ciclismo. Si misura nel triathlon, come nell’attività su strada. Partecipa alle cronoscalate, alle granfondo, ottenendo un piazzamento tra le prime dieci al campionato italiano amatori. Scala lo Stelvio, il Mortirolo, il Gavia e il Rombo prima di tornare in terra sarda. Dove si dedica all’esplorazione del territorio anche in mountainbike.
Il ciclismo non è soltanto una passione. Raggiunta l’abilitazione a tecnico di primo livello FCI e guida cicloturistica regionale decide di mettere a disposizione la sua esperienza fondando l’associazione Sardinia Tri Cycling. Un team femminile che vuol essere punto di riferimento per il movimento in tutta la regione. Il sodalizio attualmente vanta 17 donne tesserate, tra cui la figlia Francesca di soli cinque anni che è la mascotte del sodalizio, a questo si aggiunge la promozione della sicurezza in bicicletta, dell’attività agonistica femminile nelle categorie amatoriali, del cicloturismo, della formazione e organizzazione di eventi sportivi.
La pandemia che in queste settimane sta flagellando la nostra nazione e il resto del mondo, ha purtroppo bloccato alcuni dei progetti, ma Simona Puddu non si arrende.
“La stagione 2020 avrebbe dovuto segnare anche l’esordio agonistico del nostro team nel Giro di Sardegna – sottolinea Simona Puddu – ma la pandemia ha stravolto le nostre vite e abbiamo rimandato questo esordio al prossimo anno. Dopo questo lungo e forzato stop riprenderemo il progetto Sempre più donne in bicicletta e la realizzazione di una fattoria didattica nello stesso terreno dove sorge il campo scuola MTB. Mentre abbiamo dovuto interrompere l’iniziativa Scuole aperte allo sport e la scuola di ciclismo dedicata alle giovani leve del pedale. Ma noi non ci arrendiamo. La pandemia cambierà le abitudini di tutti noi, ma la promozione del cicloturismo e dell’attività giovanile resteranno sempre i nostri obiettivi principali”.
- Come state vivendo questo particolare momento che attraversa la nostra nazione?
“Proprio ieri il governo ha prolungato sino al 13 aprile le misure in materia di contenimento della diffusione della pandemia, tra cui il divieto di svolgere attività sportiva. Mi alleno sui rulli e organizzo allenamenti in collegamento web con alcune delle ragazze”.