È un cielo terso quello che sveglia i girini la mattina della prima delle due giornate di riposo del SenzaGiro: l’Adriatico è una linea dritta all’orizzonte, immobile davanti ai balconi degli hotel di Vasto. Nei parcheggi degli alberghi le officine volanti dei team sono già alle prese con la manutenzione delle specialissime: «Servono tutte già belle pronte per le dieci» ci dice un meccanico del team Trek Segafredo mentre regola la sella a una Emonda, rossa come la più potente delle Ferrari, prima che i ragazzi escano per una sgambata di gruppo.
«Ma perché non gliela fate rosa?» grida un tifoso di Nibali da dietro le transenne, con un evidente riferimento al primato dello Squalo di Messina. Il meccanico non mostra alcun cenno di risposta, e solo dopo l’ultima stretta di brugola si rialza e scompare nel van dell’officina.
Intanto, nel parcheggio dietro l’albergo mostra il suo pass al servizio d’ordine Pietro Santini, che da buon bergamasco è sveglio di buonora: dopo una passeggiata in riva al mare, al rientro per la colazione lo aspettano le figlie Monica e Paola che da quasi dieci anni hanno preso le redini dell’azienda. Si chiama visita di cortesia, una presenza “istituzionale” che le aziende organizzano nei giorni di riposo per stringere le mani a tecnici ed atleti, ma soprattutto per respirare il clima della squadra, assaggiarne gli umori e intercettare rumors che verranno utili nel corso della stagione. E qui Santini è di casa, perché dal 2018 l’azienda di Lallio, in provincia di Bergamo, veste la formazione Trek Segafredo e ancor oggi, il Cavaliere quando incontra un suo atleta, dopo la domanda di rito sulle condizioni di forma si accerta che l’abbigliamento sia tutto ok. «Per un’azienda come la nostra che ha fatto della qualità tecnologica la propria strategia di brand è fondamentale che gli atleti siano soddisfatti dei capi che forniamo loro – gli fa eco Monica, la maggiore delle due sorelle – perché saranno gli stessi capi che gli appassionati troveranno in negozio».
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