Pro: Tre squadre dominano, sarà così anche nel 2023?

Di CicloZeman – Dopo aver parlato di promossi e bocciati a livello individuale, andiamo ad analizzare i team del WorldTour proiettando le loro pagelle sulla prossima stagione, attraverso un ciclomercato ancora in corso e che promette ancora sorprese.

AG2R CITROEN: 6

11 vittorie per il team francese, che ha dovuto fare i conti con la brutta stagione di Ben O’Connor atteso a ben altre vette al Tour. La vittoria di Cosnefroy nel GP de Quebec, gara WT, ha un po’ addolcito la bocca. Nel 2023 squadra che resta quasi inalterata, ma attenzione all’arrivo dei nepro dal team Development, come Retailleau e Tronchon già apparsi molto validi.

ASTANA QAZAQSTAN: 4

Stagione pessima quella del team kazako con solo 5 vittorie e davvero pochi motivi per sorridere. Miguel Angel Lopez è stato spesso vittima delle sue bizze, Lutsenko ha fatto quel che ha potuto, Nibali al di là del pur valido 4° posto al Giro era già con un piede fuori dalla carovana. Per ora nessuno squillo dal mercato e la cosa si fa allarmante.

BAHRAIN VICTORIOUS: 7,5

Ci si poteva aspettare addirittura di più dal team arabo, ma le vittorie alla Sanremo (Mohoric) e alla Freccia (Teuns) già sono un bottino pingue, poi sono arrivati tanti squilli. E’ mancato forse Landa, comunque capace di un podio finale al Giro non disprezzabile. Tanti nuovi ingressi nel 2023, che andranno a ringiovanire il telaio. Attenzione però a Pasqualon, uomo che porta sempre molti piazzamenti.

BORA HANSGROHE: 8

Ben 30 successi all’attivo del team tedesco, con la perla del Giro conquistato da Hindley e altre 4 gare del WorldTour. La sensazione è che si possa fare ancora meglio. Intanto la formazione perde l’olandese Kelderman che continua a non trovare la sua strada. Arriva il lussemburghese Jungels, uomo di grande esperienza.

COFIDIS: 6,5

19 vittorie con 10 uomini diversi, ma la vera impresa della Cofidis è essersi risollevata dalle sabbie mobili della retrocessione dal WorldTour con grande caparbietà dopo un inizio stagione difficile. La squadra appare comunque ancora abbastanza “morbida”: affidarsi al “filosofo” Martin per le corse a tappe e a Coquard e Consonni negli sprint potrebbe non essere abbastanza. Piace invece il giovane Zingle.

EF EDUCATION EASY-POST: 5

Un bilancio di 9 successi nettamente inferiore alle attese. Le tappe vinte da Cort Nielsen al Tour e da Uran alla Vuelta non bastano per raddrizzare un giudizio sul quale pesa la brutta stagione di Bettiol e il grave infortunio di Valgren. Nel 2023 arriva Carapaz per i grandi giri, la squadra sarà in grado di supportarlo? Quello che arriva potrebbe però essere l’anno di Andrea Piccolo.

GROUPAMA FDJ: 7,5

Un’annata coi fiocchi, grazie a un Demare in grande spolvero (tappe dominate al Giro e la perla della Parigi-Tours) e un Kung che non è più solo un grande cronoman. Intanto Gaudu si conferma uomo da grandi giri, capace di dare battaglia anche ai grandissimi. Nel 2023 arriverà un’infornata di giovani talenti dal team Development, come Gregoire, Martinez, Thompson e il nostro tricolore U23 Germani.

INEOS GRENADIERS: 7

Con 39 vittorie la Ineos è stata tra le più vincenti, con l’Amstel di Kwiatkowski e la Roubaix di Van Baarle come momenti indelebili per la storia del team. Hayter continua a crescere, ma la sensazione è che si potrebbe fare di più e che soprattutto nei grandi giri la Ineos non sia più il fattore di una volta. La squadre nel 2023 perde Carapaz, Van Baarle, Porte e Adam Yates: sostituirli non sarà facile.

INTERMARCHE’ WANTY GOBERT: 6,5

Non è stata la stagione trionfale dello scorso anno, ma la squadra belga con 24 vittorie resta sicuramente con un bilancio in attivo, frutto soprattutto dei suoi “vecchi” Kristoff e Meintjes, capace di un 7° posto finale al Tour e 11° alla Vuelta. Nel 2023 ci sarà un profondo rinnovamento, puntando soprattutto sulle classiche con Girmay e magari anche Rota pronto a prendersi qualche soddisfazione in più.

ISRAEL PREMIER TECH: 5

Pur con 15 vittorie, la formazione israeliana scende di categoria, troppo poco per vincere la corsa alla salvezza. La difficile annata di Nizzolo ha pesato, ma non si possono chiedere sempre miracoli ai grandi vecchi del team. Il team riparte dall’acquisto di Teuns e dall’arrivo di qualche giovane di belle speranze come l’americano Riccitello e il nostro Frigo. Un po’ poco per ora…

JUMBO-VISMA: 9

Con ben 48 successi, il trionfo di Vingegaard al Tour, altre 5 vittorie nel WT, le grandi prestazioni di Van Aert e Roglic e la sorpresa Laporte, il team olandese è indubitabilmente il numero 1 del 2022. La sensazione è che per il 2023 ci sarà la voglia di fare ancor di più magari svincolando Roglic dal sogno Tour. Van Baarle potrebbe essere l’acquisto per le classiche, Kelderman quello da rilanciare.

LOTTO SOUDAL: 5

Non sono bastate le 26 vittorie in stagione per salvare la Lotto Soudal dalla retrocessione e questa è stata una sorpresa, considerando la situazione a inizio 2022. E’ pesata soprattutto la brutta stagione di Ewan e gli scarsi risultati di Wellens. La squadra riparte con molti giovani e punta sul talento di Van Eetveld, vincitore della Corsa della Pace Under 23. Il saggio Guarneri ha lasciato Demare per dare nuova linfa al treno di Ewan.

MOVISTAR: 6,5

C’è grande curiosità per la Movistar nel suo primo anno post-Valverde. Nel 2022 ha portato a casa 22 vittorie ma soprattutto ha visto finalmente crescere Mas, pronto a prendere in mano le redini del team. Il problema sarà trovare buone alternative per le corse in linea: arriva Fernando Gaviria per gli sprint, ma la sensazione è che il mercato sia ancora tutto da costruire.

QUICK STEP ALPHA VYNYL: 9

Il campione del mondo resta in casa, con Evenepoel che è stato l’uomo dell’anno. La squadra con 47 successi si conferma riferimento assoluto nelle classiche e ora forte anche per i grandi giri, ma l’impressione è che Remco vincitutto abbia bisogno di maggior supporto. Serve innanzitutto il rilancio di Alaphilippe. Merlier prende il posto di Cavendish per gli sprint in alternativa a Jakobsen, Hirt sarà l’ombra di Remco nelle corse a tappe.

TEAM BIKEEXCHANGE-JAYCO: 6

La formazione australiana con 22 vittorie resta a galla, ma non si riesce ancora a capire a che corsa possa puntare. Importante è stata la progressiva ripresa di Groenewegen, Yates dal canto suo non sembra più candidabile per un grande giro. Nel 2023 ci saranno già 11 nuovi arrivi, compresi il campione europeo U23 Engelhardt e il campione italiano Zana.

TEAM DSM: 5

Appena 10 vittorie in tutto, davvero poco per la formazione olandese che sicuramente ha ottenuto meno di quanto seminato, almeno per quel che si è visto nelle corse a tappe. La squadra si rinnova per il nuovo anno e punta molto per gli sprint sul giovane Dainese. Per il resto però l’impressione è che sia da registrarsi un ulteriore indebolimento.

TREK SEGAFREDO: 5,5

19 vittorie, ma nessuna realmente di peso. Pedersen ne ha portate a casa ben 9, ma le prospettive del team americano erano ben altre. A differenze del corrispettivo femminile, non ci sono infatti grandi punte né per le classiche, né per i grandi giri. Arrivano i giovani Nys e Vacek, buoni per le gare d’un giorno ma forse ancora troppo acerbi.

UAE TEAM EMIRATES: 8,5

I successi sono ben 48, come per la Jumbo Visma, ma il mezzo punto in meno è dato dalla sconfitta di Pogacar al Tour. La squadra è davvero fortissima, l’esplosione di Ayuso le ha dato quel qualcosa in più, cominciano a esserci alternative allo sloveno sia per le classiche che per le corse a tappe. Gli attiri di Wellens e Yates daranno ancora più sostanza all’intelaiatura.

ALPECIN DECEUNINCK: 8

Nuovo ingresso nel WorldTour grazie a 34 vittorie e a una squadra che non è più solo Van Der Poel. Certamente ci si aspetta di più dall’olandese che ha disperso un po’ troppe energie, ma c’è anche altra gente che può dargli il cambio, come l’iridato gravel Vermeersch, lo sprinter Philipsen, la sorpresa Vine. Conci, Groves e Hermans sono neoacquisti di qualità.

ARKEA SAMSIC: 7

Altra nuova entrata nel WT è la squadra francese, che pure nel 2022 ha pagato la strana storia legata a Quintana, escluso dalla classifica del Tour per doping. In totale aveva ottenuto solo 12 vittorie, ma con i piazzamenti il team transalpino ha superato le ultime squadre del WT guadagnandosi la promozione. Ora però c’è da costruire la squadra: l’arrivo di Champoussin è solo il primo mattone.