Torino – Quale futuro per le Gran Fondo? Cresce il numero di eventi, ma vi è anche una fisiologica riduzione del numero dei partecipanti. Sovrapposizione delle date, costi di partecipazione elevati, agonismo esasperato quali sono secondo lei le cause di questo rallentamento della crescita? Che cosa secondo lei va cambiato ed eventualmente quali novità introdurre?
A risponde al nostro quesito è Marco Pipino, presidente della corazzata Rodman Azimut Squadra Corse, il team amatoriale torinese che nella nuova stagione ha tesserato oltre 400 cicloamatori.
“Tutti abbiamo ormai capito che l’evento Gran Fondo deve rimanere una manifestazione agonistica. Io ho già formulato la mia proposta per rendere più sicuri e meno esasperati questo tipo di eventi.
Farei scegliere al momento dell’iscrizione ai corridori se vogliono partecipare alla manifestazione per puntare al successo assoluto o a quello di categoria. Inserendoli in griglie diverse al momento della partenza. Chi vuol lottare per la conquista del successo assoluto ingresso nella prima griglia e soltanto quello può essere il suo obiettivo. Coloro che accedono a questa griglia daranno vita ad una gara agonistica sin dal primo chilometro di gara.
Il resto dei corridori invece andranno a costituire la seconda griglia e il loro obiettivo può essere il solo successo o piazzamento di categoria. Le classifiche dovrebbero essere stilate sommando i tempi impiegati nell’affrontare alcuni tratti cronometrati in salita, mentre le discese e i tratti in pianura verrebbero percorsi ad andatura libera.
Per realizzare tutto questo dovranno essere modificate alcune norme dell’attvità amatoriale, ma credo che alla fine ne guadagnerà tutto il movimento”.