Philipsen chiude il Tour del nuovo re Vingegaard

Di CicloZeman – Con la tradizionale passerella finale agli Champs Elysees vinta da Jasper Philipsen, il Tour de France ha chiuso la propria avventura regalando un verdetto per molti inaspettato, con la vittoria finale di Jonas Vingegaard, danese della Jumbo Visma che completa così quella crescita parsa già evidente con la piazza d’onore lo scorso anno. A chiusura della Grande Boucle molti si chiedono se sia stata più una vittoria sua e della sua eccezionale squadra, vera dominatrice delle tre settimane di gara anche a fronte di qualche discutibile scelta o più una sconfitta del vincitore designato Tadej Pogacar, stoppato nella sua aspirazione di siglare il tris consecutivo.

La risposta probabilmente sta nel mezzo: Pogacar ha commesso errori fidandosi forse troppo della sua annunciata superiorità, ha anche sprecato energie, fatto errori marchiani come al Col du Granon, ma la sensazione è che la sua condizione non fosse la stessa dello scorso anno. Sullo sloveno si dovrebbe ragionare a lungo: come potenzialità è forse l’unico corridore al mondo in grado di correre e vincere ovunque, ma se il fisico e la condizione spesso schiacciano la concorrenza, la sua generosità in gara lo porta spesso a esagerare e così precludersi grandi traguardi. Molti ad esempio avevano salutato come una grande prestazione quella al Fiandre, chiusa al quarto posto, salvo che con una condotta più accorta avrebbe forse anche potuto centrare il bottino pieno.

Sul Granon Pogacar ha perso sì per una crisi di fame, ma anche per il dissennato spreco di energie nel corso della tappa. Poi però Vingegaard ha legittimato la sua conquista correndo con la testa e piazzando la stoccata finale ad Hautacam, dimostrando che ne aveva più del rivale, come ha poi confermato nella straordinaria cronometro di Rocamadour che avrebbe anche potuto vincere, ma ha voluto tributare i giusti onori a Van Aert, ertosi a straordinaria guardia del corpo in sostituzione di Roglic.

Il Tour ha emesso i suoi verdetti, rilanciando ad esempio Geraint Thomas che da più parti veniva considerato finito, mostrando un Gaudu finalmente maturato, salutando la seconda vita ciclistica di Quintana, sancendo la quasi sparizione dei velocisti, ormai sacrificati sull’altare di una corsa dove non ci sono più squadre che si votano alla loro causa. Il Tour ha anche confermato, se ce n’era bisogno, la crisi estrema del ciclismo italiano, presente in Francia con pochi uomini, rimasto deluso dalle prestazioni di Caruso in primis e parzialmente di Ganna e Cattaneo. Il ciclismo nostrano ormai ha perso una sua identità e ritrovarla non sarà assolutamente cosa semplice.

CLASSIFICA FINALE

1 Jonas Vingegaard Rasmussen (DEN-Jumbo Visma)

2 Tadej Pogacar (SLO-Uae Team Emirates) a 3’34”

3 Geraint Howell Thomas (GBR-INeos Greandiers) a 8’13”

4 David Gaudu (FRA-Groupama FDJ) a 13’56”

5 Alexander Vlasov (RUS-Bora Hansgrohe) a 16’37”

6 Nairo Alexander Quintana Rojas (COL-Arkea Samsic) a 17’24”

7 Romain Bardet (FRA-Team DSM) a 19’02”

8 Louis Meintjes (RSA-Intermarché Wanty Gobert) a 19’12”

9 Alexey Lutsenko (KAZ-Astana Qazaqstan Team) a 23’47”

10 Adam Yates (GBR-Ineos Grenadiers) a 25’43”

VINCITORI DI MAGLIA

Maglia gialla (Classifica generale): Jonas Vingegaard Rasmussen (DEN-Jumbo Visma)

Maglia azzurra (classifica a punti): Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)

Maglia a pois (Classifica Gran Premi della Montagna): Jonas VIngegaard Rasmussen (DEN-Jumbo Visma)

Maglia bianca (classifica dei giovani): Tadej Pogacar (SLO-Uae Team Emirates)

Classifica per società: Ineos Grenadiers

VINCITORI DI TAPPA

Copenhagen-Copenhagen (13,2 km a cronometro: Yves Lampaert (BEL-Quick Step Alpha Vynil)

Roskilde-Nyborg (202 km): Fabio Jakobsen (NED-Quick Steo Alpha Vynil)

Vejle-Sonderborg (182 km): Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco)

Dunkerque-Calais (171,5 km): Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)

Lille-Wallers Arenberg (157 km): Simon Clarke (AUS-Israel Premier Tech)

Binche-Longwy (219,9 km): Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)

Tomblaine-La Super Planche des Belles Filles (176,3 km): Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)

Dole-Lausanne (186,3 km): Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)

Aigle-Chatel les portes du Soleil (192,9 km): Bob Jungels (LUX-AG2R Citroen)

Morzine-Megeve (148,1 km): Magnus Cort (DEN-EF Education EasyPost)

Albertville-Col du Granon (151,7 km): Jonas Vigegaard (DEN-Jumbo Visma)

Briançon-L’Alpe d’Huez (165,1 km): Thomas Pidcock (GBR-Ineos Grenadiers)

Bourg d’Oisans-Saint Etienne (192,6 km): Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo)

Saint Etienne-Mende (192,5 km): Michael Matthews (AUS-Team BikeExchange-Jayco)

Rodez-Carcassonne (202,5 km): Jasper Philipsen (BEL-Alpecin Deceuninck)

Carcassonne-Foix (178,5 km): Hugo Houle (CAN-Israel Premier Tech)

Santi Gaudens-Peyragudes (130 km): Tadej Pogacar (SLO-Uae Team Emirates)

Lourdes-Hautacam (143 km): Jonas Vingegaard Rasmussen (DEN-Jumbo Visma)

Castelnau Magnoac-Cahors (189 km): Christophe Laporte (FRA-Jumbo Visma)

Lacapelle Marival-Rocamadour (40 km a cronometro): Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)

Paris La Defense-Paris Champs Elysees (112 km): Jasper Philipsen (BEL-Alpecin Deceuninck)

Credit photo: Cyclingnews