Passione latina, spirito slow-ride. Il gusto della sfida e il piacere fine a se stesso del pedalare. E’ il mix perfetto proposto dalla Granfondo Internazionale Felice Gimondi Bianchi, che il prossimo 6 maggiocelebrerà l’edizione numero 22 a Bergamo e dintorni. Da un lato la passione richiamata dal claim “Remembering the Vuelta“, scelto per il 50° anniversario del successo di Gimondi in Spagna; dall’altro, la filosofia che da sempre contraddistingue l’evento ideato e promosso da G.M. Sport, finalizzata al divertimento di gruppo, senza l’assillo della vittoria.
“Mi sono sempre considerato una persona ed un atleta di animo latino. A dispetto della mia timidezza e riservatezza – spiega Felice Gimondi – ho sempre amato il clima, l’atmosfera ed i modi della gente mediterranea. Correvo con grande ispirazione dove mi sentivo contornato dal calore delle persone”. Il campione di Sedrina racconta di essere rimasto estasiato dall’ultima impresa di Alberto Contador, sull’Angliru, alla Vuelta a Espana 2017: “L’animo latino del ciclismo è questo, il coraggio di osare, il gusto dell’impresa misurandosi con lo sforzo estremo. E’ istinto e non calcolo. E’ tutto quello che ognuno, anche il più nordico di noi, dovrebbe portare dentro di sé quando sale in sella. La bici è fantasia, non aritmetica”, il pensiero di Gimondi.
Non necessariamente, però, chi sale in sella deve cercare l’impresa, soprattutto in una granfondo come la Felice Gimondi, dove la passione si declina soprattutto nella gioia di esserci. “La Felice Gimondi sposa l’atmosfera delle grandi manifestazioni internazionali – spiega Beppe Manenti, organizzatore dell’evento bergamasco – contraddistinte dal divertimento del pedalare senza fretta e con spensieratezza, facendo gruppo con i propri compagni di squadra, usufruendo con tranquillità dei rifornimenti, rispettando alla virgola il codice stradale. Troppo spesso in Italia questo concetto viene dimenticato e così e ci adiriamo se non ci allungano un ristoro volante, se non ci viene assegnato un pettorale basso, o finiamo addirittura per farci raccomandare…“.