Temperatura calda, ma non troppo, poca umidità, cielo terso, 12 mila ciclisti, 52 nazioni, 205 chilometri, tanta passione. Non occorreva uno chef stellato per “cucinare” un evento sportivo di altissimo livello. Una giornata perfetta segnata dall’altruismo e dalla festa popolare. Nove Colli Fest, qualcuno l’ha ribattezzata, tanto che il comitato organizzatore sta prendendo in seria considerazione il cambiamento della denominazione.
La mattina si era aperta con il saluto di Mario Cipollini al popolo delle due ruote. Re Leone aveva augurato dall’alto, non solo fisico, della sua esperienza un grande in bocca al lupo a tutti i partecipanti. Era proseguita con i campioni del Dream Team che avevano lanciato la loro iniziativa dal palco di partenza, prima di fiondarsi a tutta velocità sulle strade della 130 chilometri nel tentativo di fare un cronosquadre a favore dell’oncologia pediatrica.
Sette uomini, diversi successi professionali nelle relative discipline sportive quando erano atleti professionisti, a favore della solidarietà: Ivan Basso, Mauro Gianetti, Joaquin Rodriguez, Rocco Cattaneo, Juri Chechi, Antonio Rossi, Cristian Zorzi. I primi 4 erano lanciati alla conquista dell’obiettivo delle 4 ore di percorrenza quando Ivan Basso, complice una foratura, ha dovuto lasciare la comitiva. E siccome il tempo si prendeva sul quarto arrivato, ecco entrare in pedana Juri Chechi che, da perfetto uomo squadra, ha rilanciato la sua azione per prendere il posto del due volte vincitore del Giro d’Italia. Un inseguimento che ha portato il Signore degli Anelli vicino allo sfinimento per tentare di recuperare il tempo e devolvere i 20 mila euro all’oncologia pediatrica di Rimini. Tempo, che purtroppo, è risultato essere di nove minuiti più alto rispetto all’orario limite. Ma il sorriso dei campioni si è affievolito solo per poche decine di minuti perché il comitato organizzatore della manifestazione ha deciso, dimostrando grande sensibilità, di devolvere ugualmente l’intera cifra.
E poi tanto ciclismo con il percorso più breve vinto dallo spagnolo Oliver Aviles, ex campione del mondo MTB a Livigno 2006, che ha preceduto di una manciata di secondi il gruppetto di cui faceva parte. Aviles, giunto in Romagna in compagnia di Purito Rodriguez, ha gioito vestendo la divisa ufficiale della Nove Colli – Selle Italia 2018, infiascandosene delle restringenti regole del marketing che ormai incatenano anche il ciclismo amatoriale. Una cartolina dalla Spagna spiegata così dal protagonista: “Ho sfruttato nel finale le mie doti di biker e il controllo della bicicletta per prendere vantaggio in un paio di curve e vincere questa bella manifestazione. Sinceramente non ero venuto in Italia con queste velleità, ma la giornata era troppo bella per non godersi la fatica di questo percorso. Non mi alleno tanto su strada, vado ancora molto con le ruote grasse, ma evidentemente è bastato”. Uno spot alla multidisciplinarietà tanto invocata nelle categorie giovanili.
Nel percorso lungo si è affermato per la prima volta il triestino Federico Pozzetto, classe 1990 con un passato da corridore agonista: “Non posso credere di aver vinto la Nove Colli – Selle Italia, sono troppo contento. Anno scorso, alla mia prima partecipazione, ho dovuto abbondonare le mie ambizioni a causa di una foratura. Quest’anno invece è andato tutto nel verso giusto. Nel finale ho cercato di non sprecare energie inutilmente approfittando del mio spunto veloce. Dedico questo successo a mia moglie e al mio piccolo”.
Vittoria di Barbara Lancioni nella 130 femminile: “La Nove Colli – Selle Italia è sempre una grande emozione. È tanti anni che partecipo, ma ho sempre fatto il percorso lungo. Quest’anno ho deciso di fare il medio ma mi sono comunque impegnata al massimo. Vincere è sempre bello, anche se il lungo regala un altro tipo di emozione perché i 205km sono ovviamente più impegnativi.
La gara come sempre è organizzata perfettamente, quest’anno mi sono goduta per bene anche tutto il contorno. È una bellissima festa di sport da condividere con i propri amici”.
A Simona Parente la granfondo Rosa: “È stata una gara molto emozionante. Un’atmosfera unica data dai tanti partecipanti, dal pubblico lungo le salite e dalla fantastica organizzazione.
I primi 120km li ho fatti veramente forte, poi ho gestito un calo a metà percorso, prima di riprendermi sul finale di gara. Spero davvero di tornare!”
Chiude il presidente del sodalizio Alessandro Spada: “Sono soddisfatto, una giornata perfetta sotto tutti i punti di vista. Ogni anno alziamo l’asticella e ogni anno saltiamo più in alto. Ringrazio di cuore tutti gli uomini del consiglio direttivo e tutti i magnifici volontari, il vero motore di questa manifestazione. Vorrei sottolineare anche il successo della Mini Nove Colli – Sportful di ieri. Ogni anno diventa sempre più grande, più bella, più coinvolgente. Vedere partire quasi mille persone tra bambini e genitori è stato una gioia immensa, un’emozione forse ineguagliabile. Sogno una Mini Nove Colli a numero chiuso per dodicimila bambini”.