Milano – “La forza per arrivare al traguardo me l’ha data Giovanni”. e’ questo il primo pensiero di Antonio Mostaccioli, che ieri in Viale Boezio ha fatto prevalere il suo spunto e conquistato il successo nella Deejay 100.
“Il percorso di cento chilometri non presentava particolari difficoltà altimetriche, è stata una gara molto veloce condotta ad andatura elevata. Diversi ciclisti hanno provato a lanciarsi in fuga, ma tutti i tentativi sono stati annullati. A dieci chilometri dal traguardo – continua Mostaccioli – ho provato l’ennesimo allungo, non avevo compagni di squadra in gara e dovevo fare attenzione a rispondere agli allunghi e a non gettare al vento energie per provare a dar vita alla fuga, ma sono riuscito a promuovere la fuga a cinque che ha poi caratterizzato il finale di gara. Miotto, Giussani, De Candido e Romanò si sono portati alla mia ruota ed è stato soprattutto De Candido a supportarmi nella fuga. Miotto aveva il compagno di squadra Parrinello tra i più immediati inseguitori e ha giocato le sue carte, così Giussani e Romanò. Ho lavorato molto e nel finale ero stanco, sono sicuro che è stato Giovanni Berutti il patron della mia società recentemente scomparso a sostenermi e darmi la forza per conquistare questo straordinario successo in volata”.
Per il carabiniere di Govone (Cuneo), originario di Ravello nello straordinario scenario della Costiera Amalfitana dove è salito in bicicletta grazie alla passione di Nicola Anastasio e Leonardo Mansi, è la quattordicesima vittoria stagionale a cui si aggiungono numerosi podi conquistati in gare a circuito.
Che ritmo alla Deejay 100. “Il finale è stato estenuante. Vedevo il traguardo avvicinarsi, ma sapevo bene che nel drappello di fuggitivi di cui facevo parte vi erano corridori veloci come Miotto e Giussani. Ma non c’era tempo di pensare bisognava dare tutto sino all’epilogo. Poi la vittoria in volata che vale una stagione, conquistata in uno straordinario contesto come la città di Milano e in una gara a cui hanno partecipato in 950”.
Dedicata a Giovanni Berutti.