Deluso l’organizzatore della granfondo dedicata alle sole donne che in tre anni ha visto crescere la manifestazione sotto l’aspetto organizzativo, ma non la partecipazione delle donne.
Sempre più donne, in queste ultime stagioni, iniziano a praticare l’attività ciclistica amatoriale, chi per semplice divertimento e chi per sfidare sé stessa e cercare di andare oltre i propri limiti.
Anche gli organizzatori di eventi iniziano a guardare con interesse la crescita di questo movimento e ad organizzare manifestazioni dedicate alle solo donne. I numeri dei partecipanti sono ancora piccoli per poter pensare di organizzare con una certa continuità eventi di carattere nazionale, ma la formula sta gradualmente conquistando le protagoniste del movimento rosa.
Domenica scorsa si è svolta la Granfondo La Rosa Laigueglia voluta da patron Vittorio Mevio che al termine della manifestazione ha espresso la sua delusione: “Sono amareggiato e deluso. Quella andata in scena domenica era la terza edizione della Granfondo La Rosa Laigueglia, un evento che ho voluto organizzare per riservare qualcosa di unico alle donne. In molte ormai da diverse stagioni chiedevano a gran voce questo tipo di evento e ho cercato di accontentarle creando una manifestazione unica nel suo genere. Le prime due edizioni sono state organizzate con la formula della gara cicloturistica con tre tratti cronometrati, la partecipazione non è stata eccezionale, ma sono arrivati moltissimi complimenti da coloro che hanno partecipato e promesse di incrementare la partecipazioni dei propri team nell’edizione seguente. Quest’anno abbiamo – continua Mevio – trasformato la manifestazione in un evento agonistico a tutti gli effetti, ma le altrui promesse sono svanite. Trasformare una gara cicloturistica con tratti cronometrati in una granfondo tradizionale ha richiesto un notevole incremento di risorse investite e di impegno, che non ho esitato a impiegare soprattutto per la tutela della sicurezza delle cicliste in gara. Al termine della manifestazione ho ricevuto molti complimenti e l’esortazione di molte cicliste a continuare su questa strada. Ma la delusione per la partecipazione di poco più di settanta cicliste supera di gran lunga il piacere dei complimenti. pertanto quella che è andata in scena domenica potrebbe essere l’ultima edizione della Granfondo La Rosa Laigueglia”.
Noi abbiamo sentito alcune delle ragazze partecipanti e altre cicliste che pur non avendo partecipato all’evento hanno espresso il loro gradimento.
Monica Viale (Gs Passatore) ha conquistato il secondo posto assoluto alle spalle di Veronica Pardini, ma è comunque soddisfatta: “Quello di domenica è stato per me un risultato inaspettato visto il parterre di concorrenti di ottimo livello e sicuramente, a differenza mia, molto preparate a questo tipo di gara. Essendo poco allenata su queste distanze non posso che lodare il gruppo di testa che ha lavorato molto e al quale mi sono aggrappata!
Ottima iniziativa e organizzazione molto generosa, superlativo compagno di viaggio Cunego e sempre impeccabile la mia squadra Gs Passatore che ci agevola e sostiene in queste partecipazioni”.
Alexia Pantieri (Somec MG.K Vis LGL) non era al via della granfondo ligure, ma nella prossima stagione inserirà nel suo programma anche questo tipo di evento. A mio avviso queste manifestazioni dovrebbero essere organizzate più spesso. Mi riferisco ad eventi in cui partecipano soltanto le donne e non le granfondo con partenze differenziate come domenica a Varese, dove noi ragazze siamo partite tutte insieme, ma cento metri dopo i gregari attendevano le partecipanti e il confronto tra sole donne è svanito. Un’idea da incentivare e sostenere. Purtroppo non ho ancora partecipato ad alcuna manifestazione di sole donne, ma immagino una gara davvero divertente e combattuta. Perché si sa… noi donne siamo più competitive degli uomini”.
Per Azzurra D’Intino (Pedale Elettrico) le gare per sole donne rappresentano: “L’opportunità per misurarsi tutte alla pari e un momento di condivisione di questa affascinante attività sportiva”. Pensieri condiviso anche da Chiara Ciuffini protagonista della stagione rosa. Quest’anno la portacolori della Isolmant Specialized ha conquistato diversi successi e si augura che questo tipo di eventi venga proposto sempre più spesso.
Secondo Ilaria Lombardo (Colnago MG.K Vis) diverse protagoniste del movimento amatoriale femminile non vedono di buon occhio il confronto tra sole donne. “L’idea di gareggiare con sole donne mi piace molto. Purtroppo non sono riuscita a farne neanche una quest’anno. Sicuramente tra sole donne la dinamica della gara cambierebbe drasticamente, ma credo invece che il risultato finale sarebbe più o meno lo stesso. Certo è che confrontarsi ad armi pari sarebbe bello. Credo comunque che la maggior parte delle donne, nonostante ci siano vari gruppi che predicano il cambiamento, non voglia realmente modificare la situazione attuale”.
Entusiasta Francesca De Santis (Bicistore Cycling Team): “E’ stata molto bella, finalmente una granfondo in cui gareggiamo soltanto noi donne. Un’esperienza da ripetere e magari con un maggior numero di ragazze partecipanti”.
Marisa Sereno presidentessa del Gs Passatore evidenzia anche l’opera di promozione di Giorgio Fox e sottolinea anche l’impegno del sodalizio cuneese nell’organizzazione di una manifestazione risrvata alle donne e la partecipazione a questo tipo di eventi: “Penso che le manifestazioni ciclistiche dedicate alle sole donne sono un ottima occasione per mettersi alla prova tra pari. È sicuramente una strada da percorrere. Giorgio Fox della Ciclofficina Artigiana di Torino sta portando avanti con convinzione un bellissimo circuito di gare femminili. Come GS Passatore, da due anni partecipiamo al circuito regionale “Tra sole donne” con un bel gruppo di atlete. In questi due anni si è visto un incremento delle partecipazioni sopratutto da parte di atlete restie alle competizioni miste. Il prossimo anno abbiamo già in calendario una nostra gara che farà parte del circuito regionale e sarà “Il Triangolo del Grana”. Peccato che i maschietti proprio non riescono a mettersi da parte e non inserirsi nel percorso di gara. La colpa però è anche di quelle donne che non sanno chiedere o pretendere dai loro compagni di farsi da parte in queste occasioni”.
Elisabetta Debernardi (Rodman Azimut Squadra Corse): “Il ciclismo amatoriale, sport principalmente maschile, ha visto negli ultimi anni una crescente presenza femminile. Dedicare quindi delle manifestazioni sportive solo alle donne mi pare una bella iniziativa, che oltre a promuovere il ciclismo femminile, consente alle atlete di confrontarsi alla pari senza l’aiuto di gregari che certamente creano disparità tra le concorrenti e falsano il risultato finale. Infine le partenze in competizioni rosa sono più sicure e certamente più allegre”.