Il sogno è l’infinita ombra del vero. Con questo aforismo sui sogni il poeta Giovanni Pascoli presenta il sogno e la sua consistenza come un livello parallelo alla realtà.
C’è un tesoro nascosto in quel misterioso paese che è il mondo del sogno, nel quale ad ogni nostro viaggio ci è data la possibilità di avventurarci. Il sogno viene poi assimilato alla realtà e si inizia a lavorare, a soffrire per far sì che si trasformi in un successo.
Il sogno della cinquantaduenne cesenaticense Maria Cristina Prati è quello di vestire le due maglie iridate (cronometro individuale e gran fondo) dell’UCI Gran Fondo World Championship in programma a Poznan (Polonia) dal 28 agosto al 1° settembre.
Lo scorso anno gli UCI Gran Fondo World Championship si svolsero a Varese e Maria Cristina si misurò in entrambe le prove conquistando il terzo posto, medaglia di bronzo, nella gara contro il tempo e il terzo titolo iridato nella gran fondo.
“A Varese sono riuscita finalmente a salire sul podio della prova a cronometro dopo diversi piazzamenti. Quinta in Danimarca, quarta in Australia a 3” dal podio, sesta in Francia dove la mia prova è stata penalizzata da una caduta causata da una concorrente norvegese – afferma Maria Cristina Prati – la medaglia di bronzo conquistata a Varese mi ha galvanizzato e tra nove giorni a Poznan proverò a centrare il doppio successo iridato. È un sogno, ma visti i risultati dello scorso anno, vittoria nella categoria Master Woman 5 e terzo posto a cronometro, direi che posso sognare anche ad occhi aperti. In questa stagione pur gareggiando spesso, non sono riuscita ad allenarmi con continuità a causa di problemi familiari. Ho vinto il Medio Giro di Sardegna, qualche gara in circuito, mentre nelle gran fondo ho accumulato podi e piazzamenti ma nessuna vittoria. Ora che ho l’opportunità di allenarmi con una certa continuità voglio puntare alle gare iridate. In quest’ultimo mese ho inoltre partecipato a diverse manifestazioni, anche su strada, proprio raggiungere lo stato di forma ideale per la trasferta polacca. Comunque, voglio sottolineare che correre in bicicletta mi piace, come tutti chiaramente lotto per vincere, ma anche quando non arrivano i successi la mia passione non si spegne”.
Quello con l’iride è un feeling particolare che la portacolori del Team del Capitano ha instaurato già nel 2014, quando in Slovenia ha centrato la medaglia d’argento. L’anno successivo in Danimarca e due anni più tardi in Australia ha conquistato la medaglia d’oro e lo scorso anno a messo a segno a Varese lo storico tris.
Ed ora è pronta a vivere nuove emozioni iridate in Polonia.