Ragusa – La storia della colonia di Kamarina, racconta le imprese di Psaumida, un uomo maturo che nel 452 a.C. forse dopo diversi tentativi vinse nell’agone nazionale con la biga delle mule e con il celete (cavallo da sella) durante l’82° Olimpiade. Pindaro, poeta greco, dedicò le odi olimpiche IV e V al successo di questo atleta dell’antichità. Una storia che rivisitata in chiave moderna, seppur con traguardi diversi, si ripete con la quarantaseienne ciclista ragusana Margherita Di Martino.
Impiegata, mamma di un ragazzo di 14 anni, si avvicina tardi al ciclismo (38 anni) grazie ai consigli di un gruppo di appassionati con cui condivide le uscite domenicali in MTB, i quali vedendola pedalare anche su strada la spingono a svolgere attività agonistica. Esordio nella catanese Grammichele in una manifestazione cicloturistica con finale agonistico in salita. Il confronto con gli altri partecipanti e con sé stessa, l’adrenalina della sfida, la conquista già al termine di quella prima esperienza e decide di dedicarsi al ciclismo agonismo.
La partecipazione a diverse manifestazioni in circuito gli permette di acquisire la sicurezza nella pedalata in gruppo e i primi rudimenti del ciclismo. Nel marzo 2011 partecipa alla sua prima granfondo a Scicli, che conferma le sue convinzioni e soprattutto la consapevolezza che la salita è il suo terreno di gara prediletto.
Dal quel momento la ricerca del confronto e delle migliori performance è settimanale. Arrivano anche le prime soddisfazioni con i successi nelle diverse granfondo che si svolgono in terra siciliana, due campionati italiani Centro Sud della Montagna (2011 e 2013), il campionato nazionale granfondo Acsi 2014, Tour of Malta, una manifestazione a tappe in Inghilterra e il successo nella prestigiosa Granfondo Milano Sanremo 2014 che la vede chiudere al sedicesimo posto assoluto, prima delle donne. “Un’emozione indescrivibile vincere lungo le strade che hanno visto i professionisti scrivere alcune delle più belle pagine della storia del ciclismo italiano”.
La consapevolezza di aver iniziato a pedalare soltanto in età avanzata, ma di essere comunque in grado di raggiungere risultati di prestigio, continua ad alimentare la passione per il ciclismo e nelle diverse stagioni conquista almeno un successo nelle diverse granfondo siciliane, ben quattro le affermazioni consecutive alla Granfondo Città di Scicli. Nel suo palmares anche la Granfondo Lombardo, la Libero Grassi, la Granfondo della Ceramica. Nel 2016 partecipa alla Maratona delle Dolomiti: “Un’esperienza unica nel suo genere. Sia per la bellezza del territorio che ospita l’evento che il coinvolgimento del partecipante alla grande festa che ha come fulcro l’evento agonistico”.
Il passaggio alla formazione Team Lombardo Corse, avvenuto quest’anno, gli ha permesso di partecipare con continuità ai più importanti eventi che si svolgono in Sicilia e Calabria ed è riuscita a centrare il successo nel circuito Gran Tour Sicilia e la terza affermazione nella Coppa Sicilia.
- Al termine della stagione salirai per la terza volta sul gradino più alto del podio del circuito Coppa Sicilia grazie all’affermazione nella classifica assoluta Granfondo femminile
“La Coppa Sicilia è il circuito che rappresenta la storia della nostra regione a livello granfondistico. Anche se magari ci sono manifestazioni che singolarmente vantano una maggiore anzianità. Sin dal mio esordio in questo ambiente seguo la famiglia Catanzaro, Fausto e suo padre Sebastiano, partecipando agli eventi che organizzano in Sicilia. Ricordo anche la Granfondo della Ceramica inserita nel calendario del Prestigio della rivista Cicloturismo. Fu un bel successo per la nostra regione e l’intero movimento. Purtroppo quest’anno la famiglia Catanzaro non è stata sostenuta con determinazione dagli organizzatori delle diverse prove, il mio riferimento è alle gare che non si sono svolte, ma va ammirata comunque l’abnegazione di Fausto e Sebastiano per aver fatto fronte anche con le proprie forze e risorse a queste defezioni. Questo è sinonimo di rispetto nei confronti dei ciclisti che ad inizio stagione sottoscrivono l’abbonamento e dunque la fiducia al comitato organizzatore. Inoltre se mi permetti vorrei sottolineare una cosa per me molto importante. Vogli fare i complimenti alla famiglia Catanzaro perché, al contrario di altri circuiti, in ogni edizione riesce a mettere in risalto l’attività femminile equiparandola in tutto (premiazioni, maglie) all’impegno dei maschietti. Un motivo in più per partecipare ogni anno all’evento che porta il nome della nostra regione”.
Due occhi grandi che scrutano il futuro da una delle spiagge del comprensorio ragusano perdendosi in quell’azzurro mare, infinito come la sua passione per il ciclismo