Piacenza – “Per me tu sei il mio ultimo peccato,
l’arrivo di un percorso indefinito,
l’invito ad una festa senza fine di un lungo viaggio”
Sono le parole della canzone Niente Più di Te della cantautrice piacentina Fiordaliso a scandire i ritmi dell’attività ciclistica del ventinovenne ciclista piacentino Luca Chiesa che dal mese di marzo di quest’anno veste i colori della prestigiosa formazione amatoriale Team Scott Granfondo.
Per Chiesa il ciclismo è il suo ultimo peccato (in ordine di tempo) sportivo, dopo essersi dedicato al nuoto e al podismo, che lo ha portato a partecipare alla Maratona di New York e a diverse mezze maratone Italia facendo segnare un personale di 1 ora e 16’.
L’arrivo di un percorso indefinito, che dopo tre anni di militanza nella società piacentina Team Raschiani lo ha visto indossare la maglia del Scott Team Granfondo e conquistare i primi successi di prestigio.
L’invito ad una festa senza fine di un lungo viaggio, quello da percorrere lungo le strade della penisola partecipando a molte granfondo, condividendo con amici e appassionati le gioie e dolori che il ciclismo riserva a coloro che svolgono quest’affascinante attività sportiva.
- L’esordio sportivo nel nuoto, poi il podismo e ora il ciclismo. Le tre discipline del triathlon ha mai pensato di svolgere questa attività?
“Si, dopo aver svolto per diversi anni attività agonistica nel nuoto, stile delfino distanze brevi, mi sono dedicato al podismo. Ho partecipato alla Maratona di New York, la corsa più importante del mondo, ho ancora nella mente il ricordo dell’ingresso nel Verrazzano’s Bridge, la partenza nel cuore di un fiume di appassionati che scorre ordinato. La vista su Manhattan e alla fine del tunnel l’entusiasmo della folla che sostiene i partecipanti. Migliaia di sconosciuti che decidono di partecipare a questo evento sostenuti come veri campioni dal pubblico presente ai lati della strada e la consapevolezza di essere anche tu tra loro. Un’emozione incredibile, un’autentica lezione di vita. Dopo Brooklyn, Manhattan, Harlem, Il Bronx e l’ingresso a Central Park. Un’emozione lunga 42,195 chilometri, un brivido continuo che pervade la schiena. Una maratona della forza, dell’entusiasmo e della follia. L’emozione mi ha conquistato anche in questo momento – sottolinea Chiesa – e ora rispondo alla domanda. Mi sono avvicinato al ciclismo proprio per provare a misurami nel triathlon, ma in poco tempo il ciclismo mi ha conquistato e ho deciso di dedicarmi all’attività su strada”.
- Dopo tre anni di attività sono arrivate anche le prime vittorie
“La passione che ti conquista, il dorsale attaccato alla maglia che ti spinge a misurarti con te stesso e gli altri. A scoprire i tuoi limiti. L’adrenalina che provi partecipando alle prime manifestazioni e la consapevolezza che per emergere bisogna crescere, maturare esperienza, sono queste le emozioni che mi hanno convinto a continuare a pedalare e fare il passo successivo. Approdare ad una squadra competitiva come il Team Scott Granfondo, in cui ho trovato validi compagni di squadra che mi hanno aiutato ad integrarmi subito nel gruppo e a far emergere quelle che sono le mie potenzialità tecnico atletiche. Voglio ringraziare Donatella Suardi, Ivano Camozzi, Eleonora Arrigoni, Guido Camozzi, Nicola Gavardi e Scott Italia che durante la stagione non ci hanno fatto mai mancare nulla e sostenuto”.
- Esordio positivo in terra senese con il settimo posto alla Strade Bianche poi il successo nella Granfondo Diavolo in Versilia e Granfondo Giancarlo Perini, poi un finale di stagione esplosivo
“Esatto. Ho esordito nella Strade Bianche una delle più belle ed emozionanti manifestazioni del panorama nazionale. Un settimo posto convincente conquistato in una gara che mi ha visto tra i protagonisti e questo naturalmente mi ha dato un’ulteriore spinta morale. A Camaiore, Granfondo Diavolo in Versilia, è arrivato il primo successo assoluto stagionale, sono arrivato da solo. Poi la vittoria nella Granfondo Giancarlo Perini dopo un serrato testa a testa finale con Paolo Castelnovo. Nella fase centrale della stagione una comprensibile flessione del rendimento e poi un bellissimo finale con il successo alla Granfondo Milano Continental davanti ad un ad un combattivo Marco Morrone. L’indimenticabile vittoria assoluta alla Granfondo Scott Piacenza, la mia città, la Gran Fondo Tre Valli Varesine valida quale prova di qualificazione per il prossimo mondiale UCI che si terrà in Polonia e sempre nel piacentino la conquista della Granfondo Epica sulle Strade di Annibale. Una stagione fantastica che spero di poter ripetere”.
- Qual è stata la vittoria più bella?
“Sono state due le vittorie che non dimenticherò mai. La Granfondo Scott Piacenza, il prestigioso evento che si tiene nella mia città e che ho sognato di vincere da quando ho iniziato a gareggiare in bicicletta. E’ stato bellissimo vincere in perfetta solitudine sul traguardo situato all’interno del Piacenza Expo. Inoltre il principale sponsor della manifestazione era la Scott che sostiene anche la mia squadra e dunque la soddisfazione è stata doppia. Poi la Gran Fondo Tre Valli Varesine. Anche le immagini di questo successo conquistato lungo le strade che in estate hanno assegnato il mondiale UCI rimarranno per sempre impresse nella mia mente”.
- Che cosa è per lei il ciclismo amatoriale?
“Per me all’inizio il ciclismo amatoriale rappresentava l’opportunità di svolgere un’attività sportiva che mi permettesse di mantenere uno stato di forma ottimale. Ho già detto in precedenza perché ho scelto il ciclismo, ma nella mia vita, nonostante pedalo da soli quattro anni, non ho mai smesso di fare attività sportiva. Devo dire che il ciclismo mi ha coinvolto subito. Dopo le prime pedalate sono arrivati i risultati conquistate in gare che si svolgeva in circuito, poi mi il mondo delle granfondo. E’ uno sport faticoso, ma anche uno sport capace di regalarti emozioni uniche. Il ciclismo mi ha permesso di strutturare anche il mio fisico. Il nuoto mi aveva permesso di rinforzare la parte superiore del corpo, il ciclismo il resto del fisico. Durante gli anni ho avuto l’opportunità di svolgere l’attività amatoriale sempre con maggior intensità, ogni anno mi alleno una settimana alle Canarie ad inizio stagione e in estate un mese a Livigno utilizzando così le vacanze per la mia passione unendo l’utile al dilettevole, poi durante la stagione a seconda degli impegni agonistici prefissati svolgo allenamenti finalizzati.
Nella stagione 2019 resterà allo Scott Team Granfondo, quali sono i programmi?
“Vorrei puntare ad acquisire un buon stato di forma per le prime gare della stagione, la Granfondo Laigueglia e la Strade Bianche. Poi magari una fase di scarico per tornare competitivo alle Nove Colli e ripetere lo splendido finale di stagione di quest’anno. I nostri dirigenti stanno allestendo un team competitivo che ci permetterà ancora una volta di conquistare risultati di prestigio”.
- Dove si allena solitamente?
“Vivo a Piacenza e mi alleno nel comprensorio della mia provincia. Il territorio offre l’opportunità di affrontare salite impegnative che distano soltanto 15 – 20 chilometri dalla città. Spesso poi raggiungo alcuni amici in Toscana ed Emilia Romagna per pedalare con loro”.
- A chi deve un ringraziamento particolare
“A mio padre Andrea che ha sempre sostenuto, alla Scott e tutto il suo staff che non ci fanno mancare nulla e perché no a me stesso. Alla mia determinazione, alla voglia di soffrire e raggiungere risultati di prestigio pur condividendo con amici e appassionati gioie, delusioni ed emozioni che ti regala il mondo del ciclismo”