Lo dice una recente ricerca su quasi 250 operatori del cicloturismo europei e non, condotta da European Cyclists’ Federation, Adventure Travel Trade Association e CycleSummit.
l’Italia è la destinazione più richiesta per le vacanze in bicicletta. È questa la prima importante evidenza che emerge dai risultati della ricerca “State of the Cycling Tour Operators Industry 2024”, realizzata da European Cyclists’ Federation (ECF), Adventure Travel Trade Association (ATTA) e CycleSummit (Global Network for Cycling Tour Operators).
Si tratta del primo studio condotto tra 245 operatori (69% dei quali europei) che organizzano, programmano o commercializzano pacchetti e servizi per il cicloturismo. Obiettivo: indagare sullo sviluppo di questa forma di vacanza attiva, sulle diversità nei vari mercati, sui trend positivi e sulle principali sfide da affrontare.
Alla raccolta dei dati hanno contribuito, in Italia, anche FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (membro italiano di ECF) e Active Italy, rete di imprese impegnate nello sviluppo di un turismo attivo e sostenibile.
Il mercato del cicloturismo, come confermano i dati, è globalmente in espansione: il 66% dei tour operator ha dichiarato di aver registrato nel 2023 una crescita di fatturato, con un’ulteriore previsione positiva per il 2024 (il 68% degli intervistati si aspetta entrate più elevate).
L’analisi mette in luce un interesse particolare per una varietà di destinazioni ciclistiche, attualmente popolari o destinate a diventarlo nel prossimo futuro. L’Italia è oggi la meta prediletta per il turismo in bicicletta, seguita da Francia e Germania. Un’ulteriore focus per regione evidenzia come siano particolarmente apprezzate la Toscana, alcuni territori della penisola iberica, la valle del Danubio, ma anche diversi itinerari ciclabili della rete europea EuroVelo.
“Sono dati che confermano quanto andiamo dicendo da anni, ovvero che il mercato del cicloturismo può fare da traino per l’economia dei territori, anche quelli meno noti. Dobbiamo ora convincere i decisori politici a creare infrastrutture per itinerari adeguati e sicuri, capaci di mantenere e incrementare l’attrattività del nostro Paese, tallonato da vicino da nuove e altrettanto attraenti destinazioni cicloturistiche” commenta Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB e responsabile EuroVelo per l’Italia.
A livello globale la clientela di cicloturisti proviene principalmente dagli Stati Uniti (29%), seguiti da Germania (16%) e UK (13%); ma se si analizza solo il dato dei tour operator europei, la clientela più numerosa è quella tedesca (21%) seguita da cittadini USA (20%) e UK (14%).
La durata media di una vacanza in bicicletta è tra i 4 e gli 8 giorni, secondo quanto dichiarato dal 78% dei TO europei e dal 50% di quelli non-europei.
Il costo medio giornaliero del pacchetto turistico è di €128 euro in Europa e €214 fuori dall’Europa.
In merito alle sistemazioni alberghiere, i cicloturisti chiedono principalmente alloggi a 3 stelle (74%).
Lo studio ha indagato anche sulle attività collaterali al tour in bicicletta e sulle esperienze preferite dai cicloturisti, che includono visita alle città (83%), a siti naturali (68%), ad attrattive storico/culturale come un museo, un castello, una chiesa o un palazzo, ecc. (57%), ma sono molto richieste anche attività enogastronomiche (54%).
GUARDANDO AL FUTURO: SFIDE, OPPORTUNITÀ, TENDENZE
La survey ha analizzato le sfide e le opportunità che coinvolgono la filieradi operatori e imprese, anche piccole, che offrono servizi e soluzioni per il cicloturismo. Tra le principali criticità segnalate troviamo l’inflazione e le attività di promozione verso nuovi clienti mentre la sfida maggiore per gli operatori europei riguarda la stagionalità (46%), seguita dalla carenza di personale (32%), la mancanza di sostegno da parte di enti pubblici (30%) e l’adeguamento tecnologico (21%).
Sui territori, le preoccupazioni principali degli operatori riguardano l’offerta di alloggi adeguati alle esigenze deicicloturisti, la qualità degli itinerari in termini di sicurezza, la condivisione dei percorsi con altri utenti, l’aumento del traffico con carenza di infrastrutture dedicate ai ciclisti, la manutenzione delle ciclovie, ma anche gli aspetti logistici come i servizi di trasporto per raggiungere la meta della bici-vacanza, la logistica delle bici e il parcheggio sicuro, il trasporto di bici e dei bagagli, ecc.
In relazione alle tendenze, la ricerca conferma (per il 51% degli intervistati) una crescente affermazione dell’e-bike che consente di allargare la platea dei cicloturisti, benché la quota di biciclette muscolari tra i clienti dei tour operator sia ancora elevata. In aumento la domanda di itinerari gravel, di tour serf-guided (specialmente in Europa grazie alla flessibilità che questi offrono ai viaggiatori) e di proposte inedite con itinerari più brevi e accessibili.
L’Europa rimarrà anche nei prossimi anni l’area privilegiata per le vacanze in bici, in particolare in Italia, Germania, Spagna e Portogallo, cui si affiancheranno mete emergenti quali Regno Unito, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia e Turchia, così come i paesi nordici di Norvegia e Finlandia e, tra le destinazioni a lungo raggio, il Giappone e la Nuova Zelanda. Gli operatori del Sud America hanno inoltre segnalato il Cile, la Colombia e le Ande quali territori con un alto livello di attrattiva per il cicloturismo.
CONCLUSIONI
Il cicloturismo sta diventando sempre più popolare e, anche nei prossimi anni, sarà una forma di vacanza capace di attrarre e coinvolgere nuovi segmenti. Il ruolo dei tour operator, ma anche delle destinazioni, è di fondamentale importanza: la filiera turistica ha la possibilità di promuovere il cicloturismo, esaltandone il valore sostenibile per l’ambiente e la cittadinanza locale, attraverso la creazione di itinerari sempre nuovi, studiati far scoprire lentamente, realmente e profondamente i territori attraversati.
Le analisi sui risultati della ricerca “State of the Cycling Tour Operators Industry-2024 sono a disposizione degli operatori specializzati e delle amministrazioni capaci di individuare nel turismo in bicicletta un’opportunità di sviluppo e crescita per i propri territori.