Prima di recarsi sotto la pedana di partenza, posta in riva all’Adriatico, conviene risalire il Promontorio di Venere, poco distante da Fossacesia. La scelta è doppiamente vincente. Da lassù si gode uno straordinario panorama sulla costa e sul tratto di litorale che sarà teatro della cronometro di apertura del Giro. Nello stesso luogo si può visitare la grandiosa Abbazia benedettina di San Giovanni in Venere, dall’aspetto duecentesco con elementi in stile gotico-cistercense dovuti a successivi ampliamenti. E’ un luogo magico e frequentato da millenni, visto che qui sorgeva anche un tempio pagano edificato nell’80 a.C. dedicato a Venere Conciliatrice. Non si può mancare, quindi.
Proprio di fronte all’Abbazia sorge, inoltre, il Palazzo del Parco dei Priori, elegante villa ottocentesca oggi sede di numerosi eventi artistici e culturali. Prima di tornare sul litorale meritano una sosta anche la chiesa di San Silvestro (XI sec.), nella frazione di Villa Scorciosa e Palazzo Mayer che ospita il Museo della Guerra e delle Arti Contadine.
La Ciclovia dei Trabocchi, lungo la quale si corre buona parte della tappa, è un regalo che attende 12 mesi all’anno gli amanti delle due ruote che possono pedalare su sede protetta proprio in riva al amare. Ma, allo stesso tempo, è un monumentale omaggio ai Trabocchi, le antiche strutture da pesca saldate alla scogliera in parte ancora oggi utilizzate. Si celebra così, nel più sostenibile dei modi, il lavoro dei pescatori abruzzesi che sono ancora il motore di un comparto economico di notevole rilevanza.
Per un tuffo rigenerante si sosta in una delle insenature che disegnano la costa come le cale dei Ripari di Giobbe, Punta Ferruccio, Punta Lunga e Acquabella. Quindi si sale dolcemente alla volta di Ortona, idealmente protetta dall’imponente Castello Aragonese costruito nel XV secolo dopo che i Veneziani avevano distrutto l’antico porto. Da vedere anche Palazzo Corvo (XVI-XVII sec.), sede dell’Enoteca Regionale d’Abruzzo, la cattedrale di San Tommaso apostolo al cui interno sono custoditi i resti dell’apostolo Tommaso e il cinquecentesco Palazzo Farnese sede della Pinacoteca Basilio e Michele Cascella con le opere di tre generazioni della nota famiglia di artisti.