Di CicloZeman – Altro che Giro fiacco… La prima tappa della corsa rosa ha avuto un finale pieno di fuochi d’artificio. Vissuta in maniera quasi sonnolenta con la fuga di Filippo Tagliani (Drone Hopper) e Davide Bais (Eolo Kometa) ripresi solo a 14 km dal traguardo, la frazione inaugurale si è sviscerata interamente sui 5 km di ascesa finale che portavano a Visegrad. C’è chi ha provato a far saltare il gruppo, ma sia Lawrence Naesen (AG2R La Mondiale) che Lennart Kamna (Bora Hansgrohe) hanno sbagliato completamente i tempi, soprattutto il secondo, che aveva mostrato di avere nelle gambe la sparata giusta e sicuramente lo rivedremo più avanti.
Chi ha corso con grande attenzione è stato Mathieu Van Der Poel (Alpecin Fenix) che non aveva fatto mistero di puntare forte su questo traguardo per conquistare la maglia rosa al suo esordio al Giro. L’olandese è rimasto sempre nelle prime posizioni senza mai scomporsi di fronte agli attacchi degli altri, ha iniziato la sua progressione solamente dopo l’ultimo km imitato dall’eritreo Biniam Girmay (Intermarché Wanty Gobert) del quale ormai non si può più parlare di sorpresa. Con loro era rimasto Caleb Ewan (Lotto Soudal) e il tasmaniano sembrava poter impostare la volata, ma la strada era troppo irta sotto le sue ruote, quando ha provato a risalire non ave a spinta, andando addirittura a toccare la ruota posteriore dell’eritreo finendo così a terra. La sfida era diventata un testa a testa fra i due vincitori di classiche del nord e alla fine è stato Van Der Poel, anche piuttosto nettamente, ad avere la meglio.
Un traguardo simile poteva dare anche qualche indicazione in termini di classifica, considerando che sia VDP che Girmay punteranno a vittorie di tappa. Il migliore è stato Pello Bilbao, lo spagnolo della Bahrain Victorious terzo al traguardo davanti al danese Magnus Cort Nielsen (EF Education EasyPost) e all’olandese Wilco Kelderma (Bora Hansgrohe) che nella crono di domani potrebbe anche tentare il colpaccio e sfilare la rosa a Van Der Poel. Chi però è piaciuto molto è stato Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) alla fine sesto e considerando che il suo obiettivo è centellinare le energie per fare la differenza nella terza settimana, bisogna dire che le sue gambe girano già molto bene e che la squadra, attivissima sulla salita finale è già votata alla sua causa. Il migliore degli italiani è stato Diego Ulissi (Uae Team Emirates), ottavo davanti ad Andrea Vendrame (AG2R La Mondiale): per ora bisogna accontentarsi.
LA TAPPA DI DOMANI
Arriva la prima cronometro del Giro, una sorta di cronoprologo posticipato, di 9,2 km dove molto potrà influire il tratto finale di 1,3 km in salita. Ricordando quanto avvenne al Tour dello scorso anno, Van Der Poel può tranquillamente difendere la sua leadership, non è una crono nella quale ci dovrebbero essere grandi distacchi e può interpretarla al meglio. Attenzione però perché le pendenze nella parte finale arrivano al 14%. Ecco perché Carapaz potrebbe anche puntare al bottino grosso, la domande è se gli conviene, a lui e soprattutto alla sua squadra…