Scicli (Ragusa) – Ogni anno per celebrare San Giuseppe, nel mese di marzo nel comune ibleo si inscena la fuga in Egitto con una cavalcata che ha per protagonisti meravigliosi cavalli bardati da splendidi manti decorati, realizzati con un solo tipo di fiore, la violaciocca.
Domenica 25 febbraio ad inscenare la fuga per la vittoria, saranno i partecipanti alla decima edizione della Granfondo Città di Scicli, con il chiaro intento di conquistare la maglia di campione nazionale CSAIn Granfondo, il successo assoluto e i primi punti per le classifiche del circuito Gran Tour Sicilia 2018 (che ha superato i primi cento abbonati) e Giro delle Regioni d’Italia Granfondo CSAIn.
“La mancanza di qualcuno è molto più di un semplice ricordo. Non desideriamo provare questo sentimento, ma è qualcosa che non possiamo controllare, e che fa davvero male – sottolinea Rosangelo Carnemolla coordinatore del comitato organizzatore dell’evento – e la scomparsa di Nello Lorefice ci ha profondamente colpiti. Dalla stagione 2009, la manifestazione è stata organizzata dall’associazione Amici del Pedale Scicli, che aveva in Lorefice una delle sue colonne. Ringrazio i dirigenti CSAIn che ci hanno assegnato il campionato nazionale Granfondo per ricordare questa figura a cui si aggiunge quella di Salvatore Rametta, il giovane ciclista che perse la vita durante una gara ciclistica giovanile. Invito tutti i ciclisti a partecipare a questa gara, ma soprattutto per ricordare a colpi di pedale e sospinti dal genuino sentimento della passione coloro che hanno realizzato tutto ciò”.
I partecipanti alla Granfondo Città di Scicli prenderanno il via dallo splendido presepe immerso tra i monti Iblei, in cui viveva Italo, un cane senza padrone, che era solito gironzolare fra la Piazza Municipio e via Mormino Penna. All’inizio nessuno si era accorto di lui, poi qualcuno notò che il cane entrava in chiesa quando c’era gente e prendeva parte a funerali e matrimoni. La storia ha ispirato il film Italo di Alessia Scarso.
Due i percorsi disegnati dal comitato organizzatore. Il Granfondo, 125 chilometri e 1400 metri di dislivello, che assegna il titolo nazionale CSAIn Granfondo, mentre il tracciato della Mediofondo misura 80 chilometri con 1000 metri di dislivello.
“Percorsi pedalabili anche da quei ciclisti che non hanno raggiunto un grado di preparazione ottimale – sottolinea Barbera Baldassarre vincitore delle ultime due edizioni della manifestazione e determinato a conquistare il tris – quello della prova regina, la granfondo, presenta nei primi chilometri una prima salita non molto lunga con pendenze del 5 – 6% lungo la quale io due anni fai riuscii a conquistare venti secondi che poi ho incrementato in discesa e mi hanno permesso di conquistare la prima delle due vittorie. Terminata la salita si affronta una discesa molto veloce, strada larga che permette di scendere in tutta sicurezza. Il resto del tracciato è vallonato, ma attenzione alla salita finale che conduce al traguardo circa quattro chilometri con pendenza al 6%, ma potrebbero farsi sentire visto che arrivano dopo 115 chilometri di gara. Ciò che mi ha colpito nelle due precedenti partecipazioni è comunque la passione con cui viene organizzata la manifestazione, l’apparato di sicurezza a tutela dei ciclisti in gara e l’ottimo stato delle strade. Insomma un evento a cui partecipare”.
Il ricco pasta party aperto anche agli accompagnatori e familiari anticipa la festa della premiazione finale in cui il pensiero dei dirigenti della società organizzatrice e dei presenti raggiungerà Nello Lorefice e Salvatore Rametta.