Sabato 6 maggio, ore 10:00, si terrà la pedalata in gruppo che porterà i partecipanti a depositare una corona d’alloro dinanzi alla lapide che ricorda la storica squadra torinese e il resto delle 31 vittime della tragedia. La partenza dal Motovelodromo di Torino, in Corso Casale, location dell’evento torinese.
Torino – La Granfondo Briko Torino è un viaggio emozionale nella prima capitale d’Italia, affrontato in sella alla bicicletta, compagna di mille avventure. Un tuffo nella storia che inizierà Sabato 6 maggio con la pedalata in gruppo, che prenderà il via dal Motovelodromo di Torino alle ore 10:00 e si concluderà dinanzi alla lapide che sorge alle spalle della Basilica di Superga per ricordare la tragedia del Grande Torino.
I partecipanti alla passeggiata depositeranno dinanzi alla lapide una corona d’alloro: “La Granfondo Briko Torino è un tuffo nella storia – afferma Vittorio Mevio – e non possiamo dimenticarci cosa successe quel 4 maggio 1949. Un tremendo incidente che cancellò un’intera squadra di calcio, ma non la sua storia. Per questo, noi da appassionati sportivi, vogliamo ricordare questi straordinari campioni, dirigenti, giornalisti deponendo una corona d’allora dinanzi alla lapide. Chiaramente estendo il mio invito a tutti gli appassionati”.
Alle ore 17.03 del 4 maggio 1949 l’aereo Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, che riportava a casa l’intera squadra del “Grande Torino”, si schiantò per la fitta nebbia contro il muraglione posteriore del complesso architettonico di Superga, causando la morte di tutti i 31 passeggeri. La squadra del Torino, che stava rientrando da Lisbona dopo una partita amichevole con la squadra del Benfica per festeggiare l’addio al calcio del capitano della squadra lusitana José Ferreira, era considerata una delle più forti del mondo in quel periodo, aveva vinto cinque scudetti consecutivi negli ultimi sette anni (i campionati ’43-’44 e ’44-’45 non furono disputati a causa della guerra) e i suoi giocatori costituivano la gran parte della squadra della Nazionale Italiana. Nello schianto persero la vita tutti i 31 passeggeri: l’intera squadra del Torino calcio, formata da 18 giocatori, i suoi dirigenti ed accompagnatori, i membri dell’equipaggio e tre dei migliori giornalisti italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa). Le loro salme furono esposte a Palazzo Madama. Torino si fermò completamente nel giorno dei funerali, ai quali parteciparono quasi un milione di persone ed alcune delegazioni internazionali. Il Governo fu rappresentato nella circostanza dal giovane Andreotti. La squadra del Torino fu proclamata vincitrice a tavolino del campionato, ricevendo così il suo quinto scudetto, nonostante mancassero ancora quattro giornate prima del suo termine. Alle partite successive la squadra del Torino inviò la sua formazione giovanile e altrettanto fecero gli avversari di turno, per rispetto e solidarietà.