Apriamo con Alberto Fossati, redattore tecnico della rivista 4bicycle, la nostra analisi e indagine su quello che sarà il futuro delle granfondo in Italia, durante, ma soprattutto dopo la pandemia Sars Cov2.
Come ti immagini il futuro per le granfondo? è la domanda che abbiamo posto a giornalisti, organizzatori di granfondo, responsabili di team amatoriali, corridori, responsabili di aziende.
Inoltre ognuno può inviare a redazione@radiocorsaweb.it il proprio contributo rispondendo alla domanda Come ti immagini il futuro per le granfondo?.
“Io spero che in realtà cambi poco o nulla – esordisce Alberto Fossati – perché se molte nazioni hanno copiato il nostro format agonistico, vuol dire che tanto male non è. Un esempio è la Francia che ha trasformato molte Cyclosprotif in delle vere e proprie granfondo con classifiche e tanto agonismo. Così succede in Belgio e Olanda dove sono sempre più numerose le corse amatoriali in linea, ma anche in Spagna. L’agonismo e la competizione sono parte fondamentale del ciclismo, anche quello amatoriale.
Indubbiamente un cambiamento seppur minimo, questo periodo di emergenza lo lascerà. Immagino che magari le prime granfondo, quelle che potranno essere fatte e organizzate, avranno un numero di partecipanti e spettatori minore rispetto all’edizione precedente. Prudenza, paura forse all’inizio limiteranno la partecipazione di alcuni, ma poi sono certo che tutto riprenderà.
Iscrizioni. Auspico che non ci siano aumenti in merito alle quote delle iscrizioni, anche se dovremo tenere in considerazione gli ulteriori aggravi che dovranno sobbarcarsi le organizzazioni per predisporre eventuali controlli anti Covid.
Ingresso e permanenza in griglia. Credo che sia buona cosa e che faccia parte del buon senso di ognuno di noi, pensare a come restare in griglia, prima della partenza, in tutta sicurezza. Dovremo aspettare lo start con la mascherina indosso? potrebbe essere una soluzione. Mi immagino un ingresso in griglia contingentato, per categorie e a ridosso dell’orario di partenza.
Ristori e pasta party. Evito di pensare all’eliminazione dei ristori, che dovrebbero essere previsti e magari nella sola forma “volante”, senza la possibilità di fermarsi. Allo stesso modo penso al pasta party, già confezionato da ritirare ordinatamente e consumare rimanendo a distanza e continuando a rispettare le norme imposte. Se posso partire dentro una griglia, posso anche partecipare ad un pasta party con le dovute precauzioni.
Coesione per continuare a divertirci in sicurezza. Immagino, auspico, spero con tutto il bene che voglio a questo mondo delle granfondo, che i vari enti siano più seri e coesi, proprio perché questa emergenza (che non è ancora terminata) ha fatto capire realmente quanto conta e che peso può avere, nella vita di tutti giorni e in una specialità come le granfondo. Un universo che fa collimare sport, turismo, cultura, tecnologia. Une vera e propria industria”.