L’eco della 29 esima edizione della granfondo Sportful Dolomiti Race è ancora forte: da una parte l’entusiasmo dei quasi 4.000 ciclisti provenienti da tutto il mondo (oltre 600 i ciclisti provenienti da cinque continenti, 38 le nazioni rappresentate) che si sono divertiti alla scoperta dei nuovi percorsi di 200 e 125km e all’arrivo erano entusiasti di aver pedalato sulle Dolomiti Bellunesi Olimpiche. Dall’altra parte la grande amarezza degli organizzatori per l’incidente occorso a tre di loro. Il presidente del comitato organizzatore Ivan Piol si fa portavoce del gruppo di persone che per un anno lavora all’evento e degli oltre 1.300 volontari che lo rendono possibile con grande passione e senso di responsabilità, ognuno per il proprio ruolo.
“Il giorno dopo la Sportful Dolomiti Race, 29 esima edizione, il bilancio sportivo è sicuramente positivo – commenta Piol – quasi 4.000 persone iscritte, siamo tornati quasi ai numeri dell’epoca pre covid, abbiamo avuto un incremento di stranieri, un gran numero di partecipanti, il tempo è stato clemente, molto buono, con un bel sole dopo un mese di piogge. Resta l’amaro in bocca per la parte non sportiva con l’incidente che ha coinvolto tre ciclisti che hanno avuto seri problemi fisici e a loro e alle famiglie va il nostro in bocca al lupo e il nostro pensiero di questa mattina. Stiamo già interagendo con il nostro legale di fiducia per tutelarci perché questo è un danno di immagine senza pari, perché il fatto che siamo finiti su tutti i giornali in prima pagina oggi non per la cronaca sportiva ma per la cronaca nera non è sicuramente positivo per noi ma anche per il movimento che rappresentiamo. Ricordiamo che la granfondo Sportful Dolomiti Race è una delle prime cinque manifestazioni per importanza in Italia e per numero di partecipanti e una delle più vecchie dal punto di vista storico.
Adesso assieme a tutti i nostri collaboratori e al nostro avvocato prenderemo in mano la situazione, cercheremo le prove e e documentazioni varie ricostruendo quel che è successo in quel tratto di strada a Rivamonte e poi adiremo per vie legali contro la signora che guidava la macchina”