Milano – In vista della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne del 25 novembre, le Cicliste per Caso – Silvia Gottardi e Linda Ronzoni – condividono le riflessioni e gli insegnamenti tratti dalla loro recente esperienza. Nell’estate del 2024, la coppia ha portato a termine la Gender Equality Ride, un viaggio in bicicletta di oltre 2.000 km, da Bolzano a Oslo, che ha attraversato paesi simbolo di battaglie per i diritti delle donne, dal cuore dell’Europa al Nord.
L’obiettivo del progetto era sensibilizzare sul tema della parità di genere e promuovere l’emancipazione femminile, unendo cultura, sport e riflessione sociale. Partendo dalle Alpi italiane, passando per Austria, Germania, Danimarca e Norvegia, Silvia e Linda hanno pedalato per un mese, visitando musei legati alla storia delle donne, partecipando a incontri e talk, e vivendo l’esperienza di un viaggio che è stato anche e soprattutto un percorso di consapevolezza e di crescita personale.
Viaggiare da sole: un atto di libertà e di lotta
“Viaggiare da sole non è solo un atto di libertà personale, ma una sfida a rompere i pregiudizi e le convenzioni sociali che spesso legano le donne a spazi e comportamenti definiti”, raccontano Silvia e Linda. In questo contesto, la bicicletta diventa il loro strumento di empowerment, simbolo di autonomia, indipendenza e di una lotta quotidiana per la parità di genere. Il viaggio delle Cicliste per Caso è infatti una dichiarazione di forza contro le limitazioni che la società spesso impone alle donne, un modo per dare visibilità alla lotta per una reale uguaglianza.
Un’ispirazione fondamentale per il messaggio portato avanti dalle Cicliste per caso in questo e altri tanti viaggi è stata Alfonsina Strada, la prima donna a partecipare al Giro d’Italia nel 1924. La sua determinazione, il coraggio e la forza nel sfidare le convenzioni del suo tempo sono un segno tangibile di come le donne, grazie alla passione e alla resilienza, possano abbattere le barriere imposte dalla società. La sua storia è al centro di un podcast e di un libro delle Cicliste per Caso, che continuano a raccontarla come esempio di forza, ispirazione e perseveranza.
L’uguaglianza di genere, una strada ancora lunga
Il viaggio delle Cicliste per Caso, quindi, non è stato solo un percorso fisico, ma anche simbolico, un’occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sulle sfide ancora aperte nel cammino verso la parità di genere. Attraversando diverse realtà europee, Silvia e Linda hanno avuto modo di constatare come, seppur in paesi avanzati, la strada verso una piena uguaglianza sia ancora lunga e piena di ostacoli.
Il Global Gender Gap Report 2024, infatti, prevede che la parità di genere sarà raggiunta solo tra 134 anni. Un dato che conferma quanto sia essenziale continuare a combattere per l’autodeterminazione delle donne, il loro accesso equo all’istruzione, al lavoro e alla partecipazione alla vita pubblica.
Viaggiare per scoprire, crescere e lottare
Il viaggio in bicicletta, per Silvia e Linda, è stato un’occasione di introspezione, ma anche di confronto con altre donne che, in contesti diversi, affrontano le proprie sfide quotidiane. Viaggiare da sole, infatti, è anche una possibilità di conoscersi meglio, di testare i propri limiti e di mettersi alla prova, senza dover rispondere a logiche di approvazione esterna. “Ogni tappa del nostro viaggio è stata anche un incontro con storie di donne che, a modo loro, lottano per vivere libere e uguali, in ogni parte del mondo”, spiegano.
Un passo in avanti verso l’uguaglianza
In occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne, le Cicliste per Caso vogliono lanciare un messaggio chiaro: la parità di genere passa anche dalla possibilità di viaggiare, di muoversi liberamente. “La bicicletta rappresenta per noi non solo uno mezzo di spostamento, ma anche un simbolo di empowerment”, dichiarano.
La libertà di movimento, in senso stretto e in senso lato, è una delle conquiste più importanti nella lotta per la parità di genere. Ogni pedalata non è solo un movimento fisico, ma un atto di resistenza contro le limitazioni, un gesto che riscrive il nostro posto nel mondo e nella società. La parità non è un obiettivo lontano, ma una realtà che possiamo costruire insieme, giorno dopo giorno, pedalata dopo pedalata. Ogni donna ha il diritto di percorrere la propria strada, di scegliere la propria direzione, di scrivere la propria storia. Il futuro della parità inizia ora, e ogni piccolo passo, ogni piccolo gesto, ci avvicina a un mondo più equo, dove ogni donna possa camminare, o pedalare, senza paura.