Si è conclusa sabato 2 settembre l’edizione 2023 di Haute Route Dolomites, l’evento italiano della serie Haute Route (il primo circuito internazionale di corse a tappe di prestigio per ciclisti amatoriali). In programma c’erano cinque tappe, per un totale di 450 chilometri di sviluppo e 14 mila metri di dislivello positivo. Partenza da Bormio e approdo finale a Cortina d’Ampezzo, immersi tra montagne di bellezza straordinaria e salendo i passi che hanno fatto la storia e la leggenda del ciclismo come lo Stelvio, il Gavia, il Giau e il Falzarego.
420 i partecipanti, provenienti da 46 paesi. Per molti Haute Route Dolomites è stata agonismo, per tutti la scoperta di panorami e paesi straordinari. La formula di Haute Route permette di declinare in diversi modi il pedalare: la sicurezza e il divertimento dei partecipanti sono al centro della filosofia Haute Route: per questo motivo la discesa e i tratti particolarmente pericolosi dei nostri percorsi non sono cronometrati.
L’ultima tappa è stata la Cortina d’Ampezzo – Passo Valparola, frazione di 95 chilometri e ben 3.400 metri di dislivello. I passi da affrontare sono il Giau (10,2 chilometri per 740 metri di dislivello), il Campolongo e il Valparola (13,4 chilometri per 790 metri di dislivello). Il più veloce al termine dei tratti cronometrati è stato, ancora una volta, il belga Frederic Glorieux che ha così confermato in maniera definitiva la propria leadership. Glorieux si porta dunque a casa l’edizione 2023 di Haute Route Dolomites, precedendo l’italiano Enrico Girotti e il francese Joris Simond.
Al femminile, al Valparola la vittoria è andata alla brasiliana Maira Catenacci: anche per lei ennesimo trionfo e conquista definitiva della maglia di leader. Nella generale Catenacci precede l’italiana Michela Santini e la messicana Ana Maria Ybarra Corcuera.
«È stata una bella edizione di Haute Route Dolomites, molto partecipata, con oltre quattrocento concorrenti e quasi cinquanta nazioni al via» commenta Davide Marchegiano, responsabile dei tracciati e direttore di corsa. «Freddo e neve hanno caratterizzato le prime due tappe ma tutti gli atleti hanno superato le difficoltà con grande determinazione e anche grazie al supporto dello staff, sempre attento e preciso. La seconda metà Haute Route è stata invece baciata dal sole. Alla fine, un bilancio ottimo per un evento che esalta il ciclismo e il territorio. Un grande grazie alle tre città ospitanti, Bormio, Trento e Cortina d’Ampezzo, che ancora una volta ci hanno accolto in maniera splendida».
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