Cuneo – Una grande serie di emozioni. Può essere riassunta così l’attività sportiva svolta sino a questo momento dal 41 enne cuneese Guido Dracone, amministratore delegato New Penta Srl e appassionato di diverse discipline sportive.
Le sfide impegnative sono le più gratificanti. Passione e adrenalina hanno sempre contraddistinto il suo impegno sportivo prima nel Motocross ed Enduro, poi la MTB Dowhill e ora l’attività su strada.
- Guido Dracone, iniziamo dall’attività imprenditoriale. Dodici anni fa, la morte di su madre le ha cambiato la vita.
“Esatto, alla morte di mia madre Cinzia ho ereditato l’azienda Penta che promuoveva la Dieta Chetogenica, una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che obbliga l’organismo a produrre autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo. Lavoravo in un altro ambito e per quel che riguarda l’attività sportiva, ero inserito nel gruppo della nazionale MTB. Ho deciso di dedicarmi alla conduzione dell’azienda e di abbandonare l’attività sportiva. Devo ammettere che non è stato facile insediarsi alla guida di un’azienda e continuare l’opera di chi mi aveva preceduto. Ma grazie alla determinazione e alla voglia di emergere che mi ha sempre contraddistinto sia in ambito lavorativo che sportivo – ricorda Dracone – sono riuscito a creare la New Penta Srl che opera nello stesso settore ed ho è cresciuta in maniera esponenziale”.
- Di cosa si occupa l’azienda New Penta?
“New Penta propone una ricca gamma di prodotti alimentari di altissima qualità adatti a contrastare adiposità localizzare, sovrappeso e obesità. Ricerca ed elabora sempre nuovi prodotti dietetici, di sapore e formati diversi per soddisfare i desideri dei pazienti con sapori graditi e preparazioni gestibili che contribuiscono a ridurre al minimo la percezione della diversità dei cibi che si assumono rispetto a quelli reali. New Penta inoltre si pone come riferimento primo per prescrittori e pazienti con un protocollo dietoterapico, Pentadiet, sicuro ed efficace”.
- Le moto non godono più della popolarità di qualche anno fa, ma la passione è ancora forte. Ma lei ha iniziato da qui la sua avventura sportiva.
“A volte mi capita di stare da solo, in garage, a guardare la mia moto e d’improvviso, mi tornano in mente tutte le avventure vissute insieme. Le prime scariche di adrenalina che attraversavano in tutta la sua lunghezza la schiena, le ho provate in sella ad una moto. Ricordo benissimo i momenti prima della gara in cui si faticava a cercare di mantenere la concentrazione, poi una volta indossato il casco iniziava la sfida e ti isolavi dal mondo che ti circondava avendo occhi soltanto per le piste di Motocross ed Enduro e gli avversari. Dopo un infortunio ho deciso di dedicarmi alla bici, alla MTB. Ma anche in questo caso mi sono lanciato alla ricerca di forti emozioni e perché no anche risultati”.
- Ed infatti nelle stagioni che seguono iniziano ad arrivare anche i risultati
“Ho gareggiato in Mtb dal 2000 al 2007 partecipando a gare Downill, 4cross e Dual Slalom. Mi sono trovato subito bene, del resto provenivo dal Motocross ed Enduro, discipline che si differenziano per l’ambiente di gara e le moto, oltre naturalmente all’abilità del pilota. Differenze che ho in parte ritrovato anche nella MTB dove era principalmente l’ambiente di gara e l’abilità nella conduzione della bici a fare la differenza. Nel 2002 sono stato campione italiano Downhill, due anni dopo ho colto il terzo posto all’italiano Elite Dowhill e per tre anni ho vestito la maglia azzurra della nazionale 4 Cross partecipando alle prove italiane di Coppa del Mondo di specialità e ai mondiali di Les Gets (2004) e Livigno (2005). Ricordo anche il secondo posto conquistato nel Dual Slalom in Brasile. A fine 2006 la scomparsa di mia madre e la scelta di dedicarmi all’azienda”.
- Nel 2016 ritorna la passione per il ciclismo e la pratica agonistica e questa volta la scelta è indirizzata verso la bici da strada
“Anche quando andavo in moto, usavo la bicicletta per allenarmi e mantenere uno stato di forma ottimale. Poi ho voluto provare ad unire alle uscite domenicali con gli amici, le gare. Ho iniziato a pedalare in qualche gara in circuito, poi decisi di fare la Granfondo Fausto Coppi che si svolge nella mia città. Granfondo della Nocciola, Giro della Provincia Granda e Giro delle Valli Monregalesi sono state le mie prime esperienze. Mentre nel Gravel ho conquistato il successo alla Gravel Roc D’Azur. L’anno seguente sono approdato al Team Scott Granfondo che svolge principalmente attività granfondistica e qui ho trovato dirigenti e ciclisti straordinari che non mi hanno fatto mancare nulla. Per questo ringrazio Marco Silvagni, Maurizio Giardini e lo staff della Scott Italia. Il ciclismo su strada era un’attività agonistica nuova e per emergere è importante fare esperienza e apprendere i rudimenti del ciclismo che molti dei miei attuali avversari hanno avuto modo di affinare nelle esperienze giovanili o addirittura tra i dilettanti e professionisti. Per questo considero ancor più importanti i successi conquistati in questi tre anni di attività amatoriale. Nella stagione 2017, alla mia prima partecipazione ho vinto la Coppa Piemonte, il più importante circuito granfondistico nazionale, il Giro della Provincia Granda la straordinaria gara a tappe organizzata da patron Vittorio Bongiovanni, oltre a cogliere il quinto posto alla Granfondo Fizik e alla Bra Bra Specialized Dalle Langhe al Roero. Quest’anno mi sono confermato in Coppa Piemonte, ho colto tre successi in gare contro il tempo e quattro prestigiosi terzi posti alla Granfondo Fausto Coppi, La MontBlanc, Granfondo Casteggio e nella prova a cronometro che precede la Granfondo Charly Gaul. Un’ottima stagione”.
- Quali sono le principali differenze tra l’attività da lei svolta nella MTB e il ciclismo su strada?
“Nel Downhill e altre discipline da me praticate, partecipavo a prove adrenaliniche, ma concentrare soltanto in pochi minuti di gara. Le Granfondo sono invece gare che si protraggono per diverse ore durante le quali oltre a misurarti con i tuoi avversari ti misuri anche con te stesso. Imposti una strategia di gara che può essere variata durante la manifestazione e il tutto non si esaurisce in pochi minuti di gara. Lo sforzo è prolungato e devi saperti gestire per raggiungere il traguardo prefisso. Alimentazione e idratazione sono aspetti molto importanti nell’economia di una gara”.
- Il prossimo anno approderà alla Cicli Copparo che gareggerà su biciclette Giant. Quali sono i suoi obiettivi?
“Come già detto in precedenza ringrazio dirigenti e compagni di squadra del Team Granfondo Scott, insieme ai quali ho trascorsi due anni bellissimi. Un gruppo numeroso e vincente da cui ho potuto trarre molti insegnamenti. Per la prossima stagione ho deciso di accettare la proposta di Raffaele Consolani e Teodoro Gaudenzi e iniziare una nuova avventura dove troverò quei ciclisti che quest’anno hanno monopolizzato la stagioni cogliendo prestigiosi successi in tutto il territorio nazionale. I miei obiettivi principali sono le classiche granfondo di inizio stagione insieme alla Nove Colli, Maratona delle Dolomiti, il Mondiale UCI Gran Fondo che si svolge in Polonia e la Coppa Piemonte. E dopo aver conquistato per due anni il quinto posto alla Granfondo Bra Bra Specialized Dalle Langhe al Roero vorrei iscrivere il mio nome nell’albo d’oro di questo evento che considero tra le più belle granfondo del panorama nazionale. Ho parlato di passato, del futuro, ma permettetemi di ringraziare la mia compagna Vera, i figli Leo di 12 anni e Vittoria di 8 anni che mi seguono sempre e mi sostengono, è importante avere al tuo fianco familiari che condividono con te la stessa passione ”.