Santo Stefano di Camastra (Messina) – Sono oltre 500 i ciclisti iscritti alla dodicesima edizione della Granfondo della Ceramica, seconda prova del circuito Coppa Sicilia che domenica si misureranno lungo i due tracciati disegnati da Sebastiano e Fausto Catanzaro. Un tiepido sole velato dalle nubi mattutine illuminerà la temibile ascesa al GPM del Monte San Cuono (14 chilometri con pendenza media del 6% e massima del 10%) che i partecipanti affronteranno quando la temperatura avrà ormai raggiunto i venti gradi centigradi (previsioni aeronautica militare).
Tra i sicuri protagonisti di questa avvincente edizione anche i due vincitori della scorsa edizione della granfondo, Margherita Di Martino (Neos Cycling) e il trapanese Aldo Barbera (Grasso Villanti) che prenderà il via con il dorsale uno: “La prima parte della gara ci sono da affrontare due salite (Serra Bernardo e San Fratello) che non presentano particolari difficoltà altimetriche e dunque non sarà possibile effettuare la selezione. Mentre nel finale andremo a scalare la salita che conduce all’apice del Monte San Cuono, lungo la quale lo scorso anno sono riuscito a mettere a segno l’azione vincente”.
In questa prima parte di stagione Barbera ha già raggiunto uno stato di forma ottimale, aggiudicandosi il Tour tà Malta 2018, gara internazionale a tappe che si svolge a Malta e il Trofeo Judica. “La stagione è iniziata nel migliore dei modi con il successo al Tour tà Malta e la vittoria nella classica catanese Trofeo Judica, ora cercherò di gestire il mio stato di forma partecipando a diversi eventi che si svolgono in Sicilia per poi puntare al mio secondo obiettivo stagionale che è il Giro d’Italia Amatori che si tiene in Molise”.
Ha vinto quattro edizioni della Coppa Sicilia e due della Granfondo della Ceramica (lo scorso anno e nel 2013) è decisa a iscrivere per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione la ragusana Margherita Di Martino (Neos Cycling): “Il percorso della Granfondo mi piace molto, nella prima parte è veloce anche se ci sono due salite da affrontare, ma è lungo la salita che conduce all’apice del San Cuono che si vince la manifestazione. Una salita lunga, quattordici chilometri, che ti obbliga a dosare le energie per non gettare al vento le speranze di vittoria o piazzamento. Finita la salita c’è da affrontare i sedici chilometri di discesa verso Santo Stefano di Camastra. La prima parte della discesa è tecnica poi veloce e avendo una buona abilità nella guida del mezzo si riescono a guadagnare secondi preziosi”
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