Al via della nona edizione della Granfondo Briko Torino, in qualità di ospiti anche l’ex professionista e pistard olandese Niki Terpstra, Peter Fill ex sciatore entrambi testimonial del brand Briko che è il name sponsor dell’evento. A loro si sono aggiunti Samuele Zoccarato e Davide Gabburo professionisti della VF Group Bardiani CSF Faizanè.
Torino – La storia del ciclismo, quest’anno si scrive a Torino. Il metodo più efficace per raccontare tutto questo è lo storytelling, l’arte di comunicare un messaggio o una narrazione attraverso l’uso di storie coinvolgenti che catturano l’attenzione. Fare storytelling comunicando i valori, la mission e la personalità per creare un legame emotivo con il proprio pubblico, suscitando un’identificazione con il brand.
Quest’anno la prima capitale d’Italia ha già contribuito a scrivere iu primi due entusiasmanti capitoli di storia del ciclismo. La Grande Partenza del Giro d’Italia lo scorso 4 maggio da Venaria Reale e l’arrivo della terza tappa del Tour de France 2024, dopo la Grande Partenza di Firenze e la Cesenatico – Bologna, in programma lunedì 1 luglio.
Parliamo di ciclismo professionistico e narrare gli eventi è più semplice in quanto il grande pubblico conosce già gran parte delle storie dei protagonisti di questi eventi.
Questa mattina, un tiepido sole ha illuminato sin dalle prime ore Corso Casale e il Motovelodromo di Torino, che lungo i 393 metri della pista ha ospitato la conclusione di alcune tappe del Giro d’Italia ed edizioni della Milano Torino a cui parteciparono anche Coppi e Bartali.
Un nastro d’asfalto, chiuso tra la struttura del Motovelodromo torinese e il maestoso Po che accompagnava silenzioso l’incedere dei 1300 iscritti all’evento torinese lanciati verso il Monferrato per scoprire territori di notevole interesse paesaggistico e naturalistico e percorrerne i versanti collinari che presentano ampie superfici vitate condotte con la cura di chi sapientemente, da generazioni, trae reddito da queste coltivazioni. Sino a transitare dinanzi alla Basilica di Castelnuovo Don Bosco, paese che diede i natali a Don Bosco e far ritorno a Torino per concludere la gara al cospetto della straordinaria Basilica di Superga.
Un percorso di 111 chilometri che non presenta una salita lunga e regolare, ma diversi strappi con pendenze che arrivano anche in doppia cifra, capaci di mettere in difficoltà qualsiasi ciclista e un tratto in sterrato che segna un ritorno al passato anche per quello che è stato lo sviluppo della viabilità nel comprensorio torinese.
Proprio lungo questo entusiasmante viaggio nella storia d’Italia e dello sport italiano, si sono intersecate le storie di ciascuno dei 1300 partecipanti. Storie sconosciute, che raccontate, contribuiscono a narrare l’importanza dell’evento voluto da Vittorio Mevio patron del Gs Alpi.
Una su tutte, quella del vincitore della Granfondo, il trentenne lodigiano di Cavenago D’Adda Michele Negri, accolto al traguardo di Superga da suo padre Piero in lacrime. Michele che nella vita è informatico, era alla sua prima partecipazione alla Granfondo Briko Torino e dinanzi alla Basilica di Superga ha conquistato il suo primo successo nelle Granfondo. Un ciclista che ama le salite lunghe, non a caso nel suo palmares figurano gara a tappe molto impegnative come la Haute Route Pyrenees 2022 e la Haute Route Alps 2023.
“Voglio complimentarmi con gli organizzatori che hanno tracciato un percorso di gara straordinario – afferma Michele Negri – anche se non è un percorso che si adatta alle mie caratteristiche. Io amo le salite lunghe e impegnative. Per questo ho allungato già alla terza salita, nel tentativo di portar via una fuga oppure dar vita ad una lunga azione solitaria. Mi sono trovato da solo al comando, non ho desistito e ho conquistato questa vittoria che dedico alla mia famiglia. Mia madre e mio padre che mi sostengono sempre”.
Secondo posto per Giovanni Loiscio (Autoricambi Marrone) e terzo gradino del podio occupato da Matteo Raimondi (Team Locca).
Tra le donne si afferma Roberta Bussone della corazzata torinese Rodman Team guidata da Marco Pipino, già più volte a segna in questa prima parte di stagione, che ha preceduto Giulia Portaluri (Team De Rosa Santini) e Martina Cavallo (Rock Bike Team).
“Gara veloce con diversi strappi – afferma Roberta Bussone – che pur essendo reduce da un’influenza è riuscita a fare la differenza soprattutto nel finale in salita. Ha ereditato la passione da suo marito e suo suocero, con cui ha effettuato le prime uscite e visto l’ottimo rendimento in salita ha deciso di partecipare alle granfondo. Amo le salite lunghe e impegnative, quelle alpine, ma cerco di difendermi in tutti i terreni. Quest’anno ho lavorato molto nella prima fare per prepararmi al meglio e i risultati mi stanno dando ragione. Ma continuo sempre a dire che questa è un’attività amatoriale e l’importante è divertirsi”.
Al termine della granfondo si è svolta la prova contro il tempo, quattro giri della pista del Motovelodromo torinese, per incoronare il Re e la Regina del Motovelodromo di Torino che ha visto partecipare i primi venti assoluti e le prime dieci donne. Incoronati Matteo Raimondi (Team Locca) e Lorenza Beccaria (OM. CC)
Durante la premiazione finale, Paolo Pistono Marketing-Sponsorship and Event Manager di Briko e Giampietro Ferrarese dello Staff Sport e Grandi Eventi del comune di Torino hanno evidenziato l’importanza di un evento come la Granfondo Briko Torino che si inserisce tra i due grandi Giri professionistici e ha portato 1300 ciclisti a Torino.
La classifica elaborata dal timing Evodata.
Credit photo: Stefano Spalletta