A pochi giorni da Eroica Montalcino, che ha segnato la ripartenza del popolo eroico a pedali, Giancarlo Brocci racconta le sue emozioni: “A suo tempo scrissi che L’Eroica era anche un corso permanente di poesia, un humus formidabile dove coltivare sentimenti ed affetti. Certo, Montalcino sommava l’uscita prossima da selva oscura, la voglia di sgranchire ogni senso, represso senza colpa, costretto dietro immeritata lavagna. Di fatto domenica è ripartito tutto, un flusso di emozioni felicemente controllato. Vedo foto ed immagini, filmati di sorrisi in purezza e di bellezze inesauste, che rendono ognuno di noi felice di aver contribuito in quota a preservarle.
E vedo, mi emoziono, mi commuove ancor più l’incipiente vecchiaia; e leggo, orgoglioso che tanta gente non senta ormai il pudore di esternare gioia. Chiudo, per questo, con parole altre, che non sono di uno degli amici prof, pure loro restituiti bambini da Eroica; le ha scritte tal Riccardo per il benvenuto ad uno nuovo della chat di Casa Broccino, praticamente un esercito.
<Gente strana, Gianmaria, gente boncitta, allegra, che si preoccupa del prossimo… Che gode in compagnia e con le piccole cose della vita, che apprezza la fatica e la polvere…che apprezza e rispetta le donne…che gli garba andare con le bici che non frenano…con i cerchi di legno e i freni fatti con i tappi di sughero… Strani eh!>”.