Ancona – Nel 2018 è stato uno dei protagonisti assoluti del movimento granfondistico nazionale conquistando dieci successi assoluti e cinque piazzamenti d’onore. Volontà, abnegazione e spirito di sacrificio sono alla base dei successi di Fabio Cini, 30 anni, tesserato per la Cicli Copparo, avvicinatosi al ciclismo amatoriale da poche stagioni ma subito in grado di lasciare un’impronta.
- Fabio, quando hai mosso i primi passi nel ciclismo?
«Cinque anni fa, quasi per caso. Terminato di giocare a calcio, cominciai ad andare in bici grazie al cugino della mia fidanzata. Iniziai a gareggiare con il Pedale Senese, poi con la Genetic e la passione è cresciuta in modo esponenziale. All’inizio ottenni buoni piazzamenti, in seguito arrivarono pure le soddisfazioni».
- Come è nato l’accordo con la Cicli Copparo?
«Volevo provare nuove emozioni e due anni fa ho ricevuto l’opportunità da questa prestigiosa di società di correre per i suoi colori. Il club è come una famiglia: mi trovo benissimo con Raffaele Consolani, presidente diretto che dice le cose in faccia e che non fa mancare mai nulla, e con Teodoro Gaudenzi, motivatore eccellente con il quale ci sentiamo anche al di fuori del ciclismo».
- Quante ore ti alleni a settimana?
«Mediamente venti. Non ho tabelle specifiche, ma percorro circa 600 chilometri senza staccare i piedi dai pedali nei periodi di sosta. Mantengo il livello degli allenamenti sempre costante e i risultati mi stanno dando ragione con cinque primi posti la scorsa stagione e dieci trionfi in quella appena conclusa».
- Qual è stata la vittoria più bella?
«Senza dubbio quella conquistata alla Granfondo Charly Gaul a Trento Monte Bondone. Ha un prestigio unico essendo trasmessa in diretta dalla Rai per due ore e mezza: l’arrivo in salita con scalatori importanti non favoriva le mie caratteristiche eppure l’ho spuntata io».
- Obiettivi per la prossima stagione?
«Vorrei essere competitivo in tutti gli otto mesi di attività, da marzo a ottobre. Le corse più adatte a me sono quelle lunghe che diventano dure alla distanza. Non pretendo di bissare le dieci vittorie dell’ultima stagione che hanno rappresentato una sorpresa anche per me».
- Hai un sogno nel cassetto?
«Arrivare primo alla Maratona dles Dolomites Enel che si tiene a Corvara. Nell’edizione di quest’anno pensavo di essere competitivo ma arrivai settimo e ci rimasi male perché stavo bene e provenivo da cinque trionfi consecutivi. Nel 2019 ci riproverò».