Chiomonte (Torino) – Ultimo paese dell’area Occitana, è stato per lungo tempo terra di confine tra Delfinato e Piemonte, di cui è tornato a far parte nel 1713, dopo quasi 500 anni di dominio francese. La sua storia è scritta nei cortili segreti, nelle gallerie che corrono sotto il centro storico, nei portici medievali, negli affreschi parietali, nei mulini, nelle fontane cinquecentesche e nei suoi simboli nascosti: un demone ligneo e un volto in pietra che, da centinaia di anni, vegliano, discreti e spesso inosservati, sui passanti.
Chiomonte, comune della Val di Susa, domenica prossima farà da scenario naturale al tentativo di Everesting del cinquantacinquenne chiomontino Roberto Trotta, tesserato per la società Valpe Bike, affiliata CSAIn.
Trotta dovrà scalare dodici volte, in sella alla sua MTB, la salita che da Chiomonte conduce a Pian del Frais, per raggiungere e superare gli 8848 metri di altitudine che segnano il successo nel suo primo tentativo di Everesting. L’ascesa ha una lunghezza di 10,2 chilometri, una pendenza media dell’8% con alcuni tratti che raggiungono il 10% e un dislivello altimetrico di 770 metri.
- Da dove nasce l’idea di tentare l’Everesting 8848?
“La pandemia ha costretto, ormai da quattro mesi, il governo a sospendere l’attività agonistica. In questo momento, nonostante l’opportunità di tornare a pedalare individualmente lungo le strade della nostra penisola, l’Everesting rappresenta l’unica sfida che gli appassionati di ciclismo possono affrontare. La mia sarà una sfida personale con finalità sociale. Infatti ho deciso di tentare l’impresa anche per sostenere, attraverso una raccolta fondi che coinvolgerà diversi esercizi commerciali locali, l’iniziativa della Asd Sport Academy. Il ricavato verrà utilizzato per dar vita ad iniziative di carattere sociale e sportivo”.
Roberto Trotta prenderà il via da Chiomonte domenica 21 giugno alle ore 4.