Il grande giorno è arrivato. Con la presentazione ufficiale dei Campionati del Mondo di Ciclismo UCI 2020 di Imola – Emilia-Romagna si alza il sipario sulla rassegna iridata. Nella splendida cornice di Palazzo Varignana a Castel San Pietro Terme (BO) si è brindato all’inizio di quest’avventura breve ma intensa che riporta in Italia i migliori ciclisti e cicliste professionisti che da domani a domenica si contenderanno il titolo più ambito della stagione.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha dato il benvenuto ai presenti sottolineando la vocazione di questa terra per la bicicletta e per il ciclismo, sport al quale ha dato grandissimi campioni. «Qui abbiamo il doppio degli spostamenti sulle due ruote, il 10% rispetto alla media nazionale del 5%, e 1.400 chilometri di percorsi ciclabili. Mobilità dolce sulla quale abbiamo investito oltre 30 milioni di euro. Ospitare questa edizione dei Campionati mondiali è dunque per noi motivo di grandissimo orgoglio. Ancora di più perché lo facciamo con una candidatura, quella di Imola, che ha convinto per le strutture ricettive, la bellezza del percorso e, soprattutto, per le garanzie sulla sicurezza anti-Covid che il nostro territorio è in grado di assicurare. Un risultato al quale abbiamo lavorato con determinazione, insieme alle comunità locali, con un unico obiettivo: fare sì che questa possa essere una grandissima edizione, all’insegna dei più autentici valori agonistici e, appunto, della sicurezza. Un appuntamento prestigioso che rafforza ulteriormente il ruolo di primo piano che l’Emilia-Romagna ha ormai assunto in campo sportivo. Solo in queste settimane, oltre ai Mondiali di ciclismo abbiamo ospitato due gare della Moto Gp a Misano Adriatico e, sempre a Imola, si svolgerà il Gran premio di Formula 1. Tutti appuntamenti di grande richiamo internazionale che accendono i riflettori su questa terra meravigliosa e le sue eccellenze. Lo sport è impegno, sacrificio, tenacia. Ma anche fiducia nel futuro e voglia di risollevarsi. Credo che sia l’augurio migliore che in questo anno difficile, possiamo rivolgere ai nostri atleti, ma anche a tutti noi».
Il presidente della FCI Renato Di Rocco ha spiegato che: «La Federazione Ciclistica Italiana è orgogliosa di ospitare i Campionati del Mondo Strada UCI del 2020. Un orgoglio che nasce dalla consapevolezza di aver dato le risposte migliori nel momento più difficile. Tutto il Paese si è impegnato in uno sforzo che ha permesso di disegnare una “via italiana” alla ripresa della quotidianità. L’assegnazione dei Mondiali ad Imola sono il meritato riconoscimento a questo lavoro. Il Mondiale torna ad Imola a distanza di 52 anni. Ringrazio l’UCI, per aver compreso immediatamente la validità della candidatura di Imola, la Regione Emilia-Romagna del presidente Bonaccini, per aver creduto da tempo nella validità del ciclismo come mezzo di promozione turistica, e il Comitato Organizzatore, per aver accolto immediatamente il nostro invito ed insieme accettato questa sfida. Essere qui oggi, ad inaugurare l’apertura di un evento che solo 20 giorni fa appariva una follia, mi riempie d’orgoglio: come presidente di una delle Federazioni più antiche e vincenti del nostro paese e come italiano».
Un plauso allo spirito di iniziativa dimostrato dal movimento italiano è arrivato anche dal presidente dell’UCI David Lappartient: «Questi Campionati del Mondo UCI su strada di Imola – Emilia-Romagna sono il simbolo di una rinascita dell’Italia, un Paese che è stato duramente colpito dal Covid-19 all’inizio della crisi sanitaria. Come l’UCI WorldTour e l’UCI Women’s WorldTour, ripresi all’inizio di agosto con la Strade Bianche di Siena, questo ritorno dei Campionati del Mondo in Italia, sette anni dopo Firenze, è un segno di speranza per il Paese e per il mondo intero. La prova a cronometro selettiva e le gare su strada femminili e maschili promettono magnifici eventi per vincere la famosa maglia iridata. Colgo l’occasione per ringraziare Aigle-Martigny per il duro lavoro svolto negli ultimi due anni. Ora ci tengo a salutare il comitato organizzatore, la città di Imola, la Regione Emilia-Romagna, la Federazione Ciclistica Italiana, i partner e i volontari per il loro costante impegno a consegnare questi Campionati in tempi record e nel rispetto della salute dei corridori e di tutti i partecipanti. A Imola il ciclismo dimostra ancora una volta di essere tornato in pista, per la gioia degli appassionati del nostro sport».
Marco Pavarini, presidente del Comitato Organizzatore di Imola2020 ha ringraziato tutte le personalità intervenute rivelando la sua emozione per quest’evento organizzato dai suoi uomini e donne in tempi super ristretti: «La vittoria di Adorni nel 1968 è sempre stato qualcosa di leggendario per tutti gli emiliano-romagnoli come me. Per questo il giorno in cui ci è arrivata la notizia che la Regione voleva candidare Imola in extremis per dare vita ad un mondiale eccezionale e straordinario, per questi tempi, abbiamo avuto un sussulto di orgoglio. È nata così questa avventura memorabile: un’idea che rapidamente rotola verso valle e si trasforma in un grandissimo evento, una celebrazione dello sport e della volontà di questa terra di ripartire dalle due ruote, dal suo cuore pulsante. Condivido onere e onore con Marco Selleri, che è l’ispiratore e l’anima viva di questa organizzazione, che ha dimostrato di lavorare da vera squadra. Uno dei paradossi più affascinanti di questo evento sarà premiare i singoli vincitori, quando questo è un mondiale assolutamente collettivo».
Il Presidente Con.Ami Fabio Bacchilega ha portato il saluto a nome del consorzio di 23 Comuni, attraverso 2 Regioni e 3 Province, che rappresenta: «CON.AMI ha percepito l’importanza di questo appuntamento internazionale realizzando un intervento, deliberato all’unanimità da tutti i 23 Comuni soci del Consorzio, sull’autodromo Enzo e Dino Ferrari, infrastruttura di proprietà del Comune di Imola, che il Comune stesso ha affidato proprio a CON.AMI, che si avvale per la gestione della società controllata Formula Imola. Un investimento strategico per un appuntamento sportivo che porta con sé una grande opportunità di promozione turistica per tutto il nostro territorio, dal punto di vista culturale, artistico, enogastronomico, senza dimenticare nell’immediato l’indotto economico per le strutture ricettive locali. Una occasione per far conoscere il territorio del CON.AMI in tutto il mondo, intercettando l’attenzione di centinaia di milioni di persone sintonizzate sul grande appuntamento sportivo rappresentato dai Campionati del Mondo di ciclismo su strada».
Il Presidente Esecutivo di Hera Tomaso Tommasi di Vignano ha spiegato perchè il Gruppo ha deciso di supportare il progetto iridato come Main Sponsor del Comitato Organizzatore: «È la prima volta che il nostro Gruppo è sponsor di una manifestazione sportiva di questo livello e siamo orgogliosi del fatto che si tenga proprio in uno dei territori che ha permesso a questa azienda di nascere e, in una cornice, quella dell’autodromo, che non potrà che valorizzarla. Le strade su cui si correranno la gara sono le stesse che ogni giorno percorriamo per garantire a cittadini e imprese i nostri servizi, con la consapevolezza della loro rilevanza per la comunità, mettendoci impegno e dedizione, allo stesso modo in cui i grandi campioni che vedremo all’opera faticheranno su salite impervie per regalarci un grande spettacolo. Il nostro è un lavoro il più delle volte invisibile, ma che cerchiamo di svolgere al meglio e anche in questa occasione saremo al lavoro, come sempre, ogni giorno, potenziando i servizi per accogliere al meglio i tanti appassionati e contribuire alla sostenibilità di questo importante evento».
Veronica Squinzi, AD di Mapei, ha ricordato il legame della famiglia e dell’azienda che rappresenta, che dal 2008 è al fianco dell’Unione Ciclistica Internazionale: «Mapei è molto lieta che i Mondiali di ciclismo su strada si svolgano quest’anno in Italia, un Paese che ha una grande tradizione ciclistica condivisa anche da Mapei. La partecipazione di Mapei come Main Sponsor UCI conferma il forte legame dell’azienda con questo sport, di cui è da sempre una grande sostenitrice e di cui condivide i valori, valori che sono intrinseci nel suo DNA e in quello della nostra famiglia. Ci auguriamo che questa possa essere un’occasione di ripartenza per l’Italia e per lo sport in questo difficile momento».
In chiusura ha preso la parola Marco Panieri, neo sindaco del Comune di Imola, alla prima uscita ufficiale: «Il ritorno del Campionato del Mondo di Ciclismo su strada ad Imola, 52 anni dopo il trionfo di Vittorio Adorni, rappresenta una grande soddisfazione ed una grande opportunità per la nostra città, per l’Emilia-Romagna e lasciatemi dire, anche per il nostro Paese. Riuscire ad organizzare in poche settimane un evento di questa portata, in un anno che ha visto l’emergenza Covid -19 colpire il mondo intero, testimonia la grande capacità organizzativa e la forte, tenace passione di una intera città, di una regione e di tutti i soggetti protagonisti ad ogni livello dell’organizzazione dell’evento stesso: a tutti loro va il più sincero ringraziamento. Dall’altro lato rappresenta una grande opportunità di promozione di una città ricca di eccellenze, sotto il profilo produttivo, storico, culturale, turistico ed enogastronomico che potrà godere di una vetrina unica a livello internazionale, che si aggiunge all’indotto economico immediato sul territorio. Questo evento, fra l’altro, si inserisce perfettamente in un contesto come quello di Imola, nel quale l’uso della bicicletta, sia per gli spostamenti urbani sia per la pratica sportiva, fa parte del vissuto quotidiano. Infine, consente di valorizzare in chiave di mobilità sostenibile l’autodromo Enzo e Dino Ferrari, mettendo in risalto la polifunzionalità di questo asset strategico per la città, guardando alle potenzialità future dell’impianto anche sotto questo aspetto. A tutti gli atleti partecipanti, agli organizzatori, al pubblico il più cordiale saluto di benvenuto ad Imola».
Dall’Italia, storicamente culla del Rinascimento, riparte il ciclismo mondiale. È ora di #Imola2020. Il mondiale più veloce della storia è pronto a partire.