Al Campionato Mondiale fixed di Berlino il team italiano colora il cielo di blu.
Dopo la vittoria di Leonardo Fedrigo nel Campionato del mondo a Scatto fisso RAD Race 42 del 2019 e il doppio titolo italiano conquistato a Buonconvento una settimana fa con Alessandro Mariani e Francesca Selva il team di Montichiari si presenta a Berlino con l’intenzione di dimostrare un valore individuale e di squadra di livello mondiale.
Assente Francesca Selva già in Colombia con la nazionale Italiana per la Coppa delle Nazioni su Pista sono Rachele Bonzanini (terza Ali Campionati Italiani) e Giulia Affaticati a portare la bandiera del team nel settore femminile mentre il neo tricolore Mariani insieme al campione uscente Fedrigo, al giovanissimo Simone Pinna e alla sorpresa del 2022 Angelo Bonzanini rappresentano la compagine maschile insieme a Facundo Lezica e Ivan Ruiz. Anche i due Argentini sono in partenza per la coppa del mondo di Cali con la loro nazionale ma hanno avuto ugualmente modo di non mancare all’appuntamento berlinese.
La gara sui 42 chilometri in linea cittadini è resa subito durissima da Alessandro Mariani che con un’azione solitaria seleziona subito il gruppo. Impressionante la gestione del team che resta sempre nelle prime posizioni fino ai 15 chilometri dal finale quando Ruiz e Lezica rompono gli indugi e guadagnano oltre un minuto sul gruppo insieme a Manuel Porzner, Tim Ceresa e al francese Hugo Foulon.
Ma quando ormai la lotta per il podio sembra ridotta a una sfida a tre tra i due argentini e Porzner la moto guida sbaglia strada a meno di 2km dall’arrivo facendo perdere più di due minuti al terzetto di testa. Ne approfittano Foulon e Ceresa che affrontano il rettilineo verso la porta di Brandeburgo subendo la rimonta imperiosa di Lezica che anche con l’errore di percorso rimonta fino al terzo gradino del podio.
Ruiz chiude comunque 7°, 9° Mariani con Pinna, Fedrigo e Bonzanini nei primi 15 su oltre 200 partenti.
Fantastica la gara femminile che vede l’arrivo in volata con una imprendibile Michelle De Graaf conquistare il titolo mondiale ma al 5° e 7º posto rispettivamente Giulia Affaticati e Rachele Bonzanini. La classifica per team dedicata al Team più veloce del mondo vede la vittoria del team di Montichiari che porta i suoi atleti e le sue bici nuovamente sul tetto del mondo.
E mentre i festeggiamenti per il nuovo iride a squadre non sono ancora conclusi Selva, Ruiz e Lezica sono già a Cali impegnati con le rispettive nazionali. Il progetto Tred Factory Racing guidato dal team principal e progettista Romolo Stanco e dalla manager Erica Marson e supportato nel programma di Sviluppo Olimpico da realtà di livello internazionale sta dimostrando come un progetto privato possa con idee passione e innovazione fare davvero la differenza.
“Quaranta podi di quest’anno” spiega Romolo Stanco “non sono un risultato sportivo ma la sintesi di ricerca, sviluppo, prototipazione, innovazione e crescita degli atleti in un contesto di valorizzazione individuale sostenibile. Quest’anno non siamo più soli e realtà come l’italiana MAE prototipi e l’inglese Metron Additive Engineering di Dimitris Katsanis stanno lavorando al nostro fianco per sviluppare idee sempre nuove. I ragazzi sono parte di questo sviluppo e i risultati si vedono.”
Erica Marson conferma le ambizioni: “È chiaro che un Team Factory non ambisce alle Olimpiadi o a un mondiale ma da ottobre la registrazione UCI ci permetterà di portare direttamente gli atleti nelle Coppe delle nazioni supportando le nazionali sia dal punto di vista sportivo che di un percorso di ricerca e sviluppo di profonda innovazione. Realtà come MAE prototipo e Metron hanno il nostro stesso DNA e con le idee e la guida di Romolo alcuni dicono che siamo portando nel ciclismo innovazioni radicali di cui speriamo i nostri ragazzi possano godere vantaggi nei loro risultati.”
La pista resta il banco di prova dei prossimi impegni del team che al rientro da Cali sarà impegnato nelle Sei Giorni italiane di Pordenone e Fiorenzuola con il development Team maschile e femminile e nei giochi del Commonwealth con il neozelandese Aaron Gate.